L’esperienza pluriennale conferma che molte persone con disabilità intellettiva sono attratte dalla vita religiosa: preghiere, sacramenti, Messa, catechesi. Vivono una loro spiritualità, momenti di vita contemplativa, apertura al mistero. Se le proposte sono a misura delle persone a cui si rivolgono, c’è interesse e coinvolgimento. Stefano Biancotto, religioso guanelliano, ci introduce in questo mondo ricco di significato e di senso guardando all’opera del fondatore e santo don Luigi Guanella che, sul solco dei santi della carità, cercava di rispondere alle esigenze del quotidiano costantemente proiettato verso la beatitudine eterna (dalla Prefazione).
I giocatori per i quali l'azzardo è ormai una vera malattia sono sempre di più. A cadere nella dipendenza sono spesso i poveri, le donne, gli anziani. Chi è in cura presso i Sert, i gruppi di mutuo aiuto e le comunità di recupero è appena la punta dell'iceberg. Eppure gli inviti a giocare d'azzardo sono sempre più pressanti, nuove sale aprono ogni giorno, la pubblicità incalza promettendo facili vincite e una vita felice. Lo Stato non reagisce, anche se i costi sociali superano di gran lunga gli incassi per l'erario. Sul ricco bottino allungano le mani le mafie. È un'emergenza sociale senza soluzione? No. C'è un'Italia che reagisce. È l'Italia dei volontari, dei medici coraggiosi, degli esercenti di bar e tabaccherie, di sindaci e Regioni che non chiudono gli occhi e resistono all'aggressione dell'azzardo. Non vanno lasciati soli. Occorre sostenerli. Il primo passo è conoscere il fenomeno: il Gap, gioco d'azzardo patologico; e Azzardopoli, il sistema di connivenze e furbizie che lo alimenta.
Tra le numerose pubblicazioni sul tumore – l’innominabile – questo libretto ha una caratteristica che lo rende unico: far sentire in contemporanea e sullo stesso argomento due voci. La voce di un malato che da anni combatte con un tumore, e quella di un oncologo di grande esperienza. Due punti di osservazione sulla stessa realtà – la cura della malattia – vissuta e raccontata da posizioni diverse ma in continua relazione. Dobbiamo essere riconoscenti agli autori, che hanno scritto a quattro mani questo prezioso libretto in cui si propongono di «parlarne insieme»: in modo che il malato sappia cosa pensa l’oncologo, l’oncologo sappia cosa pensa il malato, i famigliari e gli amici sappiano cosa pensano il malato e l’oncologo. È un piccolo manuale di consultazione per tutti coloro che a vario titolo entrano a con- tatto col vasto mondo dei tumori.
Questo libro di parole e di immagini è il racconto del viaggio dalla malattia alla guarigione e, anche, del cambiamento che quest’ultima ha provocato nei tanti guariti al San Gerardo di Monza. Quasi 30 storie, trame e orditi di un’unica grande storia, che ci ricorda quanto preziosa e gioiosa sia la vita. Storie di prima linea, di medici e di pazienti nell’emergenza di salvare la vita e nella gioia della guarigione: il professor Masera, il dottor Jankovic, i loro colleghi, le infermiere, insieme ai volontari del Comitato “Maria Letizia Verga” e quelli dell’ABIO che, da sempre, ognuno con le proprie armi, combattono ad oltranza tutti i tipi di leucemia.
Il lavoro nasce dall’esperienza diretta dell’autore, che ha voluto vivere dall’interno la realtà del carcere minorile dell’isola di Nisida (Napoli), mangiando e dormendo dietro le sbarre, facendo la stessa vita dei ragazzi detenuti. Struttura piccola, con un sano rapporto tra operatori e ragazzi, Nisida si presenta come un carcere che mira ad educare e riabilitare più che punire. Il reportage ha spesso la forma del dialogo e ci mette in diretto ascolto dei protagonisti di questa particolare realtà educativa.
Prefazione di don Luigi Ciotti
Reportage giornalistico che dà voce ai protagonisti
Nisida è una delle 19 prigioni per minori in Italia […] dove negli anni Settanta e Ottanta è soffiato, lieve, il vento riformista che immaginava di sorvegliare e punire un po’ di meno, ed educare e riabilitare un po’ di più. Anche grazie a quel vento, oggi a Nisida ci sono un teatro nuovo di zecca (finanziato da Luca De Filippo e dal Comune di Napoli, con un laboratorio di scenotecnica, che quando funziona fornisce le maestranze al teatro San Carlo), un forno per cuocere la ceramica, un reparto di falegnameria. E poi una sartoria e una scuola di pasticceria per le ragazze, perché come negli anni Cinquanta gli uomini imparano a costruire un muro e le donne a cucire un vestito.
«La Repubblica»
Possiamo definirlo un foto-diario che racconta il viaggio di due “aspiranti genitori” verso l’incontro e il primo mese di convivenza con il loro figlio adottivo.Una “storia-vera”, raccontata con i toni dell’emozione e accompagnata da splendide immagini che documentano la nascita di una famiglia speciale, ma anche un Paese straordinario come la Bolivia.
Un libro bello da leggere anche con i più piccoli per la suggestione del racconto e la bellezza delle foto, ma anche da “usare” come laboratorio per costruire positivamente la propria storia di adozione, grazie alla competenza alla quale le esperte di “Amici dei Bambini” ci hanno abituato. Un libro destinato quindi a tutte le famiglie adottive per capire con le parole e le immagini che cosa è l’adozione internazionale.
Manuale pratico che affronta l’attualissima piaga del bullismo, si rivolge a tutte le figure che ruotano intorno a questo fenomeno: ragazzi, genitori, educatori. L’argomento «bullismo» viene sviscerato in tutti i suoi aspetti (che cos’è esattamente? chi è il bullo? chi è la vittima? dove avvengono gli atti di bullismo? perché esiste questa «piaga» sociale?) e viene analizzato sia dal punto di vista degli adulti (prima parte) sia da quello dei ragazzi (seconda parte). La seconda parte verrà stampata al contrario rispetto alla prima proprio per sottolineare anche graficamente la diversità d’approccio alla tematica e sarà arricchita da 20 schede intuitive e colorate. Tutto il volume si rifà ai fatti dell’attualità; offre inoltre consigli e suggerimenti pratici agli educatori (insegnanti, genitori…) che si trovano a combattere il bullismo e agli stessi ragazzi che ne sono protagonisti o vittime.
La problematica centrale del libro è l’aspetto psicologico della sessualità delle persone disabili, un aspetto della vita che solitamente viene nascosto per paura e pregiudizi. Il tema è trattato con molta delicatezza e rispetto, senza riferimenti eccessivamente espliciti alle concrete esperienze erotiche e affettive. Il testo è ben equilibrato, fra una sua parte teorica e una di testimonianze: ottimi gli interventi della Gay, il cui linguaggio scientifico e ben aderente alla realtà permette al lettore di accostarsi al tema con lucidità e sano realismo.