«La fede illumina il mistero della morte e infonde serenità alla vecchiaia […]. Sono anni da vivere con un senso di fiducioso abbandono nelle mani di Dio, Padre provvidente e misericordioso», scriveva Giovanni Paolo II. Le preghiere raccolte in queste pagine desiderano essere una semplice compagnia offerta a tutte le persone anziane perché chi vive il tempo della vecchiaia possa entrare in un dialogo sereno e fiducioso con Dio e attingerne fiducia e forte speranza.
Nella vita di ciascuno giunge il momento in cui non si può sfuggire il confronto con la malattia e con le sofferenze fisiche, psichiche e spirituali che essa genera; prima o poi ci si trova a dover fare i conti con la limitatezza, la precarietà, la debolezza. Spesso il momento della prova diviene l'occasione per fermarsi a riflettere sulla vita, i valori, il rapporto con Dio. Spesso questo è anche il momento in cui si inizia o si riprende, magari dopo molto tempo, a pregare. In queste pagine vengono offerte alcune preghiere che possano offrire conforto ai malati e a chi li assiste e si trova a contatto con loro.
Per un cristiano la dimensione del ringraziamento è sicuramente costitutiva della fede. Ringraziare vuol dire riconoscere di non bastare a se stessi, uscire dalla propria autosufficienza e aprirsi all'altro. È questo un atteggiamento fondamentale nella relazione con Dio dal quale ci vengono la stessa vita e ogni altro bene. Il cristiano, soprattutto quando si trova nella gioia, innalza il suo cuore a Dio e lo ringrazia per tutti i suoi doni. Questa semplice azione richiede una profonda maturità umana e spirituale perché significa saper riconoscere che l'amore di Dio precede e accompagna ogni istante della vita.