Padre Pio fu un fervente devoto delle anime del Purgatorio e numerosi sono gli episodi in proposito riportati in questo libro. Ed anche gli angeli hanno popolato abitualmente tutti i luoghi della sua quotidianità conventuale, e soprattutto della sua intimità spirituale. Padre Pio ci ha reso familiare l’aldilà, insegnandoci che dovremmo colloquiare ed affidarci più spesso agli spiriti celesti.
Marcello Stanzione (Salerno, 1963) è parroco dell’Abbazia di Santa Maria Nova a Campagna (SA). Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo per la diffusione della devozione cristiana agli angeli.
Santa Gemma Galgani e San Pio da Pietrelcina possono essere considerati anime gemelle mistiche. Furono quasi contemporanei: Gemma ha sette anni quando inizia la sua sconvolgente esperienza che culmina con i segni della redenzione nel suo corpo. Francesco Forgione, di nove anni più giovane, a cinque anni inizia a sperimentare i primi fenomeni soprannaturali, fino a vivere pienamente la sua esperienza mistica durante il noviziato (Gemma era appena morta). Entrambi dovettero lottare contro il diavolo, ebbero esperienze celesti simili fatte di rivelazioni, presenze angeliche, di Cristo e della Vergine Maria e vissero la stessa dolorosa esperienza delle stimmate
Il purgatorio visto da San Pio da Pietrelcina
Padre Pio fu un fervente devoto delle anime del purgatorio. Già nel 1910, in una lettera del 29 novembre, scriveva al suo direttore spirituale di nutrire da molto tempo un forte bisogno di offrirsi al Signore per le anime purganti. “Questo desiderio”, raccontava il Santo di Pietrelcina, “è andato crescendo sempre più nel mio cuore tanto che ora è divenuto, sarei per dire una forte passione. L’ho fatta, è vero, più volte questa offerta al Signore, scongiurandolo a voler versare sopra di me i castighi che sono preparati sopra i peccatori e sulle anime purganti, anche centuplicandoli su di me, purché converta e salvi i peccatori ed ammetta presto in Paradiso le anime del Purgatorio, ma ora vorrei fargliela al Signore questa offerta colla sua obbedienza. A me pare che lo voglia proprio Gesù” (Epist I, 206).
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“Andate a salutare San Michele”, è l’invito del Santo di Pietrelcina a chi andava in visita da lui.