Questo libro nasce dall'esigenza di riflettere senza pregiudizi su un tema oggi estremamente controverso. Gli studi sul gender hanno consentito una più obiettiva valutazione della condizione di omosessuali e transgender e hanno condotto a un sempre più ampio riconoscimento dei loro diritti. Al tempo stesso, però, c’è oggi una diffusa tendenza a trasformare i dati scientifici in conclusioni filosofiche mascherate. Il libro si propone di mettere in luce i problemi teorici di queste concezioni e di evidenziarne i rischi pratici sul piano antropologico, etico e pedagogico.
Perché consolare gli afflitti se il vangelo li proclama beati? Perché essi sono innanzi tutto coloro che percepiscono l'assenza di Dio- Perciò, pur soffrendo per il mistero del male, sono felici rispetto a coloro che hanno nella propria superficialità un comodo anestetico, perché da questa lontananza può scaturire il senso della sua misericordiosa presenza. Perciò sono questi afflitti, non i giusti, che Cristo è venuto a consolare con la Buona Notizia, rendendoli a loro volta capaci di consolarsi a vicenda, perdonandosi e accettandosi gli uni gli altri con le loro ferite.
Il volume tratta alcuni grandi e scottanti problemi: il rapporto uomo-ambiente e uomo-animali; la manipolazione da parte della tecnica e in particolare delle biotecnologie; l'oscillazione tra individualismo selvaggio e riduzione del soggetto a relazione sociale; la trasformazione della bipolarità sessuale uomo-donna in una galassia di orientamenti sessuali; la possibile liquidazione dell'umano in nome dell'avvento del post-umano. Non c'è alcuna pretesa di dare risposte definitive, ma solo la speranza di far prendere coscienza di alcuni interrogativi, come punto di partenza per elaborare nuove prospettive, nella direzione di un possibile umanesimo "in Gesù Cristo".
In un momento in cui i cattolici sentono l'esigenza di ritornare da protagonisti sulla scena politica, questo libro si propone di mettere a fuoco i "nodi" cruciali che essi devono sciogliere, se vogliono superare le ambiguità che li hanno resi irrilevanti nella Seconda Repubblica e tornare ad essere di nuovo credibili. Tra questi "nodi" forse i più evidenti sono quello del ruolo preponderante dei vescovi nell'ambito pubblico, direttamente proporzionale alla invisibilità dei laici cristiani, e quello dei cosiddetti "valori non negoziabili". Ma, più a monte, è in gioco il significato dell'impegno politico dei cattolici, che deve essere ripensato coraggiosamente, recuperando le esperienze più significative del passato e guardando con fiducia al futuro.