Padre Pippo (1915-1993) è stato un uomo di Dio: aveva una personalità eclettica ed era dotato di una grande umanità. Visse lunghi periodi della sua vita in missione in Burundi. Fu un uomo normale, con le sua passioni, il suo orgoglio, i suoi attacchi d'ira, ma anche con una straordinaria capacità di dare e di darsi, di fare e di farsi prossimo: un piccolo grande strumento nella mani di Dio per il bene degli uomini.
Poco o nulla si conosce dell'infanzia di Marco. Forse l'evangelista s'identifica con il misterioso giovinetto testimone della cattura di Gesù nel Getsemani, episodio narrato esclusivamente da Marco. Molto probabilmente è l'apostolo Pietro a catechizzarlo e a battezzarlo. Marco inizia la sua attività di evangelizzatore accompagnando inizialmente Barnaba e Paolo. Intorno agli anni 62-63 Marco, divenuto ormai esperto predicatore e molto stimato da Paolo, è a Roma insieme a Pietro. Secondo gli antichi storici Marco scrive il suo Vangelo dopo la morte di Pietro. Marco muore martire presumibilmente il 25 aprile del 68 ad Alessandria d'Egitto. La seconda parte del libretto pone l'attenzione sulle reliquie del Santo e sul suo culto.
Missionario in Africa, fratel Giosuè contrasse la lebbra. Seppe trasformare il fallimento e la sciagura della malattia in occasione di grazia e di carità. Coed. Elledici - Velar.
Bice Luigia Casero (1913-1989), chiamata alla vocazione claustrale, assume il nome di Maria Candida. Nei suoi primi anni di clausura sente il desiderio di ritornare alle origini dell'Ordine di Sant'Ambrogio ad Nemus. Questo nuovo cammino inizia nel 1963 nel Monastero ristrutturato di Bernaga (LC). La Sacra Congregazione per i Religiosi e gli Istituti secolari approva le Costituzioni assegnando a lei e alle consorelle il titolo di Monache Romite dell'Ordine di Sant'Ambrogio ad Nemus.
Mauro, figlio di un nobile senatore romano, è accompagnato, adolescente, al cenobio di San Benedetto a Subiaco (agli inizi del VI secolo). Alla sua scuola cresce nella fede, nell'intelligenza e nelle virtù. Quando Benedetto si trasferisce a Montecassino, lascia Mauro come abate del cenobio. Dopo qualche tempo Mauro lascia Subiaco per riunirsi alla grande comunità dell'Abbazia di Montecassino, dove viene subito designato priore e amministratore da Benedetto, che lo fa consacrare diacono. Mauro è scelto a guidare alcuni monaci in missione in Francia, chiamati dal vescovo di Le Mans. Il gruppo di monaci, accompagnati da due delegati francesi, fanno tappa a Vercelli, ospitati dal vescovo. Mauro compie un miracolo. Dopo varie tappe, in cui Mauro opera altri prodigi, finalmente i monaci giungono a destinazione, ma il nuovo vescovo di Le Mans in un primo momento nega il permesso di fondare un monastero nella propria diocesi. Alla fine, dopo varie trattative, ottengono di costruire il monastero a Glanfeuil.
Edwige nasce il 15 aprile 1836 a Varsavia, da una ricca famiglia aristocratica. A causa dell'oppressione russa deve lasciare la sua terra. In esilio a Parigi, Edwige matura la vocazione alla vita consacrata. Sarà il giudizio di Papa Pio IX, incontrato durante un'udienza privata a Roma, a convincere il padre, inizialmente contrario alla scelta della figlia, e a permettere alla giovane Edwige di seguire la sua strada. Nel 1857 entra nel Carmelo in Francia, prendendo il nome di suor Edwige della Croce. Dieci anni più tardi madre Edwige fonda un nuovo monastero a Posen in Polonia, ma la comunità viene espulsa dal governo prussiano trovando rifugio nel monastero carmelitano di Cracovia. Per problemi interni alla comunità religiosa madre Edwige ritorna a Roma, dove continuerà con fedeltà e abnegazione la sua vita consacrata. Madre Edwige termina la sua intensa e generosa vita terrena il 9 gennaio 1911 a Porto Maurizio, nel Monastero dell'Immacolata, da lei fondato.
Il libro illustrato racconta la storia intensa di un missionario Carmelitano Scalzo: la sua missione si concluse tragicamente nel 1985, quando fu barbaramente trucidato da ignoti sicari in Madagascar mentre era in viaggio verso la sua parrocchia. Sergio era nato a San Donà di Piave nel 1938, e dopo gli studi e l ordinazione sacerdotale, desideroso di partire missionario per l'Africa, era stato inviato in Madacascar insieme a due compagni per formare una nuova comunità. A venticinque anni dalla morte i Missionari Carmelitani ricordano questa figura e la sua opera in una terra difficile.
La liturgia della Chiesa cattolica onora san Giovanni Battista più di tutti i santi del suo martirologio, dopo la Vergine Maria. Molte città del mondo lo hanno scelto come patrono. Le arti figurative, la letteratura e la musica si sono spesso ispirate a lui. Questo libro illustrato ne racconta la vita a partire dai Vangeli e dalle leggende apocrife, e il suo culto nel mondo.
Suor Maria Candida dell'Eucaristia (1884-1949), di origine calabrese, fu per 23 anni priora del Monastero Teresiano di Ragusa, contribuendo in modo diretto all'espansione del Carmelo Teresiano in Sicilia, attivandosi nella costruzione di nuovi monasteri. Nel 1933 iniziò a scrivere il suo capolavoro di spiritualità, "Colloqui Eucaristici". Nel 2004 viene proclamata Beata da Giovanni Paolo II.
Sant'Antonio Abate è considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati. A lui si deve la costituzione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale si consacrarono a Dio. Nato a Coma, in Egitto, intorno al 250, condusse vita anacoretica per oltre 80 anni, e morì ultracentenario nel 356. E' da secoli considerato il patrono degli animali domestici ed è invocato contro le malattie della pelle e contro gli incendi.
Vita di santa Teresa d'Avila (al secolo Teresa de Cepeda y Ahumada, 1515-1582). Benché donna, e donna del secolo XVI, "monaca inquieta e vagabonda", ruppe le costrizioni sociali ed ecclesiastiche: riformò l'Ordine del Carmelo femminile (fondando in vent'anni sedici monasteri) e l'Ordine maschile. Fu donna dai grandi desideri, audace, imprevedibile. È considerata tra le massime figure della mistica cattolica di tutti i tempi. Le sue opere contengono una dottrina che abbraccia tutta la vita dell'anima. Nel 1970 papa Paolo VI la proclamò "Dottore della Chiesa".