I testi inediti di Michele Pellegrino pubblicati nel presente volume sono tratti dal grande giacimento documentario costituito dalle carte private e dalla biblioteca personale che nell'estate del 1977 egli aveva portato con sé quando si era trasferito, dopo la conclusione del proprio mandato episcopale, nella casa parrocchiale di Vallo Torinese, e successivamente acquisito, in "proprietà piena e libera da ogni vincolo", dalla biblioteca del Seminario metropolitano di Torino. La scelta dei testi è stata condotta sulla base del catalogo del Fondo Pellegrino, realizzato e pubblicato da don Alberto Piola. I testi selezionati si collocano nell'arco di tempo compreso tra il 1966 e il 1972, vale a dire negli anni appena successivi al Concilio Vaticano II , che furono anni di profondi sommovimenti, operanti all'interno e all'esterno del tessuto ecclesiale. Torino e la sua diocesi ne furono, com'è noto, uno dei maggiori epicentri.
Primo volume della sezione "Inediti Pellegrino" della collana "Studia taurinensia", promossa dalla Sezione di Torino della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, il libro riproduce cinque conferenze tenute dal cardinale Michele Pellegrino presso l'Università di Ginevra nel 1978-79. Ambrogio, Massimo di Torino, Agostino, Cesario di Arles e Gregorio Magno sono i cinque santi vescovi della Chiesa latina scelti da Pellegrino: tutti caratterizzati da un'intensa attività pastorale e dall'aver meditato, parlato e scritto sul ruolo del pastore e sul suo rapporto con i propri fedeli.
Il volume raccoglie una piccola parte di una corrispondenza di direzione spirituale che il cardinale Michele Pellegrino tenne lungo quasi tutto l'arco della sua vita. Le lettere sono indirizzate ad alcune signorine che erano state sue allieve all'Università di Torino, in un periodo che complessivamente comprende anni tra il 1946 al 1979. L'epistolario costituisce una sorta di biografia interiore di don Pellegrino, che rivela la sua maturazione nel ministero sacerdotale, da giovane chierico ad anziano vescovo.