Un commento capitolo per capitolo di uno dei libri più importanti del Novecento e capace di parlare a tutti noi uomini del XXI secolo. Prefazione Paolo Gulisano.
Pur con i suoi elementi tipici della fiaba, Lo Hobbit è ormai diventato un classico della narrativa fantastica, non solo per l'infanzia: è la storia di un viaggio che presenta uno stregone, dei nani, un tesoro conteso da recuperare, un uomo-orso, fughe a rotta di collo, episodi di metamorfosi, foreste piene di pericoli e animali parlanti. Ma soprattutto un protagonista unico nel suo genere, Bilbo Baggins, che è in tutto e per tutto un uomo moderno che getta un ponte tra le antiche storie e il lettore di oggi. La sua avventura si configura come l'archetipo letterario del viaggio dell'eroe che torna con degli oggetti magici e una consapevolezza nuova, capace di andare al di là dell'orizzonte limitato della propria casa e del proprio giardino.
Una toccante testimonianza di un sopravvissuto allo scoppio della bomba atomica su Nagasaki, il dottor Takashi Nagai, battezzato con il nome di Paolo dopo la sua conversione al cristianesimo. Nonostante la perdita della moglie, uccisa dall’esplosione della bomba e la scoperta di avere pochi anni di vita a causa di una leucemia Nagai, non smise di assistere i suoi pazienti. Questo è il suo testamento spirituale indirizzato ai figli Makoto e Kayano perché si sentissero meno soli e potessero avere una guida e un riferimento morale dopo la sua scomparsa. Con un linguaggio colmo di affetto e tenerezza, il dottor Nagai testimonia la sua fede in Dio, mai venuta meno di fronte ai tragici fatti che hanno sopraffatto la sua vita, e trasmette valori come l’umanità, la solidarietà e il rispetto verso il prossimo.