Questo nostro tempo è contrassegnato da numerose sfide e tutta la comunità ecclesiale è impegnata ad affrontarle, in una missione certamente non facile. La Teologia dell’educazione ha tra i suoi compiti quello di recensire i problemi che il mondo e le comunità cristiane pongono alle fede in campo educativo: in queste pagine si cercherà di analizzare alcune delle sfide educative, indagando la dimensione formativa della Teologia e riflettendo sui processi di crescita umana e cristiana, certamente senza la pretesa di risolvere tout court questioni così complesse. L’intento è quello di poter tracciare un possibile cammino in cui la parola d’ordine, per la comunità ecclesiale, è esserci: alla sequela di Gesù Cristo, stando accanto alle persone, imparando a leggere i segni di questa nostra epoca e affrontando insieme il difficile e bellissimo viaggio della vita.
Questo saggio prende spunto dagli Orientamenti pastorali dell'Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, chiamati appunto Educare alla vita buona del Vangelo, per proporre un invito di riflessione per la vita buona, intesa come stimolo propositivo e costruttivo, il più possibile condiviso da tutta la società educante. Un invito che riguarda tutte le dimensioni della vita umana, ricondotte a unità vitale e feconda dalla fede e dal rapporto con Dio. Il saggio dunque tenta di presentare, in maniera quasi antologica, lo stato dell'arte, il punto della situazione riguardo al rapporto tra teologia e scienze umane, scegliendo e analizzando alcuni contributi che possano aiutare a comprendere perché questo rapporto è necessario e quale tipo di legame possiamo ipotizzare e definire fra l'ambito teologico e quello delle scienze umane.
La famiglia è il luogo fondante l’esperienza educativa, dove si apprende la dimensione relazionale e dinamica del percorso esistenziale. L’ emergenza educativa che stiamo vivendo stimola a sfide pedagogiche impegnative e interessanti e induce a riflettere ancora una volta sull’importanza della famiglia e delle relazioni al suo interno. I saggi qui contenuti vogliono essere un primo approccio alla riflessione sull’essere famiglia, sull’importanza, la bellezza e la fatica del progetto familiare.
Chiara Palazzini
pedagogista, si è formata all’Università degli studi di Siena, specializzandosi poi in counselling socio-psico-educativo. E' docente incaricata presso l'Istituto Pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense; è consulente e collaboratrice di alcune Associazioni ed Istituzioni, fra cui l’Ufficio nazionale famiglia della CEI e il Vicariato di Roma. La sua attività professionale, di studio e di ricerca dedica particolare attenzione alle problematiche relazionali, comportamentali e comunicative.
Il periodo relativo alla prima infanzia, dal punto di vista evolutivo, estremamente rilevante, rappresentando un segmento d'età piuttosto sensibile; ciononostante nella realtà ecclesiale si constata un'oggettiva trascuratezza di questa parte dell'infanzia e anche le famiglie dimostrano di non sapere o di non volere introdurre i bambini alla dimensione religiosa; di qui l'importanza di un aiuto e di uno stimolo alla responsabilità familiare, nella certezza che questi apporti costituiscano un elemento di arricchimento della vita spirituale. Con questo volume, che raccoglie gli atti dell'omonimo seminario di studio organizzato dal CIL e dall'Istituto Redemptor Hominis, si vuole offrire un'occasione di ascolto di riflessione e di confronto, promuovendo un discorso aperto sulla vita spirituale dei bambini e dando inizio ad un itinerario di ricerca da percorrere "insieme", con il proposito di arricchire le conoscenze su questa questione e di individuare criteri ed orientamenti per l'educazione dell'infanzia.
Atti del convegno organizzato dall'Istituto Pastorale Redemptor Hominis e dal Centro Interdisciplinare della Pontificia Universita Lateranense, tenuto il 4 maggio 2005. E' possibile parlare di educazione della virtu nell'era del bambino digitale"? I vari interventi sottolineano la necessita di riscoprire e ricomprendere le potenzialta umanizzanti della cultuta scientifica e tecnologica e di rilevarne la dimensione etica, in una prospettiva capace di favorire la valutazione delle risorse e dei problemi dell'educazione dell'infanzia. "