Il tema del disagio sociale è affrontato e declinato con un interesse particolare a quelle periferie esistenziali (e dunque non solo geografiche) su cui ha attirato più volte l'attenzione papa Francesco, quelle periferie "dove Dio non c'è" e dove non si cammina per "andare incontro all'altro" (discorso nella Cattedrale di San Rufino ad Assisi, 4 ottobre 2013). C'è una diffusa difficoltà a far fronte alla complessità esistenziale, riscontrabile anche nel disagio di molti giovani e adolescenti; ecco quindi l'importanza, soprattutto per la comunità cristiana, di mettere al centro la persona e la promozione di relazioni capaci di reciprocità e prossimità, interpretando la realtà e il mondo che cambia, nella prospettiva di un miglioramento esistenziale e di una nuova progettualità di vita.
L'esistenza di ciascuno di noi è segnata da alcuni distacchi, perdite, crisi, abbandoni a volte violenti e improvvisi, altre volte meno cruenti; comunque, il più delle volte, difficili da accettare, da elaborare e da superare. Nonostante la sofferenza che si portano dietro, questi eventi sono inevitabili nella nostra vita e dobbiamo essere in grado di affrontarli: i distacchi sono necessari all'esperienza di ognuno di noi. Ciascuno, prima o poi, si troverà a fare i conti con i propri personali distacchi: distacchi che contengono e raccontano il bene e il male, la rottura e il legame, la voglia di fuggire e quella di restare. A volte è proprio dal dolore, dalla sofferenza, dal vuoto, che sembra incolmabile, che può nascere la voglia di riscatto, di cambiamento, di crescita, di sperimentare nuove opportunità creative, di andare avanti.
Il periodo relativo alla prima infanzia, dal punto di vista evolutivo, estremamente rilevante, rappresentando un segmento d'età piuttosto sensibile; ciononostante nella realtà ecclesiale si constata un'oggettiva trascuratezza di questa parte dell'infanzia e anche le famiglie dimostrano di non sapere o di non volere introdurre i bambini alla dimensione religiosa; di qui l'importanza di un aiuto e di uno stimolo alla responsabilità familiare, nella certezza che questi apporti costituiscano un elemento di arricchimento della vita spirituale. Con questo volume, che raccoglie gli atti dell'omonimo seminario di studio organizzato dal CIL e dall'Istituto Redemptor Hominis, si vuole offrire un'occasione di ascolto di riflessione e di confronto, promuovendo un discorso aperto sulla vita spirituale dei bambini e dando inizio ad un itinerario di ricerca da percorrere "insieme", con il proposito di arricchire le conoscenze su questa questione e di individuare criteri ed orientamenti per l'educazione dell'infanzia.
Atti del convegno organizzato dall'Istituto Pastorale Redemptor Hominis e dal Centro Interdisciplinare della Pontificia Universita Lateranense, tenuto il 4 maggio 2005. E' possibile parlare di educazione della virtu nell'era del bambino digitale"? I vari interventi sottolineano la necessita di riscoprire e ricomprendere le potenzialta umanizzanti della cultuta scientifica e tecnologica e di rilevarne la dimensione etica, in una prospettiva capace di favorire la valutazione delle risorse e dei problemi dell'educazione dell'infanzia. "