"The current scientific and technological advances in the biomedical field opens up new possibilities of intervention on life (human and non-human) and, at the same time, it raises new moral questions. Anything that can be done, must be done anyway? There is substantial theoretical agreement among scientists, moralists and jurists on the necessity of giving some sort of limits to technological research and applications. There are only a few people left (as far as the theory is concerned) who accept the illuministic conception of complete trust in scientific progress, asking for the absolute freedom of research and application. But, which limits? This is the specific question for moral philosophy. Contemporary philosophical thought is strongly marked by pluralism: moral positions differ as far as the choice of principles and values is concerned. There is no absolute unanimity in morality: different moral trends justify different principles and values that should set the boundary line between what is right and what is wrong in biomedical practice."
Assistiamo in questi ultimi anni, soprattutto nelle società occidentali, a un progresso scientifico e tecnologico senza precedenti per complessità, varietà e velocità dell'innovazione, oltre che per quantità e ampiezza di applicazioni. Nel contesto della 'nuova ondata tecnologica' si delinea il passaggio dalla bio-etica alla tecno-etica: dai problemi sollevati nell'ambito della biomedicina, ai quesiti delle nuove tecnologie emergenti. Tale passaggio evidenzia l'esigenza nell'etica della sostituzione del prefisso "bio' con il prefisso 'tecno': si assottiglia sempre più il riferimento alla dimensione del 'bios', nell'interazione convergente della biomedicina con altri ambiti scientifici e tecnologici precedentemente separati, nell'interfaccia umano-artificiale fino agli orizzonti (anticipati o solo immaginati) del post-umano/trans-umano. Il volume affronta sul piano teorico e pratico i principali temi in discussione: dai problemi 'tradizionali' di bioetica di inizio e fine vita, tra cura e sperimentazione, alle questioni 'nuove' che includono le neuroscienze, la genomica, le trasformazioni della medicina, la biometria, fino agli scenari delineati dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, big data, mobile-health, potenziamento, tecnologie convergenti, roboetica. Le teorie e le questioni della tecno-scienza sono in evoluzione: esigono una riflessione etica 'critica' mediante il confronto tra argomentazioni nel contesto pluralistico e un'innovazione nel diritto alla ricerca di percorsi di governance. È questo l'oggetto di discussione nei principali organismi istituzionali internazionali e nazionali di etica e diritto delle tecno-scienze, dove la filosofia del diritto, da astratta elaborazione teorica, diviene protagonista attiva, concreta e propositiva di un cambiamento in corso, nel presente e per il prossimo futuro.
Da sempre l'uomo ha cercato di migliorare la sua condizione. Oggi nel contesto del rapido sviluppo della tecno-scienza si aprono nuove possibilità di interventi finalizzati all''enhancement o potenziamento della salute e della vita dell'uomo e della stessa umanità. Molteplici sono gli interrogativi etici emergenti. Il volume si articola in due parti. Una prima affronta il dibattito sul piano teorico mettendo a confronto gli argomenti favorevoli e contrari all'enhancement in senso generale, allo scopo di delineare una riflessione critica ponderata che giustifichi i requisiti etici minimi per una regolamentazione che non ostacoli l'innovazione ma al tempo stesso sappia tutelare i valori e i diritti fondamentali dell'uomo. La seconda parte analizza i principali ambiti applicativi oggi in discussione: dalle tecnologie esistenti (chirurgia estetica, doping sportivo), alle tecnologie emergenti (potenziamento genetico, biologico, neuro-cognitivo) fino alle tecnologie convergenti (nanotecnologie, biotecnologie, informatica e scienze cognitive) e agli scenari radicali che si prefigurano nel transumanesimo e postumanesimo.
L'espressione "principio di precauzione" ha avuto un forte impatto e una rapida diffusione nell'ambito bioetico, biogiuridico e biopolitico. Ma che cosa significa, propriamente, precauzione? Come rendere compatibili le istanze della tecno-scienza con le esigenze etiche, giuridiche e politiche? Il volume getta luce sul principio di precauzione in una prospettiva filosofica, in una prospettiva biogiuridica e biopolitica e su un piano applicativo, con riferimento a problemi concreti in ambiti diversi.