L'idea di Dio sembra essere scomparsa dall'orizzonte di noi occidentali, sempre più ossessionati da miti effimeri e ormai disposti a vendere al miglior offerente persino la nostra libertà. La sua assenza ci ha lasciati orfani di una guida in grado di orientare l'esistenza verso il bene e la giustizia, e per questo diventa necessario riflettere oggi sulla questione del divino. Ma quale Dio? Come possiamo ancora immaginarlo? E quale destino gli è riservato? Nelle pagine ambiziose di questo libro, Vito Mancuso conduce il lettore in un viaggio tra le problematiche raffigurazioni della divinità che nei secoli hanno accompagnato la nostra storia. E con coraggio ci sfida a liberarci dall'immagine tradizionale del Padre onnipotente assiso nell'alto dei cieli che ci viene ancora offerta da una Chiesa cattolica che sembra aver modificato il suo linguaggio ma non la sua rigida dottrina. Si riscopre così il valore di una divinità completamente partecipe nel processo umano, capace di comprendere i principi dell'impersonale e del femminile. Come ha scritto Agostino: "Sebbene non possa esistere alcunché senza Dio, nulla coincide con lui". Soltanto in questa consapevolezza risiede la possibilità di salvare dall'estinzione la spiritualità e la fede, e di far risorgere quella speranza e quella fiducia nella vita senza le quali non può esserci futuro per nessuna civiltà.
Credere o non credere? Ricercare nell'esistenza un significato trascendentale o pensare che la vita finisca con l'ultimo respiro? Pensare che tutto sia nato dal caso o creato per volontà di una mente divina? Credere nella completa laicità del comportamento etico e morale o pensare che sia espressione del divino che c'è in ogni uomo? Sono interrogativi che da sempre accompagnano l'umanità e che hanno trovato spazio nei pensieri degli uomini di ogni epoca sopravvivendo alle trasformazioni delle società, degli ideali, delle chiese. Anche oggi, di fronte ai casi della vita di ogni giorno o agli eventi straordinari della cronaca, è tutto un interrogarsi, confrontarsi, ribadire dubbi o convinzioni sul senso della vita, la religione, la laicità.
Questo nuovo libro scritto a quattro mani da Corrado Augias, stimato scrittore e giornalista, e da Vito Mancuso, teologo dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e già autore di un saggio di successo intitolato L'anima e i suo destino, offre un contributo appassionato, stimolante e assai competente al dibattito. è concepito come un vivace dialogo tra un non credente dichiarato, Augias, e un credente, Mancuso, che vanta una grande preparazione sul tema. Una vera e propria disputa, come rivela il titolo, che vede alternarsi con ritmo serrato le voci dei due protagonisti. Senza perdersi in elaborate spiegazioni o teorie, gli autori puntano subito al cuore dell'argomento. Esprimono nell'incipit del saggio una sintetica e puntuale dichiarazione della propria visione della vita, e poi passano ad affrontare uno dopo l'altro molteplici temi: dall'evoluzione, senso origine della vita al dibattito sull'accanimento terapeutico e l'eutanasia, stimolati dal caso Englaro, dalle influenze della Chiesa sulla politica alla natura dell'anima. E poi il contrasto tra un Dio amore e il male del mondo, il significato dell'ateismo, i dogmi teologici e gli approfondimenti sulla figura di Gesù e della Madonna, alternati a riflessioni sui teoremi di Gödel e la teoria evoluzionistica di Darwin, sulla filosofia di Spinoza e i brani dei testi sacri.
Opinioni e convinzioni diverse si fanno strada nelle parole di due uomini di pensiero opposto, ma accomunati dalla stessa volontà di interrogarsi e confrontarsi. In alcuni casi le loro strade si incrociano e confluiscono in un'unità di vedute inattesa, che rivela come a volte le posizioni del laico e dell'uomo di fede possano conciliarsi tra loro.
Il rispetto e l'ammirazione tra i due contendenti non viene mai meno: Augias si dimostra un interlocutore mosso da forte rigore morale e grande passione per le tematiche affrontate e scopre in Mancuso un cristiano "sorprendente" per i suoi ragionamenti e le sue idee al di sopra di condizionamenti e ipocrisie.
Il loro libro nasce da un intento comune, che riesce a superare le diversità di formazione e di vedute, per scuotere le coscienze sulla più grande disputa della storia dell'uomo e aprire nuovi orizzonti di rispetto e convivenza.