«Il dialogo come ermeneutica teologica presuppone e comporta l'ascolto consapevole. Ciò significa anche ascoltare la storia e il vissuto dei popoli che si affacciano sullo spazio mediterraneo per poterne decifrare le vicende che collegano il passato all'oggi e per poterne cogliere le ferite insieme con le potenzialità. Si tratta in particolare di cogliere il modo in cui le comunità cristiane e singole esistenze profetiche hanno saputo ? anche recentemente ? incarnare la fede cristiana in contesti talora di conflitto, di minoranza e di convivenza plurale con altre tradizioni religiose. (...) La teologia dopo Veritatis gaudium è una teologia in rete e, nel contesto del Mediterraneo, in solidarietà con tutti i "naufraghi" della storia». dalla Relazione di Francesco a Napoli (21 giugno 2019)