All'inizio del terzo millennio il cristianesimo si trova a confrontarsi da un lato con chi lo ritiene in fase di progressivo decadimento, dall'altro con chi lo invoca come riferimento insostituibile per il futuro dell'umanità. È il ripetersi della dialettica, già prevista nei Vangeli, tra incomprensione e stupore, oppure si è di fronte ad una svolta della presenza del cristianesimo e, in particolare della Chiesa cattolica, nella storia degli uomini? Le brevi riflessioni indicano una strada: quella che va oltre i raffinati e incomprensibili dibattiti culturali, storicamente datati e ormai privi di consistenza propositiva, avviandosi con decisione e fiducia nella comprensione della nuova situazione storica dell'uomo, quella cioè che fa di quest'ultimo il vero e unico soggetto storico, che desidera non solo essere buono, ma essere costruttore della storia. La Chiesa, dopo Ratisbona, è entrata in profondità nella dinamica della storia contemporanea accettando di rispondere alle nuove attese dell'umanità, aprendo orizzonti nuovi di ricerca e di impegno. È il sorgere di una nuova stagione di speranza per l'umanità, a cui tutti possono e devono sentirsi chiamati ed esserne protagonisti.
Un dialogo rinnovato con la cultura contemporanea sulla delicata questione di Dio oggi. Prefazione di Mons. Enrico Dal Covolo, Magnifico Rettore della Pont.Università Lateranense. Per un corretto approccio alla questione di Dio oggi viene preso in esame il magistero di Benedetto XVI. In particolare il riferimento è il discorso alla Curia Romana del 21/12/09 quando il Papa ha proclamato la necessità di aprire oggi una sorta di cortile dei gentili. Al dialogo con le religioni deve oggi aggiungersi il dialogo con coloro per i quali la religione è estranea, ai quali Dio è sconoscituto". "