Il volume offre in un unico testo la visione di un cammino spirituale che abbraccia aspetti della storia moderna e contemporanea, sia dell’Occidente e dell’Oriente cristiani. In particolare, l’opera per la sua natura sintetica e manualistica, si apprezza per alcune caratteristiche originali che la rendono particolarmente utile agli studenti e a coloro che intendono avere un primo sguardo panoramico degli ultimi secoli della spiritualità cristiana.
L’Autore ha ritenuto proficuo non insistere su una rigida classificazione di scuole tradizionali con il loro tentativo di rinnovamento, ma ha preferito sviluppare piuttosto la comprensione di validi insegnamenti che provengono anche da contesti semplici ed umili di spiritualità.
Inoltre, rivolge una sintetica ma originale attenzione alle ricchezze spirituali che provengono dai due polmoni dell’unica Chiesa di Cristo: quella cattolica e quella ortodossa. La ricerca così non solo ha permesso di mettere in luce le radici storiche degli attuali orientamenti spirituali, ma ha favorito anche un fecondo incontro con la cultura patristica, la progressività di ogni cammino di perfezione, il valore dell’accompagnamento spirituale, il rapporto tra spiritualità e liturgia, il rispetto del principio di continuità nello sviluppo dei diversi contributi spirituali e le istanze culturali dell’ambiente, in cui sono chiamati a vivere le diverse comunità cristiane.
Nell’opera un adeguato spazio è stato riservato agli apporti forniti dalle figure di santi nella Chiesa, con speciale riferimento alla spiritualità della gioia, del servizio e del rinnovamento ecclesiale.
In tale contesto assume un particolare significato il titolo stesso dell’opera con il riferimento alla lettera di San Paolo ai Filippesi: “mihi vivere Christus est” (1,21), tematica che riconduce e unifica tutti i capitoli del libro.
In tempi più o meno recenti l’epoca medievale è stata oggetto di una serie di ricerche che hanno significativamente rivisitato le valutazioni negative risalenti agli scritti di molti umanisti del ’400. Questi sostanzialmente affermavano che detto periodo era da intendere come una lunga parentesi storica, caratterizzata da un immobilismo culturale che si poneva tra la grandezza dell’età classica e la rinascita umanistico-rinascimentale della civiltà che ad essa si ispira.
Alla luce degli attuali contributi si può affermare che la realtà è molto più articolata. Il Medioevo è in gran parte riuscito nell’impresa di fondere il mondo latino-romano con quello germanico creando per la prima volta uno spirito propriamente europeo accomunato dalla stessa religione. In realtà non sarà solo questo l’unico traguardo.
L’Autore, presentando la storia della Chiesa medievale (dalle invasioni barbariche al Rinascimento) mostra, ad esempio, che le radici della scienza moderna affondano in una certa misura nel terreno del mondo medievale, prima della cosiddetta rivoluzione scientifica; anche la stessa vita ecclesiale ha ricevuto degli altissimi apporti sul piano spirituale e religioso-culturale, con delle figure universali come Francesco d’Assisi o Tommaso d’Aquino.
In quest’ultima affermazione si trova – in definitiva – l’ottica dalla quale l’Autore osserva la dinamica di una Christianitas profondamente segnata da una reale capacità d’iniziativa e di apertura a nuove esperienze. Ne deriva una considerazione: nel volume del prof. Guiducci viene delineato un insieme di momenti tra loro interagenti che aprono alla visione non statica di popoli, di comunità, di istituzioni, di vocazioni, di missioni, di espressioni di fede, di opere di carità ...
Per questo motivo l’opera è particolarmente valida nel suo disegno complessivo e negli approcci con specifiche realtà storiche. Senza tacere l’esistenza di ombre e di contro-testimonianze, il testo sa considerare i processi storici con una misurata pacatezza che riesce a non restare succube né di un revisionismo acritico, né di un apologeticismo immotivato.