Attraversando sessant'anni di teologia delle donne, dall'emancipazionismo al pensiero queer, l'autrice esplora il paradosso al cuore della fede cristiana: per trovare o salvare la propria vita bisogna perderla. Il libro s'interroga sull'idea di Dio che ha generato tale paradosso per chiedersi se, in un mondo che stenta a liberarsi da molteplici forme di dominio, esso faccia parte del problema o possa esserne ancora la soluzione. "Attraverso le tre parole che compongono il titolo di questo libro, "Dio, vuoto e “genere", indico il nucleo della fede cristiana. Per diventare umano Dio si svuotò. La cosa non finisce lì, però, perché il cristianesimo insegna che l'umano, per trovare la propria vita o, in qualche caso, per diventare divino, deve fare altrettanto. Per salvarsi, dunque, bisogna perdersi ed è su questo paradosso che le teologie femministe in questo volume riflettono. Il termine tecnico per questo processo che investe sia l'umano sia Dio è kenosi ed è fondamentalmente il tema di questo volume, che non nasce dal vuoto ma ha un piccolo iter personale". (Elizabeth E. Green).
La nostra comune umanità quale fondamento dell'incontro con l'altro/a
Il non avere, il non fare, il non dire
La morte in croce e la laicità umiliata
Una serie di meditazioni e riflessioni teologiche sul tema del Dio sconfinato - un Dio che sta in movimento continuo, che abita le periferie e abbatte le barriere, invitandoci a fare altrettanto - a partire dal capitolo 2 dell'epistola di Paolo ai Filippesi.
Sociologia, psicologia e teologia del padre (e del figlio)
La "famiglia cristiana"
Che cosa hanno da dire le donne?
A partire dalla constatazione che oggi la nostra società vive una grande trasformazione in assenza, o quasi, di quella figura che è sempre servita da suo imprescindibile punto di riferimento - il padre - , la teologa femminista Elizabeth Green interroga alcuni aspetti del Dio padre, in particolare in riferimento a genere e genitorialità.
Negli ultimi anni la figura del padre è diventata oggetto di riflessione per quanti studiano i cambiamenti nel comportamento umano a livello sociale e individuale. Man mano che il padre è diventato meno presente o addirittura assente dalle nuove configurazioni famigliari, eccolo riapparire e occupare un posto centrale sullo schermo o nei libri. Ovvero, da quando il protagonismo delle donne è un fatto consolidato in Occidente, da quando le relazioni tra donne e uomini sono in uno stato fluido e sono emersi nuovi modi di vivere la famiglia, ecco tornare alla ribalta il Padre. Il problema è che ciò accade in un contesto che non si è affatto liberato dalla vecchia immagine patriarcale, tuttora riproposta anche nel cristianesimo.
Elizabeth E. Green