Si tratta della traduzione del volume Beloved Prophet. The Love Letters of Kahlil Gibran and Mary Haskell and her Private Journal (New York 1972, 19859), che raccoglie una nutrita selezione delle lettere che Gibran e Mary Haskell si scambiarono negli anni 1908-1931, nonché le annotazioni della Haskell che costituiscono il suo diario personale. Quella con Mary Haskell, americana, preside di una scuola femminile, mecenate e ispiratrice di Gibran, fu probabilmente la relazione più profonda e duratura nella vita del poeta. Mary rappresentò per lui un sostegno decisivo, sia morale sia materiale: seguì passo dopo passo la formazione artistica di Gibran, registrando numerose note nel suo diario, che è perciò prezioso documento della genesi di opere come Il profeta, considerato il suo capolavoro e luminosa sintesi del suo pensiero sui temi fondamentali della vita. Con la Haskell, Gibran attraversò tutte le fasi della tempesta e della riconciliazione, del dubbio e dell'incomprensione, autenticando così un rapporto rivelatosi determinante nella vita di entrambi.
Questo testo raccoglie la produzione migliore di Gibran sull'amore. Nel pensiero e nella produzione letteraria dell'autore, l'amore è un concetto molto ampio e abbraccia gli aspetti più diversi della realtà. Infatti, è amore per la vita, per il prossimo, per la natura, per la bellezza, per la donna, amore per Gesù, amore che sopravvive nella continuità della vita, amore che supera i limiti di tempo e di spazio e sconfina nel trascendente, amore degli uomini per Dio e amore divino per gli esseri umani. A cura di I. Farinelli.
Volume illustrato che rilegge Gibran, poeta e filosofo, lungo un itinerario di ricerca dell'amore. A cura di I. Farinelli.
Pubblicato nel 1928, cinque anni dopo l'altro grande capolavoro di Gibran Il Profeta, questo libro è pieno di fascino e poesia. Immagini vive, musicalità dello stile, ritmi biblici, intuizione di verità nascoste e liberatrici, gioia di trasfigurare la banalità del quotidiano e dell'immediato sono state sapientemente tradotte in italiano da I. Farinelli, che ha saputo mantenere inalterate le caratteristiche poetiche del grande autore di origine libanese.
Riflessioni espresse in racconti, parabole e aforismi, pervase da una profonda religiosità e ricche di pathos. In questo libro di Gibran, curato da I. Farinelli, si respira libertà e si avverte la presenza dell'altro come fratello, nella condivisione di qualcosa o qualcuno che trascende tutti.