La via che la teologia cristiana fedele a se stessa percorre per comprendere ciò che è proprio del cristianesimo non può prescindere dall’ebraicità di Gesù e dalla sua fede ebraica, altrimenti tradirebbe se stessa. Prendere sul serio un tale compito comporta ora un radicale ripensamento dei presupposti che stanno a monte di tante consuete letture cristiane di Gesù. Ma mentre i contributi alla riscoperta di un Gesù ebreo privilegiano generalmente la prospettiva storica ed esegetica, Raniero Fontana insiste, per operare un tale critico ripensamento, sulla prospettiva filosofica e teologica; prospettiva da articolare tenendo sempre conto dell’orizzonte giudaico-rabbinico che egli ben conosce e all’interno del quale si muove ormai da molti anni.
Questo saggio offre un’originale sintesi del percorso di riflessione che, come non-ebreo ai piedi del Sinai, l’autore ha maturato mettendosi alla scuola di Israele e dei suoi maestri. Una riflessione che lascia trasparire la formazione filosofica dalla quale proviene, senza tuttavia mai tradire l’argomentare rabbinico che rimane per lui lo strumento di indagine privilegiato, in grado di cogliere nei testi della tradizione particolari talvolta quasi impercettibili ma capaci di dare nuova luce – spesso inaspettata – a personaggi e narrazioni.
L’obiettivo è rimettere a tema il rapporto tra parole e cose, tra parole e realtà. Si tratta di una esplorazione libera, alla ricerca della parola che “manca” per poter parlare di ciò che “precede” qualsiasi tentativo di definizione, nella continua ricerca di approfondimento di tematiche di MATERIA ebraica che da molti anni lo appassionano.
Quella che l'autore affronta è una dimensione presente sia nelle fonti rabbiniche che nella riflessione ebraica successiva, ma che tuttavia non ha ancora trovato una modalità significativa per esprimersi adeguatamente sia all'interno dell'ebraismo stesso che nei suoi rapporti con l'esterno. La miscellanea che viene proposta in queste pagine è il risultato di una ricerca volta a riorientare l'attenzione da una prospettiva decisamente nuova pur rimanendo profondamente radicata nella tradizione: da una parte quindi vengono ripresi elementi fondamentali del noachismo e delle articolate discussioni relative alla sua natura e al suo legame con la tradizione ebraica, mentre dall'altra si tenta di individuare un punto di vista nuovo, proprio dell'autore, che considera il fenomeno a partire da un orizzonte comune precedente le possibili configurazioni storiche e conseguenti declinazioni religiose. La sua intenzione è quella di rivolgere l'attenzione "non alle varie forme del l'umanità ma bensì alla materia che le è comune, e che soltanto Iddio, creandola, è in condizione di contemplare" (dalla Presentazione di Elena Lea Bartolini De Angeli).
La Terra di Israele è stata al centro dell’intera storia ebraica. La creazione dello Stato di Israele ha riproposto tale tema in tutta la sua urgenza e attualità, provocando un dibattito nello stesso Israele, nella Diaspora e tra le nazioni che ancora contestano il diritto del popolo ebraico a questa Terra. L’autore offre un contributo, dal punto di vista cristiano, a questo dibattito.
«Il testo che ci offre Raniero Fontana – Gerusalemme e dintorni – invita a percorrere Sion-Gerusalemme, a riconoscerla allo scopo di fare conoscere il Dio di Israele, il Dio creatore e redentore dell’universo. È questo Dio che gli ebrei di ieri e di oggi testimoniano, con la loro pratica dello Shabbat, con il loro attaccamento alla Terra di Israele, nel tempo e nello spazio di questo mondo. Terra di Israele, Gerusalemme e Tempio, sono tre realtà inseparabili, tre luoghi reali e simbolici nei quali e attraverso i quali Dio si rende presente al mondo e si lascia incontrare dagli uomini». (dalla Presentazione di Fr. Pierre Lenhardt)
Raniero Fontana è dottore in Teologia e laureato in Filosofia. Ha studiato Letteratura rabbinica presso l’Università Ebraica di Gerusalemme e presso l’Istituto Shalom Hartman diventandone ricercatore. Attualmente insegna Talmud presso l’Istituto Cristiano di Studi Giudaici e di Letteratura Ebraica a Gerusalemme. Tra i suoi libri più recenti segnaliamo: Aimé Pallière. Un “cristiano” a servizio di Israele (Milano 2001); Sinaitica. Ebrei e Gentili tra teologia e storia (Firenze 2006); La Guerra della Torah. Democrazia, giudaismo, idolatria (Milano 2008); Figli e figlie di Noè. Ebraismo e universalismo (Assisi 2009). In collaborazione con A. Contessa, Noè secondo i rabbini. Testi e immagini della tradizione ebraica (Cantalupa 2007).