Chi è il barbone arrivato moribondo sul tavolo di un macellaio il 16 aprile 1783? La gente lo chiama subito santo, le alte sfere parlano di superstizione. È Benedetto Giuseppe Labre, un giovane francese cacciato da ogni convento a cui si è presentato come postulante, che ha tuttavia trovato Dio per le strade del mondo. Vive di elemosina, che distribuisce ai più poveri, gira come pellegrino per l'Europa, macina a piedi centinaia di chilometri e finisce a Roma sotto gli archi del Colosseo. Un clochard, ma quando prega diventa simile a Cristo, anche se non lo sa.
Appassionante come un romanzo, ma scrupoloso nella ricostruzione dei fatti come un saggio storico, il libro fa luce sui quei primi quindici anni drammatici del secolo XIX che cambiarono il volto dell’Europa. Per avvicinare la storia al grande pubblico, sceglie lo stile narrativo. I dialoghi e gli avvenimenti scorrono davanti al lettore come un film o un’opera teatrale. Sullo sfondo si agitano grandi personaggi: gli ambigui Talleyrand e Fouché, il principe di Metternich, Joséphine de Beauharnais e Maria Luisa d’Asburgo, i cardinali Consalvi e Fesch, la madre e i familiari di Napoleone.
Il testo descrive, in forma narrativa ma sulla base di documenti anche recentissimi – la pubblicazione del processo di canonizzazione – l’esperienza di vita di Pietro dal Morrone, divenuto papa con il nome di Celestino V. Dagli anni eremitici e monastici agli eventi tumultuosi che hanno portato alla sua elezione e poi al suo governo di cinque mesi. Si evidenziano le tensioni esterne e le “prove” interiori che lo hanno portato alla clamorosa rinuncia. Per poi seguire gli anni delle sue fughe e la prigionia onorevole e la fine nel castello di Fumone. Il testo chiude con la cerimonia della canonizzazione ad opera di papa Clemente V a Vienne, come “Confessore della fede”, ma non come pontefice. Una distinzione dovuta a cause drammatiche che vengono descritte. L’ultima parte del testo contiene la documentazione storica dei fatti.
Il 31 ottobre 1517 sul portone della chiesa del castello di Wittenberg, che è anche la chiesa dell'università, viene affissa una pergamena con 95 Tesi. Le propone alla discussione accademica frate Martin Lutero, dottore in teologia. Le Tesi contengono la proposta di un ritorno alla fede cristiana autentica, scandita in affermazioni audaci, dalla critica alle indulgenze o alla potestà del papa, fino alle necessità dei poveri. Nessuno lo immagina, nemmeno Lutero, ma è l'inizio della rivoluzione. Queste pagine la raccontano seguendo i passi della vita di un uomo dalla personalità complessa e contraddittoria, pienamente immerso nel suo tempo. Inquieto, impulsivo, intelligente, socievole, dedito con passione alla ricerca di Dio, Lutero segna il passaggio della storia europea dal Medioevo all'età moderna e continua ancora oggi a interrogarci.
Alla luce degli ultimi documenti resi pubblici dell'Archivio Segreto Vaticano una vicenda su Anna Bolena, la seduttrice, la dominatrice, l'astuta. Enrico VIII, re d'Inghilterra, perde la testa per lei: è giovane, intraprendente, colta... Anna arriva a corte come dama di compagnia della regina Caterina di Aragona. Il re le scrive lettere d'amore infiammate che, pur nello stile cavalleresco, bruciano di passione. Per Anna entra in conflitto con il Pontefice, manda a languire l'infelice Caterina. Un amore che finirà in tragedia. Anna, il suo re e il gioco politico che fa da sfondo alla loro storia continuano ancora ad affascinare il grande pubblico. Ma le lettere - e non solo - raccontano molto più delle centinaia di libri, romanzi e fiction che hanno scritto e fantasticato su queste vicende. Attingendo all'Archivio Segreto Vaticano, che conserva un mazzo di missive di Enrico ad Anna, Dal Bello ricostruisce la relazione tra la Bolena ed il re, storia che avrà conseguenze decisive per il Paese: lo scisma tra l'Inghilterra e Roma, ma anche il regno "glorioso" di Elisabetta, la "figlia bastarda" della Bolena.
Alla luce degli ultimi documenti i pericoli corsi da papa Pio XII durante la seconda guerra mondiale. In un racconto avvincente e storicamente fondato una vicenda avvolta nel mistero che sorprende e appassiona: il piano pensato e progettato da Hilter nel 1943 e affidato al generale Wolff di deportare papa Pio XII e alcuni membri della Curia vaticana in Germania. Un evento fino ad ora poco noto all'opinione pubblica, venuto alla luce da diversi documenti, fra cui le lettere informative che arrivavano al papa da varie fonti, anche militari, su quanto stava accadendo a Roma e non solo. L'episodio è poco noto perché l'ostilità contro Pio XII tuttora porta diversi storici o giornalisti tendenziosi a nascondere o minimizzare i pericoli reali passati dal papa sul suo lungo pontificato durante la seconda guerra mondiale.
I documenti dell'Archivio segreto Vaticano recentemente pubblicati gettano nuova luce sul processo e la condanna dei Templari. La vera storia dell'ordine, le vere motivazioni della fine.
La vera storia di una famiglia avvolta tra mistero e leggenda in un’epoca di eccezionale fermento artistico, culturale, scientifico.
Un testo appassionante come un romanzo, ma scientificamente fondato, solleva il velo di mistero e di leggenda che nel corso del tempo si è posato sui Borgia e in particolare su Lucrezia. Un affresco del periodo compreso tra il 1455 e il 1520 epoca di eccezionale fermento artistico, culturale, scientifico, di importanti scoperte geografiche in cui il papato punta a rendere unitario il proprio stato e l’Italia viene sottoposta a periodiche invasioni straniere. É l’epoca di papa Callisto III e Alessandro VI Borgia, figure discusse e controverse. Indagando negli Archivi segreti Vaticani Mario Dal Bello svela le trame di un’epoca.
32 maestri della pittura - da Duccio fino a Rothko -, distanti nel tempo, diversi per origini e vicende, ma accomunati dalla medesima ansia: raggiungere, toccare, sperimentare e comunicare l'immortalità che è propria della Bellezza. «L'opera di ciascuno di loro può rappresentare una tappa nel viaggio lungo i secoli da parte dell'uomo europeo per soddisfare la sua ricerca di un mondo rinnovato - risorto, verrebbe da dire. Di una diversa dimensione dell'esistere. Essi perciò, attraverso le loro opere, possono accompagnare ciascuno: scendano nell'abisso del dolore o salgano sul piano della serenità, questi maestri ci stanno accanto o ci precedono, aiutandoci a non rimanere prigionieri del grigiore, ma a continuare ad aspirare a qualcosa di più grande e di più profondo, che l'Arte tenta di esprimere» (dall'Introduzione).