Questo libro raccoglie una serie di articoli, conferenze, contributi, usciti in occasioni varie. Il loro filo conduttore può essere mostrato da tre parole fondamentali: fragilità, complessità, trascendenza. La fragilità si manifesta nelle problematiche affrontate nella prima parte del libro: matrimonio, omosessualità, colpa, morte, suicidio, perversione. Temi di non facile soluzione, ma sui quali non si può fare a meno di interrogarsi, e che rimandano alla seconda parola chiave: la complessità. Complessità dell'essere umano, come della presente epoca "post-moderna", che ripropone in maniera accentuata gli interrogativi di sempre circa il senso di vivere. Da qui la terza parola, la trascendenza. Gli aspetti più alti e peculiari dell'essere umano sono un invito a superarsi, esprimono il suo mistero e la sua affascinante complessità. L'uomo può vivere un incontro pacificante tra questi aspetti molteplici. Ma, per renderlo possibile, deve affinare il suo sguardo.
Il celebre romanzo di J. Barrie, "Peter Pan", delinea un'inedita visione della vita all'insegna della paura di diventare adulti, una paura che i decenni successivi, come un commento vivente all'opera, hanno puntualmente confermato, fino a classificarla come disturbo psicologico: la Sindrome di Peter Pan. In queste pagine se ne presentano le caratteristiche salienti: le sue origini, le peculiarità, ma soprattutto il suo dramma profondo, che esprime una preoccupante crisi di civiltà. Quando una società non vuole più crescere, puntando i piedi per non entrare nelle tappe successive dell'esistenza, significa che non sa più educare a vivere, non vede un futuro dopo di sé e muore, simbolicamente prima che fisicamente.