La nuova società robotizzata, dove l'intelligenza è affidata all'efficienza delle macchine, produce una diffusa nostalgia dell'umano, così duramente messo alla prova dalla pandemia. Siamo entrati in un cambiamento d'epoca, come ricorda papa Francesco. Occorre coglierne le opportunità e immaginare nuovi scenari. «Chiesa in uscita» è un programma chiaro e inequivocabile: andare a tutti i giovani, non aspettare che vengano, sapendo che i primi missionari sono essi stessi e che linguaggi e proposte aggregative sono competenze che le nuove generazioni possiedono in abbondanza. Questo libro raccoglie riflessioni e proposte che si sono sviluppate nell'arco di una lunga storia di tentativi di pastorale giovanile in uscita, direbbe papa Francesco, oppureoutdoor per dirlo con il linguaggio sociologico. Serve comprendere a quali condizioni l'aggregazione diventi incubatore di immaginari per l'evangelizzazione, pur di essere lievito nella pasta, come chiede il Vangelo. L'innesco di interesse reale per le nuove generazioni sono le esperienze ad alto contenuto emozionale. Occorre applicare con rigore il metodo pastorale offerto dallaLumen gentium e riassunto nei tre verbi assumere, purificare, elevare(cfr. LG 17) per cogliere le opportunità, per esercitarsi a immaginare i nuovi scenari che si aprono.
La buona agricoltura si vede dal buon cibo, si odora nei suoi profumi, si sente nella sua fragranza. È possibile trasformare il mondo attraverso la buona tavola e farne un'esperienza di umanizzazione e anche di civiltà. Del lavoro della terra si è alimentata la poesia, e anche la musica. Un tempo, mentre si lavorava, si cantava. Oggi è urgente creare, con fantasia e originalità, un corredo di pratiche, di tradizioni, di riti per intrecciare la fatica dei campi a momenti di pausa, di respiro, di allegria, perché lavoro e affetti si ricongiungano e l'uso della tecnologia sia riportato a ordini più elevati di esperienza. Si apre all'agricoltura un futuro di responsabilità. Le nuove generazioni possono cogliere le opportunità che l'agricoltura offre, perché hanno uno straordinario potenziale di energie. Se si vuole salvare la terra, non basta lavorarla, occorre pensarla e raccontarla.
L’obiettivo della promozione delle capacità dei ragazzi e dei giovani, il sostegno al loro protagonismo, viene cercato nella possibilità di realizzare eventi di autoespressione giovanile in vista di un pubblico riconoscimento del valore e delle condizioni di vita delle persone incontrate in strada.
Servono oggi educatori (operatori, insegnanti, genitori…) convinti che non è solo la droga il rischio mortale dei giovani ma la vita senza sogni, senza progetti e senza speranza che quotidianamente essi respirano nei loro ambienti di vita, nella cultura vuota della scuola, nel lavoro mancante, incerto o di pura prestazione, nel sentirsi ai margini, eppure ammaliati, di un mondo di efficienza e di immagine.
Domenico Cravero, parroco e ricercatore, è anche coordinatore di comunità terapeutiche e progetti di promozione educativa rivolti agli adolescenti e alle loro famiglie.