Il saccheggio mondiale riguarda tutti noi perché non dipende solo dalle organizzazioni criminali, ma anche dalla richiesta di abusi da parte di milioni di persone che si credono per bene e dalla tolleranza per l'illegalità, che oggi pervade il mondo come un'enorme ragnatela in ogni momento della giornata e in ogni luogo del pianeta. Queste pagine rappresentano il primo rapporto sintetico e completo su come e dove milioni di furbetti e criminali efferati collaborano per realizzare un prodotto criminale lordo di trilioni di dollari ogni anno. Sono una guida efficace attraverso le più diverse categorie di abusi, prodotti, servizi, truffe e rappresentano un invito concreto a riflettere sull'etica e sulla legalità.Per evitare di essere complici involontari e ignari nel villaggio globale del crimine.
La coca. Passato e presente. Miti e realtà accompagna il lettore in un viaggio fantastico ma reale, che comincia oltre mille anni fa presso le culture incaiche che la coltivarono ed iniziarono l’uso religioso e poi come stimolante per resistere alle fatiche umane. Decine di personaggi famosi, dal presidente Grant ad Abramo Lincoln, da papa Leone XIII a Napoleone, da Sigmund Freud fino al farmacista di Garibaldi, ne apprezzarono il gusto ed i vantaggi. Fino a quando due chimici furbi, Mariani e Pemberton, la trasformano nella bevanda più diffusa dell’umanità, la Coca-Cola.
Allo stesso tempo, la miracolosa foglia della coca è anche la materia prima per la fabbricazione della cocaina, una droga che semina violenza in ogni parte del mondo per il controllo del traffico e delle immense fortune che genera. La cocaina per quattro decenni ha finanziato il terrorismo, prima quello di Sendero Luminoso in Perù, poi quello ancora più selvaggio delle FARC in Colombia. È la stessa striscia di polverina bianca che finanzia le armi che sparano su campesinos innocenti e sequestrano Ingrid Betancourt, la stessa cocaina che spara qualche secondo di felicità effimera nei cervelli bruciati dei tossicodipendenti di mezzo mondo. Una delle realtà più complesse di questo nuovo millennio si può comprendere meglio analizzandone uno ad uno i mille risvolti storici, economici, antropologici e sociali.
Sandro Calvani (Genova, 1952), biologo, è specializzato in Ecologia presso la Colorado State University (USA) e in Gestione dei conflitti e delle crisi umanitarie alle Università di Lovanio (Belgio) e di Harvard (Cambridge, USA). Ha scritto 19 libri e oltre 600 articoli su temi di sviluppo, crisi umanitarie, traffici illeciti e crimini internazionali. È stato direttore degli aiuti umanitari della Caritas (1980-88) e di diversi organi delle Nazioni Unite (OMS, ONU, UNAIDS) in vari Paesi, in quattro continenti dal 1988 ad oggi. Ha vissuto e lavorato in oltre 130 paesi, sempre osservando i fatti e le opinioni dalla parte delle vittime. Di lui un giornale colombiano ha scritto: «È il primo cittadino globale che conosciamo che vede le realtà con il cuore e gli occhi di chi le vive e cerca di spiegarle prima ai più deboli, senza preoccuparsi di guadagnarsi la simpatia dei potenti». Da luglio 2007 Calvani è direttore dell’UNICRI con sede a Torino.