Questo saggio tradotto per la prima volta in italiano, è uno tra i pochi lavori che Bourdieu dedica espressamente al fenomeno giuridico. In esso l'Autore prova come il sociologo riesca a svelare gli effetti principali della divisione del lavoro giuridico e della logica specifica del campo giuridico coincidenti con la naturalizzazione dell'arbitrario, con il potere di dissimulare la propria stessa istituzione. Ciò mostra come ogni esito giuridico sia il prodotto di una lotta simbolica tra professionisti, interessati a far aderire i profani alla loro ideologia e a convincerli della neutralità e dell'autonomia del diritto.
Il saggio è tra i contributi fondamentali di Bourdieu alla teoria sociale. In esso viene presentata la teoria delle forme di capitale che costituisce uno dei capisaldi della teoria del mondo sociale del sociologo francese - esito tra i più lucidi e proficui di quel progetto di integrazione tra Marx, Weber e Durkheim (e non solo) in una nuova sintesi teorica che costituisce la cifra della prestazione intellettuale di Bourdieu.