"Tu che mi ascolti" fu il saluto terreno che Alberto Bevilacqua diede alla madre Lisa da poco scomparsa. Ora lo scrittore torna a quell'idelae colloquio certo di poterle confessare i segreti che non ha mai potuto svelare per non turbarla nel suo male depressivo. Protagonista di questa narrazione è un figlio non voluto dal padre, "il Mario", affascinante ufficiale dell'aviazione durante la dittatura, donnaiolo impenitente, che solo nell'umiliazione delle ritorsioni subite dopo la guerra trova la via della propria coscienza. Ed è allora che il figlio, già costretto dall'immaturità del genitore a divenire precocemente adulto, può diventare, standogli accanto, sinceramente il padre del proprio padre.
"Le poesie" di Alberto Bevilacqua non si fermano ai recinti di un genere oggi minoritario, per riannodarsi a ciò che la poesia è da sempre: promozione del linguaggio ai canto e a preghiera ma anche discesa fino al grido doloroso e luttuoso. La raccolta si preoccupa così di individuare e di raggiungere le radici oscure del nostro vivere: la madre, l'eros, l'indignazione civile, il paesaggio della Parma nativa che è insieme necessità d'esilio e sogno, fantasticheria e occhio critico. In seconda battuta, le poesie consentono di mettere a fuoco in modo finalmente compiuto la figura dell'Alberto Bevilacqua scrittore, disponendosi in un rapporto di viva cooperazione con le coeve opere narrative, attraverso una storia inventiva e creativa lunga ormai più di mezzo secolo. In particolare, colpisce la varietà delle lingue poetiche che si rifrange nei diversi capitoli, a favore di una polifonia di inflessioni e di toni, di psicologie e di punti di vista, dall'abbandono lirico alla sordina malinconica, dal gergo della "Leggera' (una comunità borderline della riva di Po, vitale anche sul piano artistico) alle "guerre" d'amore e agli afflati cosmico-religiosi. Così, questa raccolta mirata ed eletta dell'opera in versi si apre all'interazione con altri linguaggi, da quello cinematografico fino a quello figurativo dell'Antelami e all'eco - tra dramma e opera buffa melodrammatica di Verdi e di Rossini.
La figura della madre, Lisa, spicca già nella narrazione "Lettera alla madre sulla felicità", apparsa nel 1995. In quell'opera lo scrittore, fatto oggetto di persecuzioni per le sue scoperte sul mostro di Firenze, si rivolgeva alla madre, con lettere mai spedite, per salvarsi psicologicamente. Lisa muore un anno e mezzo fa. Per lo scrittore il senso di sradicamento è assoluto, insopportabile. Bevilacqua torna a rivolgersi alla madre, sicuro che lei possa ascoltarlo, da oltre il confine ultimo della vita. Queste pagine ripercorrono i momenti di un'umana avventura che vide madre e figlio sempre complici, legati da un amore appassionato e scabroso, drammatico e dolcissimo.
Un gruppo di amici molto particolari, forse un po' pazzi, irriducibili acrobati della vita, consacrati alla causa della verità e della bellezza: sono i compagni di strada del protagonista, che, alcuni anni dopo "I sensi incantati", intraprende un nuovo viaggio nel Mistero, quel regno inesplorato che rivela nelle piccole cose di tutti i giorni le sue meraviglie. L'incontro di questo gruppo di amici con una ragazza perduta, alla quale è stata rubata la giovinezza, sarà l'occasione per un comune cammino di rigenerazione. Insieme scopriranno che esiste una gioia a portata di mano, eppure molto difficile da afferrare: quella che si cela nei sorrisi del mondo. illustrazioni in bianco e nero di Spiegelman.
Un artista stravagante abbandona l'eremo in cui si è volontariamente rifugiato, spinto dal desiderio nei confronti del mondo, e va alla ricerca di un'antica passione della gioventù, l'amata Giannina.
Memorie, esperienze vissute, invenzioni sensuali e sessuali: in questo libro l'autore riversa quell'idea di eros che i lettori hanno imparato a conoscere nei suoi romanzi e nelle sue poesie.
Il bilancio disincantato di un primo tratto di esistenza, uno studio sui sentimenti e sull'affannosa ricerca di avvenimenti per continuare a vivere. Nel romanzo sono inclusi i temi della contradditorietà dei rapporti umani, la magia onirica e visionaria e gli squilibri della società contemporanea.