Un economista e un biologo dialogano sulla loro esperienza di fede. Partendo dalla ragionevolezza della fede cristiana e dalla considerazione di come la ricerca, scientifica e sociale, abbia la necessità di allargare i confini della ragione, il dialogo offre al lettore informazioni sulla regolazione della sintesi proteica e l'economia di mercato. L'esperienza di fede scaturita da tali considerazioni reclama poi un coinvolgimento più personale degli autori, da cui emergono le loro (non lievi) differenze culturali e politiche, ma anche l'irriducibilità dell'esperienza di Dio.
Rapporti e statistiche ufficiali confermano la progressiva concentrazione della ricchezza nelle mani dell'1% della popolazione mondiale.
In Italia, le persone che vivono in condizione di povertà assoluta sono oltre 4,5 milioni.
Una lettura per comprendere la radice delle diseguaglianze, causa ed effetto di una crisi, non solo economica, che rischia di travolgere la democrazia.
Non un saggio, un libro con una continuità logica ben precisa, ma tracce di cammino. Tracce perché nella vita dello Spirito le indicazioni sono intermittenti e non continue. Indicano delle direzioni che vanno perseguite con tenacia anche se in alcuni tratti la Luce sembra cessare e il percorso interrompersi. Ispirandosi alla spiritualità ignaziana, queste pagine disegnano una 'mappa". Il libro è costituito da brevi brani preceduti da riferimenti biblici e seguiti da domande finalizzate a stimolare e guidare la meditazione. Uno strumento utile per una lettura individuale come per la meditazione di gruppo.
Il denaro non fa la felicità: questa massima della cultura popolare è oggi confermata dalle indagini sulla felicità che sottolineano il ruolo determinante dei beni relazionali. Eppure le scienze sociali continuano a proporre modelli riduzionistici della persona (dall'homo oeconomicus a quello sociologicus ecc.). È necessaria pertanto una rifondazione della persona che tenga conto di tutte le sue dimensioni. La prima parte del volume prende in esame gli studi sulla felicità per individuare gli elementi essenziali che fondano la felicità umana; nella seconda parte sono evidenziati i paradossi di una visione parziale dell'uomo che non integra tutti gli elementi costitutivi; infine si considerano alcune esperienze dell'economia sociale responsabile che, cercando di riportare la dimensione del "dono reciprocante" rappresentano esperimenti e tentativi di integrare il piano dell'essere e del fare, collegando operosità sociale e realizzazione della persona.