La cucina di casa italiana è cambiata di più negli ultimi trent'anni che nei due secoli precedenti. Si pensi alle tecniche nuove (il teflon ha permesso praticamente di eliminare i grassi); si pensi a come sono cambiati i prodotti (la varietà è immensa, la qualità a volte è discutibile ma certamente più "controllata"); si pensi alla frollatura della carne e alla comparsa dei pesci, al sottovuoto e alla porzionatura fatta all'origine. I libri di cucina se ne sono accorti poco. Vittime della mistica della "tradizione" e del "territorio", hanno continuato a proporre gli stessi piatti, basati sugli stessi ingredienti, la stessa (presunta) cucina regionale di una volta che non esiste più. E intanto i "quattro salti in padella" spopolano. Questo è un libro diverso. Per quattro motivi: considera sempre la nuova offerta degli ingredienti, i prodotti veramente disponibili in un buon negozio o al supermercato; affronta i passaggi reali legati oggi alla cottura, dall'utilizzo delle basi a tutti i trucchi per semplificare e velocizzare l'esecuzione, migliorando al contempo i risultati. Il metodo contro l'improvvisazione; tutte le ricette sono ghiotte e interessanti, ma assolutamente semplici, alla portata di qualunque appassionato; è scritto con levità e gusto del racconto. Ed è "condito" con aneddoti, avvertimenti scherzosi, citazioni. Questo volume riunisce le ricette raccolte nei due volumi di "Cuochi si diventa" pubblicati nel 2003 e nel 2004.
C'è un vecchio adagio, presente in tutti i paesi del mondo soprattutto in relazione alla cucina. Dice così: ogni scarrafone è bello a mamma sua. Cioè la propria cucina, del proprio paese, della propria regione, della propria città, e soprattutto della propria mamma, è sempre la migliore. Ciò detto, nessuno nega che esistano altre mamme, città, regioni e paesi dove si possa mangiare bene. Scopo di questo libro è stimolare i lettori a una fattiva curiosità verso le cucine e le ricette degli altri. E lo fa presentando, in tono lieve, le cucine dei vari paesi, dalla Germania agli Stati Uniti, dalla Mongolia alla Corea a tutti gli altri. Identificandone le caratteristiche salienti, con una particolare enfasi su quelle condivisibili da tutti. Seguono una breve descrizione dei piatti mitici, quelli comunque (quasi) infattibili per mancanza di materie prime o di attrezzi e una galleria degli "orrori", ingredienti e procedure, che a volte esistono, che ci fanno sobbalzare. Chiusa questa prima parte, ogni capitolo è completato da una manciata di ricette di quella tradizione gastronomica, tutte amate da chi scrive, ghiotte, facili da eseguirsi e a base di ingredienti facilmente reperibili.
«L'idea del libro è nata al seguito di una mail di una lettrice. Che diceva, in sintesi: "Mi hanno regalato 'Cuochi si diventa'. L'ho molto apprezzato ma c'è un problema. Lei nelle sue ricette postula sempre che il lettore sappia già cucinare, non precisa quasi mai l'intensità del gas, il tipo di casseruola da usare ecc. Capisco che deve e vuole essere sintetico, ma io che non sono brava ma voglio imparare, cosa devo fare? Non me la sento di affrontare le sue ricette così come sono. Le chiedo un piacere: me ne mandi una veramente completa, a prova di errore. Faccia questo sforzo e io mi industrierò per imparare ad usare 'Cuochi si diventa'... ". La lettrice aveva ragione. E quindi, subito, quella sera, le ho scritto una ricetta veramente esaustiva e precisa, però facile da eseguire. Ero convinto di avere scritto una ricetta "perfetta", ma mi sono scusato dicendo: però è noiosa. La lettrice mi ha risposto ringraziando - ed eseguendola con successo. Ma nella risposta mi ha detto: "Non è per nulla noiosa, io la trovo utile e divertente". Altre ricette sono seguite, utili, facili e divertenti. Il gioco era comunque divertente. Alla fine ho deciso di raccoglierle in un libro, che di fatto è una scuola di cucina. La scommessa è: imparando bene questa ricette, semplici ma "a prova di errore", impari i segreti della cucina e quindi puoi iniziare a volare da solo.» (Allan Bay)
La cucina di casa italiana è cambiata di più negli ultimi trent'anni che nei due secoli precedenti. Si pensi alle tecniche nuove, come il teflon, che ha permesso praticamente di eliminare i grassi. Si pensi a come sono cambiati i prodotti, sempre nuovi e numerosi, si pensi alla frollatura della carne e alla comparsa dei pesci, al sottovuoto e alla porzionatura fatta all'origine. Questo libro vuole proprio diventare una guida alla cucina di oggi e offrire ricette semplici, realizzate con gli ingredienti effettivamente presenti nei supermercati, bandendo lavorazioni complesse ed eccessivamente lunghe. Giornalista enogastronomico, amante delle commistioni di tecniche e prodotti diversi, Bay arricchisce il suo ricettario di aneddoti e citazioni.
C'è un vecchio adagio, presente in tutti i paesi del mondo soprattutto in relazione alla cucina. Dice così: ogni scarafone è bello a mamma sua. Cioè la propria cucina, del proprio paese, della propria regione, della propria città e soprattutto della propria mamma è sempre la migliore. Ciò detto, nessuno nega che esistano altre mamme, città, regioni e paesi dove si possa mangiare bene. Scopo di questo libro è di suffragare questa asserzione e stimolare i lettori alla curiosità verso le cucine e le ricette degli altri. E lo fa presentando, in tono lieve, le cucine dei vari paesi, dalla Germania agli Stati Uniti, dalla Mongolia alla Corea. Identificandone le caratteristiche salienti, con una particolare enfasi su quelle condividibili da tutti.
A tutti i bambini piace pasticciare. A tutti i bambini piace guardare la mamma mentre cucina. Partendo da queste due semplici considerazioni, Allan Bay ha messo a punto un semplice, divertente e pratico manuale di cucina per piccoli aspiranti cuochi. Cinquanta ricette gustose, divertenti sin dal titolo, spiegate con un linguaggio chiaro da un personaggio irresistibile: un maiale cuoco di nome Allan, accompagnato da un mozzo di cucina altrettanto irresistibile.
Questo volume completa il progetto del primo libro di Allan Bay, proponendo altre cinquecento ricette. Dopo la carne, le frattaglie e le vellutate è la volta del pesce, dei dolci e delle verdure. E poi ancora le paste cotte e i risotti. A conferma dell'organicità dell'opera, la struttura del "volume secondo" è uguale, manie comprese. Il tocco in più lo danno due nuove rubriche sparse per il libro: "Politicamente Scorretto", dove si stigmatizzano i luoghi comuni degli italiani a tavola, e "Si Fa Ma Non Si Dice", dove si esaltano alcuni prodotti amatissimi da tutti, ma quasi impresentabili essendo industriali.