Ojetti, Comisso, Gadda: folta fu la pattuglia degli scrittori in viaggio, negli anni trenta, per le contraddittorie strade della penisola. Tra questi un posto di rilievo spetta a Corrado Alvaro, allora giovane ma già noto narratore: in bilico tra disposizione cosmopolita e idillio paesano, la raccolta di prose "Itinerario italiano" (1933) costituisce una delle prove migliori di quella stagione letteraria. È la ferita ancora aperta della guerra a dare avvio al suo viaggio. Dalla Bassa Ferrarese alla Maremma, all'Abruzzo, alle terre napoletane, alla Calabria, attraverso paesaggi, architetture e topografie dei centri minori e delle città, incontrando i mille e faticosi mestieri degli uomini e delle donne, lo scrittore intraprende una ricerca che è storica, etica e autobiografica a un tempo, e giunge a una verità più profonda e universale: è la provincia la chiave interpretativa della civiltà italiana, da tutelare contro ogni eccessivo tentativo di accentramento. Prefazione di Carmine Abate.
Questo secondo volume delle "Opere" di Corrado Alvaro contiene i più bei racconti del grande scrittore calabrese. Da "Il mare" ai "Settantacinque racconti" a "La moglie e i quaranta racconti", vengono qui presentate storie varie, di vita contadina, di analisi psicologica e di costume. Storie in cui Alvaro si presenta al tempo stesso sia come narratore puro che osservatore, cronista appassionato di un'Italia che, pur non esistendo quasi più, è rimasta nel cuore di tutti come fondamento di una insopprimibile nostalgia.
Il volume, curato da Geno Pampaloni, raccoglie romanzi celebri come "L'uomo è forte", "L'età breve", "Mastrangelina", "Tutto è accaduto", e due serie di racconti che sono senza alcun dubbio passati alla storia e hanno contrassegnato profondamente lo sviluppo della narrativa italiana: "Gente in Aspromonte" e "L'amata alla finestra". Completa il volume una attenta Cronologia, la Fortuna critica e la Bibliografia delle opere di Alvaro.