A ogni latitudine, nelle vesti istituzionali di relatore dell'Onu, Jean Ziegler registra puntualmente un'ostilità di principio nei confronti dell'Occidente, che i popoli del Sud del mondo manifestano, anche attraverso i loro rappresentanti internazionali, in una contrapposizione che rende quasi impossibile l'adozione di misure urgenti in favore delle persone più indifese. Allo stato attuale, localizzare le radici dell'odio che il Sud proietta, ormai in modo indistinto, sull'Occidente, e riflettere sui modi utili a estirparle, è diventata una questione di vita o di morte per milioni di uomini, donne e bambini di tutto il pianeta. Come costringere il nuovo ordine del capitalismo mondiale a porre fine a un dominio che ancora oggi si rivela mortale in molte parti del globo? Come vincolare l'Occidente alle sue responsabilità? Come fare perché nell'emisfero Sud l'orizzonte dello stato di diritto non sia ogni giorno messo sotto scacco dalle ingiustizie che pure sono perpetrate in suo nome? In questo stato di cose potrà mai il dialogo ritornare a governare le relazioni tra gli stati e tra le genti? Arricchite dalle esperienze sul campo, dalla Nigeria alla Bolivia, dentro le grandi conferenze internazionali come nei villaggi più poveri del pianeta, le risposte di Ziegler, precise e documentate, prendono la forma di un percorso in prima persona e si offrono in un racconto emozionante che vibra, pagina dopo pagina, dell'impegno sincero e appassionato di questo diplomatico "inedito".