
Le origini, l'evoluzione, le strutture che caratterizzano l'istituzione parlamentare in Italia, analizzate in ogni loro aspetto attraverso cinquanta saggi affidati a grandi esperti di questioni storico-poliitiche e con una particolare attenzione ai cambiamenti che l'Europa unita e, più in generale, il processo di globalizzazione, vanno apportando.
Un'antologia fotografica delle diverse rappresentazioni che l'Italia ha dato di sé attraverso le immagini realizzate nella seconda metà del Novecento. Una storia fotografica del paese dal dopoguerra in poi, che è però al contempo una storia dei diversi percorsi della fotografia, da quella d'informazione e sportiva, alla fotografia pubblicitaria a quella d'arte. Uno sguardo che svela la realtà di forma e strumento d'espressione, ma anche quella di portatrice di contenuti della fotografia. I saggi che compongono il volume sviluppano le diverse tematiche legate all'immagine come memoria storica, documento, rappresentazione e soprattutto linguaggio, nell'ambito specifico dei temi affrontati all'interno delle singole sezioni.
Con questo secondo volume continua e si conclude il "Dizionario del fascismo", cui hanno collaborato 180 studiosi (per un terzo stranieri), fra cui lo storico francese Pierre Milza, autore della voce su Mussolini, Enzo Collotti, Nicola Tranfaglia, Angelo d'Orsi, ma anche critici della letteratura e dell'arte, sociologi, antropologi e giuristi. Il volume si apre con la voce Labriola Teresa e si chiude con la Z di "zona grigia", con cui gli storici hanno definito quella maggioranza degli italiani che, alla fine della guerra, sono passati dal regime fascista alla repubblica in modo passivo.
Le fotografie raccolte in questo vero e proprio album furono scattate da due SS tra il maggio e il giugno 1944, in occasione della deportazione massiccia a Birkenau degli ebrei d'Ungheria. Permettono di rappresentare ciò che significò per milioni di persone l'arrivo in questo immenso centro di morte: molti degli uomini, delle donne e dei bambini ritratti nell'Album furono uccisi nelle ore immediatamente successive agli scatti. Oltre alle circostanze della scoperta dell'album, completamente riprodotto con le indicazioni e i testi originali dei due ufficiali nazisti, i testi raccolti descrivono l'organizzazione del campo e in che modo venisse applicata quella "soluzione finale" concepita dai nazisti per condurre a buon fine la loro criminale opera di distruzione. Le foto sono state ritrovate da una detenuta, Lili Jacob, pochi giorni prima della liberazione, che riconobbe se stessa e i fratelli sterminati nel campo. Alcune vennero esibite durante il processo Eichmann a Gerusalemme e in quello di Francoforte, il cosiddetto "Processo Auschwitz".
Questo nuovo "Annale" della "Storia d'Italia" dedicato alle Migrazioni prende spunto da due considerazioni di fondo. La prima considerazione è la rilevanza che nel lungo periodo i processi di emigrazione e di immigrazione hanno avuto nella storia italiana. Innanzi tutto è stata la posizione strategica nel Mediterraneo a rendere l'Italia uno dei nodi di quell'intensa mobilità che ha conferito unitarietà culturale alle civiltà del grande bacino marino. In secondo luogo è stata la dinamica demografica esistente nelle aree di frontiera settentrionali a conferire all'Italia un altro rilevante ruolo strategico. Le Alpi, ritenute a lungo una frontiera-barriera, nelle ricerche più recenti si sono rivelate l'altro grande spazio di comunicazione e di scambio, in virtù della radicata mobilità delle popolazioni locali. In terzo luogo è stata l'incessante mobilità interna che, nonostante la reiterata frammentazione politica del paese, ha caratterizzato i rapporti fra diverse realtà, mettendo costantemente in contatto le popolazioni di differenti aree economiche e sociali. E infine, a conferire un altro ruolo decisivo all'Italia è stato il contributo predominante che in termini quantitativi il nostro paese ha fornito alle grandi emigrazioni europee otto-novecentesche. La seconda considerazione investe l'attualità che i fenomeni di emigrazione e immigrazione hanno assunto oggi, nel breve periodo, sotto lo stimolo delle tendenze affermatesi negli ultimi venti anni.
Nei secoli VII-XIII l'epoca medievale vede la trasformazione del vasto impero multietnico in uno Stato ricentrato sulla popolazione greca, anche se ancora accoglie minoranze slave e armene e non ha ancora perduto tutte le province italiane. I sovrani bizantini mettono in atto un formidabile rinnovamento che rende Bisanzio la più grande potenza cristiana dei secoli X-XI, prima di essere invasa da un nuovo avversario venuto dalle steppe d'Oriente, i turchi. Le istituzioni, le gerarchie, gli eserciti sono più di una volta modificati per far fronte a nuove minacce o in vista di espansioni. Lo stesso potere imperiale si trasforma in un sistema familiare e dinastico. L'Impero trova la sua identità in un cristianesimo ortodosso, che si fonda, dopo il rifiuto dell'iconoclastia, sulla devozione a immagini che ispirano un'arte religiosa specifica. La chiesa bizantina si allontana da quella romana e allarga la sua sfera di influenza verso Russia e Bulgaria. Durante questo periodo, la cultura bizantina si riappropria della tradizione ellenica pagana e si convince della propria superiorità. La potenza militare ed economica dei latini, che culminerà nella presa di Costantinopoli del 1204, spinge i bizantini verso un rimodellamento identitario che sfocerà nello "Stato-nazione" dell'epoca successiva, e che sarà argomento del terzo e conclusivo volume.
Un nuovo Annale delle Storia d'Italia che, curato dallo stesso autore del volume dedicato alla massoneria, riprende i filoni esoterici/magici/mistici che a partire dalle loro radici antiche si sono carsicamente sviluppati in Italia in età moderna. Dai neopitagorici ai cabalisti, dal rosacrocianesimo alle correnti esoteriche novecentesche, fino alle nuove forme contemporanee.
I saggi sono suddivisi in quattro sezioni: Origini mediterranee e orientali; Forme esoteriche in età moderna; Forme esoteriche nella costruzione dell'identità nazionale; Forme esoteriche in età contemporanea.
Il Dvd. Una storia emotiva del secolo scorso. I giochi dei bambini di una volta, la paura dei bombardamenti, l'emozione di un viaggio di nozze in 500. La storia sono i cadaveri per le strade di Caltanissetta visti da un bambino una mattina di guerra, è il canto Lili Marlene dei tedeschi accampati una notte in Lucania. Sono i ricordi di Andrea Camilleri: l'arrivo dei pescherecci a Porto Empedocle, le luci di Sfax in Tunisia, i fatti di sangue narrati dai cantastorie e una lettera che inviò a Mussolini e la risposta che ottenne.
Il libro. Settanta ritratti di nonni scritti dai nipoti. Vite emozionanti di postini, maestre, ladri, pastori, preti, minatori e soldati... E il Novecento italiano appare, violentato dalle guerre, povero, mai disperato.
A cura di Giacomo Papi. Con interviste a Mario Monicelli, Alberto Asor Rosa e Alessandro Portelli.
Banca della memoria è un progetto nato il 15 giugno 2008 per iniziativa di Lorenzo Fenoglio, Franco Nicola, Luca Novarino e Valentina Vaio. Ha raccolto in tutta Italia piú di 2000 interviste video e le ha pubblicate su www.bancadellamemoria.it.