
Un famoso filosofo concludeva il suo grande trattato scrivendo che «di ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere». Come interpretare questo aforisma? Il silenzio è un fallimento? O il silenzio è il tempo che raccoglie ed esalta quanto accade? Il nostro mondo è saturo di rumore e di immagini. La rete è in realtà, in ultima analisi, un flusso incessante di parole, musica e video. Un flusso la cui virtù dovrebbe essere quella di connetterci gli uni agli altri, ma il cui vero vizio è quello di renderci dipendenti. E all'improvviso ci chiediamo: come possiamo liberarci, come possiamo disconnetterci, come possiamo riscoprire non solo la possibilità del silenzio, ma il suo significato? In mezzo al frastuono, presi dall'isteria delle grida, delle rivolte e delle polemiche, perché non facciamo un passo indietro? Perché non proviamo, per una volta, a fare silenzio? È quello che ci invita a fare l'autrice, in una riflessione nutrita di ricchi riferimenti letterari e di scanzonati aneddoti presi in prestito dal suo percorso personale. Il silenzio è libero, improduttivo e, in ultima analisi, profondamente più sovversivo di qualsiasi slogan.
La Riforma protestante, secondo gli autori, non grava sul cristianesimo italiano grazie ai fermenti rinnovatori vivi e operanti nei santi e nelle sante pretridentine. Il concilio ridà alla spiritualità un robusto ancoraggio teologico, sacramentale e disciplinare. Nell'elaborazione delle dottrine e nella comunicazione delle proprie esperienze spirituali gli autori italiani non elaborano trattati ma danno una visione d'insieme sia della precedente letteratura ascetico-mistica, sia degli aspetti esperienziali. L'equilibrio latino caratterizza l'ascesi italiana. Caratteri tipici di questa spiritualità sono l'apertura alla catechesi e l'attenzione alla povertà. Gli autori rivisitano questo periodo portando alla luce con i classici, autori marginali.
Al suo affacciarsi, il secolo XIX appariva dominato da un generale spirito di restaurazione. Chi avesse preteso suggerire un'indicazione di novità, nel pensiero o nel costume come nella religione, avrebbe suscitato solo parole di condanna. Da questo contesto iniziale l'autore parte per rileggere lo snodarsi del cammino dell'esperienza spirituale cristiana durante l'Ottocento. Ne risulta una galleria di volti e di personaggi (laici, religiosi e preti) con i loro problemi e le loro aspirazioni spirituali, attraverso i quali l'azione dello Spirito si è manifestata nei modi più diversi per purificare e schiarire sempre più il messaggio evangelico, affidato all'intero popolo di Dio in cammino nella storia.
Storia della spiritualità contemporanea
La Chiesa russa vede la sua tradizionale missione di salvezza innanzitutto nella santificazione di tutta la vita terrena dei suoi membri attraverso i misteri cristiani. Il legame liturgico, orante, sacrale della chiesa con tutti i suoi figli rappresenta da sempre il fondamento della vita spirituale ed ecclesiale dell'ortodossia russa. Nonostante questa spiritualità diffusa il vissuto religioso russo è stato sempre condizionato dalla strettissima connessione tra stato e chiesa. La storia tracciata nel volume parte dagli albori della cristianizzazione per arrivare alla rivoluzione del 1917: del periodo successivo si hanno ancora troppo pochi documenti per scrivere qualcosa di più di una leggenda.
Descrizione dell'opera
Il vissuto di Gesù di Nazaret e l'esperienza di fede delle prime comunità di discepoli in Cristo risorto sono un punto di partenza obbligato per una storia della spiritualità. Poiché quel vissuto si esprime attraverso simboli religiosi, in parte comuni alla tradizione veterotestamentaria e in parte influenzati dalla cultura dell'ambiente, il volume ripercorre le correnti spirituali del mondo ebraico e le componenti essenziali della spiritualità ellenistica. Esso descrive inoltre il vissuto spirituale di Gesù, caratterizzato da una visione lucida di Dio «padre e re» provvido e misericordioso, e approfondisce la vita spirituale di Paolo e le forme attestate da Vangeli sinottici, dalla tradizione giovannea e dagli altri scritti del Nuovo Testamento.
Sommario
Abbreviazioni. Introduzione (G. Barbaglio). I. Le correnti spirituali del mondo giudaico (S. Cavalletti). II. Componenti essenziali della spiritualità del mondo ellenistico (R. Penna). III. Il vissuto spirituale di Gesù di Nazaret (G. Barbaglio). IV. La vita spirituale di s. Paolo (L. De Lorenzi). V. Spiritualità dei vangeli sinottici (G. Segalla). VI. La spiritualità nella tradizione giovannea (G. Zevini). VII. L'esperienza spirituale negli scritti di tradizione paolina e giudeo-cristiana (S. Cipriani). VIII. La spiritualità della Lettera agli Ebrei (R. Fabris). IX. Il messaggio spirituale dell'Apocalisse (T. Vetrali). Indice biblico. Indice degli autori. Indice dei temi svolti.
Note sul curatore
GIUSEPPE BARBAGLIO (1934-2007) presso le EDB ha diretto due collane di argomento biblico: «La Bibbia nella storia» e «Scritti delle origini cristiane» (con Romano Penna); ha curato Schede bibliche pastorali (8 voll.), La Spiritualità del Nuovo Testamento (Nuova edizione 2012) e l'edizione greco-italiano del Merk (Nuova edizione 2010); è autore di Gesù ebreo di Galilea (52005 edizione economica 2012); La Prima Lettera ai Corinzi. Introduzione, versione, commento (22005); La teologia di Paolo. Abbozzi in forma epistolare (32008); Davanti a Dio. Il cammino spirituale di Mosè, di Elia e di Gesù (32008), insieme a Piero Stefani; Pace e violenza nella Bibbia (2011); Canti d'amore nell'antico Israele. Traduzione poetica del Cantico dei Cantici (2004) e I Salmi: testo poetico esistenza vissuta (2008), insieme a Luigi Commissari; Il pensare dell'apostolo Paolo (22005); Gesù di Nazaret e Paolo di Tarso. Confronto storico (32009); La Parola si moltiplicava (2008), Emozioni e sentimenti di Gesù (2009), Il mondo di cui Dio non si è pentito (2010). Ha inoltre pubblicato: I Vangeli, Cittadella, Assisi 1978, di cui ha curato la traduzione e il commento insieme a Rinaldo Fabris e Bruno Maggioni; Paolo di Tarso e le origini cristiane, Cittadella, Assisi 32002; Le lettere di Paolo, 2 voll., Borla, Roma 21990; Dio violento? Lettura delle scritture ebraiche e cristiane, Cittadella, Assisi 1991; San Paolo, Lettere, 2 voll., Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1997, di cui ha curato introduzione e traduzione.
Frutto del lavoro di un'équipe di qualificati biblisti italiani, il volume si articola in tre parti. La prima prende in esame le forme e le tradizioni della spiritualità documentate nell'Antico Testamento: della Torah, deuteronomista, profetica, sapienziale, dell'apocalittica e del salterio. La seconda parte descrive come è stata concepita e vissuta l'esperienza della fede da alcune grandi figure - da Abramo a Mosé, da Giuditta a Ester, da Davide a Salomone - e da alcune categorie di persone - profeti e sapienti, sacerdoti e martiri - mentre la terza è dedicata alla lettura cristiana dell'Antico Testamento nei principali libri del Nuovo, nel periodo patristico e nella Chiesa di oggi.
Senza pretendere di essere un'enciclopedia esaustiva, l'opera, che si rivolge a un pubblico interessato e competente in teologia e non solo agli esperti di esegesi, si propone di essere completa nell'indicazione di prospettive e tematiche.
Il martirio, la verginità, la gnosi e il monachesimo - inteso come scuola di contemplazione più che come volontà di fuga dal mondo - sono i temi che inquadrano in modo organico l'insegnamento patristico.
Il volume di Louis Bouyer, considerato un classico, prende posizione su numerosi punti contestati o variamente interpretati. L'intento non è di ripercorrere la storia letteraria del sentimento religioso o di offrire una collezione di biografie e monografie, ma principalmente di comprendere in che modo la spiritualità cristiana è stata tematizzata e percepita nel periodo patristico.
La rivista Études, recensendo la prima edizione dell'opera, ha scritto: «Il padre Bouyer ha trasfuso in queste pagine dense, talora frementi, e più d'una volta con vena di umorismo, tutta la ricchezza della sua cultura, della sua familiarità con i testi, della sua vastissima lettura, della sua personalità di teologo e di uomo spirituale».
Sommario
Abbreviazioni. I. II-V SECOLO: MARTIRIO, VERGINITÀ, GNOSI CRISTIANA. 1. Le prime generazioni cristiane. 2. Il martirio. 3. La verginità cristiana. 4. Il problema della «gnosi»: il cristianesimo di fronte alle filosofie ellenistiche e allo gnosticismo. 5. Evoluzione e continuità del tema della «gnosi» nel pensiero cristiano dalle origini a Ireneo. 6. La scuola di Alessandria (I): Clemente. 7. La scuola di Alessandria (II): Origene. II. III-VI SECOLO: MONACHESIMO ANTICO E PADRI. 8. Le origini del monachesimo. 9. Il monachesimo «dotto» (I): i Cappadoci. 10. Il monachesimo «dotto» (II): lo Pseudo-Macario ed Evagrio Pontico. 11. Lo Pseudo-Dionigi e la mistica dei Padri. 12. Sviluppi e controcorrenti. 13. I Padri latini: da Ambrogio e Girolamo ad Agostino. 14. Il monachesimo latino da Agostino a Gregorio Magno. 15. Amore e conoscenza di Dio nelle liturgie e nelle catechesi. Bibliografia. Indice biblico. Indice degli autori antichi. Indice degli autori moderni. Indice dei temi svolti.
Note sull'autore
LOUIS BOUYER (1913-2004), teologo, è stato professore all'Institut Catholique di Parigi fino al 1963 e ha insegnato anche in Inghilterra, Spagna e Stati Uniti. Al concilio Vaticano II è stato consultore per la liturgia e ha successivamente collaborato con la Congregazione per il culto divino e il Segretariato per l'unità dei cristiani. Nel 1999 l'Académie française lo ha premiato per l'insieme della sua opera.

