
Una Via Crucis per ogni giorno.
Uno spaccato di famiglia nella Bari del primo Novecento che si affaccia sul mare, la storia di una Carmelitana Scalza, Suor Elia di San Clemente.
Il testo-diario di Carmelo Gaudiano è la sintesi di uno sgambettare di fanciulli, che con il passare del tempo, raggiungono l'età della matura giovinezza. L'autore, con amore e riconoscenza, si riflette in questi anni, che certamente hanno dato la firma matrice della sua vita che trova il suo primo e vero avvio nel Collegio-Seminario della Pia Società San Paolo di via Vassallo in Bari. I ricordi sono tanti, raccontati con limpidezza espressiva e comprensibili a ciascun lettore: il prete don Passarin, una persona meravigliosa, sempre disponibile, formatore di coscienze e grande educatore; le classi di scuola media con vari avvenimenti ricchi di curiosità e validi per l'orientamento più serio della vita; la bella amicizia dell'autore con un compagno, ben presto perduto agli inizi della seconda media per il suo trasferimento caparbiamente voluto dai genitori. Un volume che, oltre a suscitare grande interesse pedagogico, può aiutare i giovani e meno giovani a riscoprire i valori fondamentali della vita, quali la sincerità, la gratitudine, l'amicizia e un'autentica capacità relazionale. Si è davanti a una narrativa "valoriale" che si legge con piacere perché riporta ad un "gusto" della vita, ad una finezza spirituale oggi raramente presente in letteratura.
Meditazioni in versi in cui non si sa se ammirare di più la finezza dei concetti o l'altezza della contemplazione. Molto spesso è l'amore per la donna, la natura, il bello, che fa cantare i poeti. Qui, invece, si canta unicamente l'amore di Dio per l'uomo e l'amore dell'uomo per Dio Salvatore.? un vero regalo che l'Autore fa rammentando che l'Eucaristia è centro della vita e della missione della Chiesa.
Piccolo itinerario alla ricerca di uno stile di vita piu' coerente e luminoso per raggiungere la vera fissita' di Dio.
L’Autore del presente saggio, un gesuita che ama definirsi biblicamente sazio di giorni, al momento di entrare nell’area dei novantenni non intende fare né storia né autobiografia, ma raccontare fatti da lui controllati in un’esperienza più unica che rara nel mondo della Chiesa, dell’Italia e del suo stesso Ordine religioso. I fatti risultano da lui più volte esposti nelle pagine dei suoi numerosi scritti.
Ora, però, riportati nella cornice del quadro d’insieme di quasi un secolo, dovrebbero risaltare senza ombre, per distinguerli, dopo tanta confusione, da parte di chi si mostra interessato a sapere, nella loro luce di vita e nello squallore di surrogati.
Due straordinarie figure nella Chiesa: San Giuseppe e Don Alberione, che si incontrano nella famiglia paolina. San Giuseppe, il santo del silenzio", don Alberione, un ideale biografo del grande santo. "
Le agili ripartizioni del testo, fluenti e frementi sulle ali delle dolenti rimembranze, lo stesso proponimento di procedere con "chiarezza, semplicità, coerenza", diluiscono e quasi disperdono nella foga della denuncia un massiccio sottofondo di premesse teoriche, che ne sono invece la linfa vitale e si devono comunque accogliere come premesse e garanzie dell'insegnamento conclusivo.
Due uomini si incontrano quasi per caso: un valoroso oncologo di Pisa e un anziano vescovo di Puglia. Si incontrano: il primo, medico; il secondo, paziente; intrecciano i loro volti, i loro pensieri e danno vita a questo "cammino della speranza" che può servire a malati, familiari, ai pastori d'anime e alla stessa classe medica, per sondare i misteri di Dio o per meglio approfondire i misteri dell'uomo. Nasce così un dialogo che può essere utile, per aprire quei "varchi di speranza", senza dei quali la vita diventa tenebra e morte.
L'autore, con queste riflessioni, vuole riportare soprattutto i giovani ad "inseguire i propri obiettivi". Attraverso una serie di riflessioni su vari argomenti quali: tolleranza, condivisione, coraggio, solidarietà, concretezza, fede, religione, politica, onestà, innovazione, assuefazione, operosità, vuole insegnare a dare fiducia, speranza nella vita che è bella e merita di essere vissuta pienamente e con determinazione.