
Emiliano Rinaldini nacque a Brescia 100 anni fa. Divenne maestro. Dopo le tragiche vicende della caduta del Fascismo e della successiva costituzione della Repubblica di Salò, fece la scelta resistenziale, diventando "ribelle per amore" sulle montagne della Val Sabbia. Concluse tragicamente la sua breve vita il 10 febbraio 1945 per mano proditoria di due militi fascisti, dopo un rastrellamento. Il breve, ma intenso, percorso della sua vita è riletto all'interno del volume attraverso il profilo spirituale e pedagogico delineato da alcune testimonianze scritte, raccolte decenni dopo dal fratello Luigi, membro della Congregazione dei Padri filippini della "Pace" di Brescia. I principali tratti della biografia di Emi emergono attraverso le parole, le azioni, i gesti manifestati in alcuni momenti peculiari della sua vita, con riferimento anche alla risonanza avuta dopo la morte. Il volume mette inoltre in evidenza una verità: il ruolo fondamentale svolto da Vittorino Chizzolini non solo nel consolidare la vocazione magistrale di Emi, ma anche nel renderlo quella esemplare coscienza "libera e forte" che dimostrò di essere. Emiliano Rinaldini, infatti, seppe incarnare al meglio le caratteristiche dell'idealtipo di magister proposto da Chizzolini, tanto da essere "trasfigurato" dopo la sua tragica scomparsa nel "simbolo" di quella nuova professionalità magistrale che era chiamata a dare una nuova "anima" all'Italia democratica e repubblicana della Ricostruzione.
Una sorta di guida, suddivisa in molti e brevi capitoli autonomi, scritta in un linguaggio facile ma non per questo meno accurata e profonda. Una traccia, dunque, per quel cammino di approfondimento della fede cristiana al quale nessuno, nella Chiesa, può oggi sottrarsi se non vuole essere travolto dai venti che soffiano in mille direzioni.
Monsignor Maggiolini è riuscito, con abilità davvero sorprendente, a trasformare una cosa da niente, come l'augurio, in parola che scava nell'anima del lettore, provocando in lui più di qualche turbamento. Perché la penna di Maggiolini non è indolore. E' furba e lieve, ma certo è destinata a non lasciare indifferenti. Si direbbe quasi che i suoi siano auguri un po' impertinenti. Perché, invece che limitarsi a navigare nel "banal grande" del politicamente corretto, invece che infilare una sequela di fastidiosi luoghi comuni sulla pace e l'ecologia, sulle "tre grandi religioni del libro" o sulla tolleranza; invece che accontentarsi di parlare del tempo e della salute, come si fa in ascensore per vincere l'imbarazzo; ecco, invece del già visto o del già detto, Maggiolini sceglie la strada meno comoda: quella che augura a ognuno di noi non tanto di vivere in un mondo diverso, magari cambiato da qualche improbabile ricetta ideologica. No. Maggiolini sconvolge le regole dell'etichetta post-moderna: augura a ciascuno di cambiare, almeno un po', se stesso.
Esiste nel cuore di ogni uomo un anelito insopprimibile che corrisponde al desiderio di Dio e che nulla di esterno potrà mai estinguere del tutto: è « l’inquietudine del cuore » (sant’Agostino), incessante finché l’anima non trova riposo in Dio. Quest’ansia di perfezione spirituale è la risposta al totalmente Altro che chiama e attira a sé. Il mistico è chi ascolta dentro di sé la voce del maestro interiore, mentre con la sua presenza nascosta imprime sul mondo, così multiforme nei suoi aspetti, i tratti dello spirito. Come il profeta
egli è l’artigiano che torce e passa al fuoco il metallo della sua parola. Ciò che ha sempre impressionato nei mistici non sono gli straordinari fenomeni che li riguardano, ma le grandi idee che eroicamente essi hanno incarnato. La spiritualità è la ricerca di Dio attraverso la fede e il ragionamento – nulla di strano, quindi, se diciamo che la ratio (ragione) conduce all’oratio (orazione) –, che fa scoprire di avere una sorta di vocazione all’osservazione interiore, simile a una vocazione spirituale, ma non è facile per nessuno, e nemmeno indolore, cercare il lato più profondo di ciò che ci supera. Ad oggi la nostra società, troppo distratta, ha lasciato languire la fede dei padri per influenze esterne e per negligenza propria. Non c’è dubbio, occorre ritrovare la via interiore, abbandonarsi agli slanci del proprio cuore che cerca la verità eterna di Gesù inchiodato alla storia e in cui ritrovare se stessi.
Pasquale Brizzi, nato a Mesoraca (KR) nel 1965, ordinato sacerdote nel 1993, ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso la Pontificia Università Gregoriana, specializzandosi in teologia biblica. Presso la Pontificia Università Teresianum ha conseguito il dottorato di ricerca in Teologia spirituale con una tesi sull’esegesi spirituale in Ignace de la Potterie. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il canto dell’anima (2006); La tua parola mi fa vivere (2008); Sentinella, quanto resta della notte? Riscoprire la vita interiore con Giovanni della Croce (2008).
L’uomo non ha mai cessato di cercare Dio, perché un desiderio insopprimibile di felicità tortura il suo cuore. Dio è connaturale all’uomo. Tutto il suo essere, anima e corpo, anela a lui. La storia dimostra che le vittorie dell’ateismo sono effimere, perché la fame di Dio non può rimanere a lungo soffocata. Se è vero che l’uomo cerca Dio, è ancora più vero che Dio è alla continua ricerca della sua creatura, spinto da un amore prodigo e senza confini. Quando lo accusiamo di silenzio, dovremmo piuttosto metterci in ascolto. Dio risponde sempre a coloro che lo chiamano. Nessuno è presente come lui, nell’intimo del cuore, in quelle profondità dove nessuno potrebbe entrare. Anche chi afferma di non credere, ha che fare con lui. La coscienza infatti è la sua voce, che si fa sentire, lo si voglia o meno. Quando uno pensa di averla soffocata, risorge più forte e imperiosa che mai. Nessuno riesce a liberarsi di Dio. Nessuno potrebbe mettere a tacere la sua voce. Chi si illude di averlo fatto, sarà costretto a sentirla quando ormai sarà troppo tardi. Ascoltarlo o disattenderlo, accoglierlo o rifiutarlo: è davanti a questo aut-aut che si decide il proprio destino eterno (dalla Prefazione di padre Livio).
"Insieme a quello della vita, la fede è il più grande dono che una persona possa ricevere. Infatti l'uomo per vivere ha bisogno di ideali in cui credere e di obiettivi nobili da raggiungere. Ha bisogno di dare un senso alla sua giornata, che gli permetta di lottare contro tutte le difficoltà che incontra. L'esistenza umana è una lunga navigazione in un mare perennemente in tempesta. Non è possibile affrontarla senza una meta da raggiungere, che ricompensi delle fatiche affrontate. La fede cristiana è una luce divina che illumina la vita e che ne rivela la bellezza e la grandezza. È un dono che Dio offre a tutti i suoi figli, così come fa risplendere il sole su ogni angolo della terra. Con la luce degli occhi l'uomo può vedere le cose sensibili. Con quella dell'intelligenza risalire dal visibile all'invisibile. Con la luce della fede sciogliere l'enigma che lo riguarda e diventare capace di rispondere agli interrogativi che lo assillano. Questo libro si propone di aiutare a riscoprire la fede come cammino esistenziale. Il mondo oggi ha bisogno di uomini di fede, che aiutino l'umanità a trovare Dio e con lui il valore e la gioia della vita". (Padre Livio)
Con uno stile leggero ed essenziale l'autrice ripercorre strade, racconta eventi che accaddero allora; tanti secoli fa. Di pagina in pagina i luoghi messianici come Nazaret, Betlemme, Cafarnao, Gerusalemme... si riaffacciano dal passato, quasi che il presente arretrasse per far posto alla memoria che restituisce quel tempo e quei fatti lontani. Il racconto si snoda senza dimenticare anche aspetti di cronaca contemporanea, che stridono vistosamente con i princìpi di questa "buona novella" del vangelo che attraversa i secoli. Né mancano interessanti osservazioni su frammenti di storia giunti fino a noi come il telo della Sindone. Sono tessere di un intero mosaico che raccontano una grande storia d'amore: la storia di un Dio fatto uomo.
Dopo aver raccontato la sua storia in "Salvata dall'inferno", Ania Goledzinowska, ex modella ed ex protagonista del gossip italiano, torna a scrivere. Questa volta però non di sé o, meglio, non soltanto della sua nuova vita, dopo la conversione a Medjugorje, ma di tante persone, soprattutto giovani, che, come lei, sono state chiamate a vivere un cammino di fede autentica. In particolare Ania racconta di come è nata e si è sviluppata l'iniziativa Cuori Puri, da lei promossa in Italia e che riunisce più di 9.000 persone che hanno deciso di abbracciare la castità prematrimoniale. Ania ha voluto impegnarsi in questa iniziativa, perché è convinta che "la trasgressione più grande oggi sia quella di non concedersi". Sono molti i giovani che in questo libro raccontano la propria esperienza. Alle parole di Ania, infatti, si alternano le testimonianze di tanti Cuori Puri. Storie di vita vera, frutto di chi ha creduto alla promessa evangelica: "Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio".
"Alcune storie riguardano la vita di suor Emmanuel, altre sono tratte dalle vite di santi come Padre Pio o Madre Teresa, altre descrivono uomini e donne letteralmente usciti dall'inferno per proclamare la Buona Novella. Sono storie vere e appassionanti. Quando avrete in mano questo libro, preparatevi a una notte in bianco perché vorrete finirlo a tutti i costi. Tuttavia, leggetelo a piccole dosi, per assorbire appieno tutta la sua ricchezza" (suor Briege McKenna).
Il mondo non è il casuale evolversi della materia, ma è un progetto grandioso in via di svolgimento. Ha un'origine e una meta. Al centro di questo affresco di stupefacente potenza e bellezza vi è l'uomo. Ma l'uomo moderno, chiuso nel limite oscuro della sua finitezza, non si chiede neppure chi sia, da dove venga e dove vada. Si è abituato a vivere senza guardare il cielo, indifferente davanti allo spettacolo di un'alba o di un tramonto. Ha lasciato morire dentro di sé lo stupore, la gratitudine e la preghiera. Si è abituato a vivere senza gli ideali che nobilitano. Smarrendo la verità su se stesso, ha perso la speranza. Dio è svanito dal suo orizzonte. Questo libro è un invito a scoprire il volto di Dio che brilla nella sapienza, nella potenza e nell'ordine della creazione. Dio non è lontano dall'uomo, ma è nascosto nell'intimo del suo cuore. È necessario rimuovere la polvere e i detriti che si sono accumulati, perché si faccia strada la fame di eternità. Allora non vi sarà nulla di più entusiasmante che contemplare lo splendore della divina presenza di Gesù, in cui l'opera divina si compie e la vita di ogni uomo scopre la sua grandezza e il suo senso.
La fame di spiritualità è uno dei fenomeni più sorprendenti del nostro tempo. Vi è un risveglio generalizzato del sentimento religioso. Le profezie sulla "morte di Dio" si sono dimostrate di corta veduta. Il tentativo di presentare una visione dell'essere umano come un elemento dell'universo, dal quale proviene e al quale ritorna, urta contro l'evidenza di una vita interiore che ognuno sperimenta dentro di sé. La fame di Dio è connaturale all'uomo. Oggi è più viva che mai, ma spesso si disperde lungo strade senza via di uscita. Questo libro vuole essere un aiuto semplice per coloro che vogliono saziare la loro fame di assoluto, riscoprendo la vita interiore. È possibile fare i primi passi di un cammino di santità attingendo alla straordinaria ricchezza della tradizione cristiana. Gli insegnamenti dei santi e dei grandi maestri di spirito sono una sorgente irrinunciabile di acqua pura per la nostra generazione arida e assetata.