
Testimonianza. Raccontare e raccontarsi. Ricordare piccoli momenti di vita vissuta, frammenti di emozioni, visi conosciuti, attimi di gioia, crepe di sconforto. La vita di un uomo, l’esperienza costante e continua del cristiano, l’evoluzione di una scelta. La Missione nella gioia e nel turbamento. Il fare dono di sé agli altri nella quotidianità, senza sosta e con il faro della modestia. Racconti, pensieri sparsi, certezze e dubbi. Francesco uomo e Francesco sacerdote. La Chiesa come grande casa che tutti accoglie. Il racconto di una vita spesa per gli altri e con gli altri tra lotte per raggiungere gli obiettivi e sorrisi per il bene raggiunto. Nonostante le critiche, i commenti ingenui e a volte malevoli di chi non sa o fa finta di non sapere, l’ignoranza e il perbenismo esagerato.
Lotte e sorrisi perché ogni sorriso si conquista con fatica e la fatica si dimentica o si ignora.
Il desiderio di fare del proprio meglio per una società giusta, solidale, consapevole, non condizionata dalla mentalità mafiosa e dalla corruzione.
Alla fine una grande certezza: “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno.” (Rm 8, 28)
Francesco Fiorino è nato a Marsala il 28 novembre 1962. Sacerdote dal 1989 nella Diocesi di Mazara del Vallo. Oltre che parroco in alcune comunità, ha avuto diverse responsabilità diocesane in diversi settori della vita ecclesiale: pastorale giovanile, GRIS (Gruppo di ricerca e di informazione socio-religiosa) comunicazioni sociali, Caritas, Seminario. Dal 2001 al 2013 è stato presidente della Fondazione San Vito Onlus, impegnandosi in progetti socio-caritativi e di utilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia. Dal 2002 al 2017, come pubblicista, è stato iscritto all’Ordine dei giornalisti. Dopo una breve esperienza come cappellano ospedaliero, attualmente è direttore dell’Opera di Religione Mons. Gioacchino Di Leo. Continua a coordinare iniziative di promozione umana, a favore di persone e famiglie in difficoltà, in particolare con il progetto “Case fraterne” ed il “Pronto soccorso socio-caritativo”. Dal 2017 coordina a Marsala la Scuola di formazione all’impegno sociale e politico. Dal 2012, su Radio Maria, conduce la trasmissione mensile “La fede cattolica a confronto con la dottrina e la prassi dei testimoni di Geova”. Ha fondato il Centro socio-educativo “I Giusti di Sicilia” e la cooperativa “Sicilia giusta e saporita”.
Il libro, accoglie l'invito di papa Francesco di fermare il "naufragio di civiltà" a cui stiamo assistendo e "ridestarci dalla dimenticanza di chi soffre" (Discorso a Lesbo, 5 dicembre 2021). L'autore presenta i passi del lieto annuncio, quello che fa la differenza e invita a fare i conti con sé stessi, praticato dal nuovo "Santo" della Chiesa, don Giustino Maria Russolillo (Canonizzazione il 15 maggio 2022). Un figlio della periferia occidentale partenopea, nato a Pianura di Napoli (1891-1954), terra ricca di frutti, tra le colline e il mare, di antica presenza cristiana. Don Giustino vive pienamente il suo tempo, contrassegnato dalla tragedia delle due guerre mondiali, dalla grande crisi economica degli anni trenta, la bonifica delle terre, dai nuovi sviluppi commerciali e industriali. Che tuttavia, per quanto garantiscono una migliore condizione di vita anche per le classi medio-basse, riflettono una situazione precaria per tanta parte delle masse contadine e operaie, e i loro figli. Il "santo prete", come veniva chiamato dai suoi concittadini, non ha mai trascurato il prossimo, le famiglie, i giovani ed in particolare il povero. Nonostante risenta del contesto sociale e religioso del suo tempo, può essere annoverato tra gli operai del comandamento nuovo di Gesù, quello che il teologo tedesco Karl Rahner, ha definito essere l'"umanesimo radicale", che trova nel Cristo crocifisso la forma più alta dell'amore, perché giunge a donare la vita per il prossimo, fino a dare la vita anche per i nemici (cfr. Saggi di Cristologia). Ciò che il teologo svizzero Hans Urs von Balthasar, ha descritto nei termini di "amore assoluto" e si rivela come "esperienza di bellezza" che si realizza nel Dio crocifisso, Colui che muore d'amore: dove la dimensione di gratuità costituisce l'unica difesa, la custodia e la cura della libertà dell'uomo fragile (cfr. Solo l'amore è credibile).
In un tempo come il nostro dove la storia contemporanea è quasi sconosciuta, occorre far conoscere le persone migliori e che hanno dato al loro cammino esistenziale un senso positivo e per il bene di tutti. Le 12 figure esemplari e attuali, che vengono presentate nel volume scritto a più mani, sono tutte nate e vissute nella splendida e tormentata Sicilia. La Regione d'Italia che in ogni parte del mondo viene spontaneamente e ingiustamente associata alla mafia, alla rassegnazione, alla resa incondizionata alla corruzione politica, al disimpegno civile. Di Luigi Sturzo, Placido Rizzotto, Pina Suriano, Anna Maria Ciccone, Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Rosario Livatino, Giuseppa Fava, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giuseppe Puglisi, Maria Saladino, ne vengono tracciati una breve biografia e una attualizzazione del loro pensiero e dell'apporto significativo e creativo che hanno donato non solo alla Sicilia, ma al nostro intero Paese. Nel presente anno - in cui ricorre il trentesimo anniversario delle stragi mafiose di Capaci e di via D'Amelio a Palermo - la conoscenza approfondita del concreto vissuto e dell'impegno socio-culturale di alcuni testimoni potrà spronarci ad una
In questi giorni ero in visita a varie comunità cristiane della diocesi. La diocesi di Rumbek non è proprio come quelle italiane. Ha un territorio molto vasto che si percorre con grosse Toyota Land Cruisers. Ha strade che potremmo meglio definire come piste di terra battuta piene di dossi e buche. Al passaggio si alza un polverone che copre tutto. Se si viaggia dopo una pioggia, bisogna saper sguazzare nel fango evitando le pozze più profonde. E dopo chilometri e ore di viaggio si incontra la vita del villaggio, la gioia dell'incontro dopo tanta attesa. All'ingresso di ogni villaggio ho trovato un gran numero di persone a darmi il benvenuto sotto il sole cocente. Era da dodici anni che non vedevano il loro vescovo. La loro gioia era straripante e si è dimostrata fino all'eccesso con grande rullio di tamburi, canti a squarciagola e il sacrificio un bel numero di tori. In ogni villaggio sono entrato lasciando alle spalle un povero animale sgozzato la cui carne viene divisa dalla gente come segno che l'ospite è una benedizione per tutti specie
i più miseri. E ogni villaggio è diventato poi luogo di incontro, di ascolto, di testimonianza e di preghiera che si fa rendimento di grazie.
dall'introduzione di MONS. CHRISTIAN CARLASSARE
Nelle lacrime di Terek e Asli, scappati dall'Eritrea, respinti con i tre bambini nel cuore della notte mentre cercano di attraversare il confine. Nel sorriso di Mohammad e Ismail, arrivati dal Mali, con cui mangiamo qualcosa al rifugio "Massi" dove la folta schiera dei volontari della speranza ti prepara il letto, la doccia pulita, un pasto caldo, vestiti e scarponi per affrontare il passaggio. Nella voglia di vivere di Yzraak, siriano, che incontro alla stazione di Oulx e finisce per raccontarmi del sogno di andare a studiare e lavorare in Germania. Nel volto di Yassir, afghano, che sul pullman verso la frontiera di Claviere mi mostra le foto delle lastre al ginocchio massacrato di botte in un lager di Tripoli, in Libia, mentre condividiamo alcuni crackers. Nella pazza voglia di giocare di Amina, sei anni, metà dei quali passati in viaggio dal Pakistan con papà per raggiungere il sogno di una terra, non certo promessa, ma tanto desiderata.
Incontrare, ascoltare, entrare in relazione, conoscere, accogliere e accompagnare sono i segni distintivi e unici della testimonianza del luogo che va oltre le mura ed una prima e doverosa assistenza: coinvolge realtà del territorio, associazioni di volontariato, professionisti, politici, la chiesa locale. Inoltre sensibilizza le persone comuni al valore della vita, della fratellanza e della solidarietà, mettendosi "al servizio" a chi è in difficoltà e soffre.
La chiesetta nel parcheggio di Claviere è emblematica. Quando scendi dall’autobus la sera per iniziare il cammino della notte è regolarmente chiusa. Tu lo sai! Come sono chiuse tante chiese in giro per piazze e strade del mondo. O la mia chiesa, quella che abiti, diventa il sentiero della notte verso la Francia, il riparo dei pini del bosco, le rive del fiume che attraversa la valle, i rifugi di Oulx e Brancon, oppure non ti trovo. O il mio ostensorio (l'arnese dove mettiamo l'ostia consacrata, il corpo di Gesù) ovvero là dove tu abiti, sono i corpi dei miei fratelli e sorelle che hanno attraversato il deserto, la rotta balcanica, conflitti alimentati dalle nostre armi e fame e sete di terre e risorse, violazioni di diritti umani, o anche soltanto il sogno di una vita diversa oppure di te non ho capito nulla, non ti ho mai incontrato. E neppure mi interessa.
Padre Aldo Bergamaschi "filosofo del Vangelo" sotto il segno di un doppio radicalismo, quello di Gesù e quello di S. Francesco, entra in contatto con Cristo per la porta regale della razionalità. Si rivolge ai fedeli non come il leader di una fazione, ma come un disperato boscaiolo che a colpi di Vangelo ha cercato la strada nel buio della foresta. Fu discepolo e collaboratore di don Primo Mazzolari: Don Primo fu poeta del Vangelo, Padre Aldo fu filosofo del Vangelo. Filosofia: amore per la sapienza, ecco allora il titolo: "Padre Aldo Bergamaschi filosofo del Vangelo".
Un manuale agile, ricco di schede da completare per la Lettura Popolare della Bibbia. "Siamo Popolo nella fede in Gesù il Cristo di 13 in 13 lune. Un tempo speciale perché significato e sorretto, nella nostra semplice fede che si fa azione misericordiosa quotidiana, da questo respiro a cui papa Francesco ci invita: LA SINODALITA'. Papa Francesco ed io veniamo dalla "fine del mondo", da quel pezzo di terra afroamerindia che spesso viene chiamata America Latina. Tra quel Popolo amato abbiamo vissuto e compreso alcuni valori semplici ed essenziali della Vita, avremo modo di condividerli ed ascoltare il vostro respiro di Vita." dall'introduzione dell'autrice
Attraverso le testimonianze dei confratelli compagni di cammino e i pochi scritti di don Elio conservati, si ricostruisce la vita di un prete medaglia d'oro al valor militare, alla memoria, che nato nel 1913 morì fucilato dai Fascisti a orrende nel 1944.
Agosto 1980. Dopo il primo pellegrinaggio di Giovanni Paolo II in Polonia, i lavoratori cominciano gli scioperi contro il regime comunista. Nel paese viene proclamata la legge marziale. Varsavia è occupata dai carri armati e gli scioperi vengono brutalmente repressi. A celebrare la messa e ad aiutare gli operai arriva un giovane sacerdote, Jerzy Popieluszko.