
La psicologia architettonica aiuta a progettare luoghi che promuovono la soddisfazione, il benessere, la produttività degli utenti. IL libro illustra i presupposti scientifici della disciplina, la sua rilevanza per la progettazione e la valutazione ambientate, le sue applicazioni a luoghi residenziali, di cura, di lavoro, di vendita, a musei e ad ambienti per l'apprendimento.
Il volume intende studiare in prospettiva geografica beni e valori culturali e ambientali. Anche se i primi - monumenti, edifici, paesaggi naturali - hanno quasi sempre una consistenza materiale e i secondi - filosofie e costumi di vita - una preponderante valenza spirituale, entrambi si connettono a una capacità umana di trasformare, utilizzare e godere molte componenti del pianeta Terra: vivendovi, costruendovi gli strumenti delta propria vita, tutelandone le bellezze e aggiungendovi la ricchezza della propria creatività. Le ricerche e i modelli di studio dei beni e dei valori culturali e ambientali presentati nel libro si intrecciano con molte altre discipline, ma la peculiarità dell'approccio resta di natura geografica.
Questo volume approfondisce le problematiche più significative delle istituzioni per i più piccoli, contestualizzandole nelle recenti trasformazioni sociali. L'attenzione è posta a tutti gli attori che sono alla base del progetto educativo dell'asilo nido: i bambini, i loro genitori, le educatrici, e agli elementi metodologici peculiari del lavoro nel nido: l'organizzazione degli ambienti, il momento del primo ambientamento, la partecipazione delle famiglie. Si esaminano anche aspetti essenziali quali la programmazione, la valutazione, l'osservazione e la documentazione. Nella terza parte vengono descritte interessanti esperienze realizzate nei servizi per l'infanzia.
Il vasto ambito delle interviste "discorsive", "libere", "non direttive", "ermeneutiche" gode di crescente fortuna. Il volume affronta le fasi di organizzazione e interpretazione delle informazioni raccolte dal ricercatore, ponendosi in una prospettiva prevalentemente applicativa, grazie anche a numerosi esempi tratti da concrete esperienze di ricerca sociale. Dopo alcune chiarificazioni terminologico-concettuali, l'intervista viene analizzata come un processo comunicativo denso di significati, per cogliere i quali il ricercatore deve affinare la propria "arte dell'ascolto" e la capacità di "traduzione" del discorso degli intervistati in un testo scritto.
In questo saggio il lungo Novecento viene ripercorso alla ricerca degli assi portanti della politica estera degli Stati Uniti. Su tale base vengono formulate diverse risposte alle sfide che gli Stati Uniti via via incontrano. Dall'intervento nella seconda guerra mondiale al conflitto con l'Unione Sovietica, dal progressivo allargarsi dell'interesse americano verso le aree extraeuropee alla tragedia del Vietnam, dall'esperienza dei limiti del potere negli anni settanta alla fine della guerra fredda e all'inedita posizione di egemonia a livello mondiale, la politica estera degli Stati Uniti viene seguita fino ai nostri giorni, caratterizzati da quella che può forse considerarsi la sfida cruciale: la ricerca del consenso internazionale.
Partendo dai primi approcci all'alfabetizzazione nella scuola dell'infanzia e nella scuola elementare, il volume offre un quadro esaustivo sui diversi livelli di comunicazione e sullo sviluppo della dimensione riflessiva a scuola. Un viaggio affascinante, che spazia dalla metacomunicazione nelle classi multilingue alla creazione di comunità discorsive fra adolescenti e insegnanti. Clotilde Pontecorvo insegna Psicologia dell'educazione e Psicopatologia del linguaggio e della comunicazione presso il Dipartimento di Psicologia 2 dell'Università "La Sapienza" di Roma.
Il saper fare ricerca in un contesto educativo è una competenza complessa che richiede conoscenze dichiarative, procedurali e contestuali, dei saper fare e il loro utilizzo strategico. Per formare l'abilità di ricerca non è sufficiente lo studio manualistico, ma diventa necessario anche poter disporre di esercizi che consentano di mettere in atto gli apprendimenti metodologici. Il testo si propone di offrire una serie di situazioni-problema sulle diverse fasi della ricerca educativa che possono essere utilizzate all'interno di corsi o di laboratori di Pedagogia sperimentale per futuri docenti ed educatori.
Il libro, interamente in inglese, è pensato per un corso di lingua da due moduli (sei crediti) nelle lauree triennali. Ciascuna unità didattica fornisce agli studenti gli strumenti per esercitarsi su una forma o struttura grammaticale e contiene testi in cui compaiono termini ricorrenti in una pluralità di linguaggi specialistici. Integrando il metodo comunicativo con testi costruiti intorno a temi storici o di attualità, il volume intende combinare lo studio di nozioni grammaticali di base e avanzate con la trasmissione di informazioni sulla geografia umana e storica, le istituzioni, la società, l'economia e il dibattito politico nella Gran Bretagna contemporanea.
Questo libro potrebbe essere l'ultimo in cui l'espressione "giornalismo" compare al singolare: i confini di questa professione, fino a ieri ovvi, sono diventati improvvisamente incerti e mutevoli. Se le grandi organizzazioni che si incaricano di raccogliere, selezionare e diffondere notizie (dal "New York Times" alla CNN) sono sempre al loro posto, il loro status è assai più difficile da definire di quanto non fosse dieci o vent'anni fa. È nato un giornalismo politicizzato che, negli Stati Uniti, semplicemente non esisteva, insieme a migliaia di organizzazioni paragiornalistiche, talvolta composte da una sola persona, che mettono in rete notizie o riflessioni personali.
Il tema della competenza interculturale è di grande attualità in questi ultimi anni e investe vari settori, dalle aziende alla scuola, ai servizi. Questo libro ha l'obiettivo di fornire un'introduzione concettuale e pratica allo stesso tempo della comunicazione interculturale, secondo una prospettiva evolutiva che accompagna il lettore in un percorso di scoperta della propria dimensione culturale nel confronto con le altre realtà. I temi centrali dello studio della comunicazione interculturale si basano sull'organizzazione del modello dinamico di sensibilità interculturale di Milton J. Bennett e sono accompagnati da esercizi e spunti di riflessione che ne approfondiscono la comprensione da un punto di vista esperienziale.
Pensato per gli studenti dei corsi brevi dei trienni universitari, il libro colma una lacuna apparentemente inspiegabile: sebbene la semiotica e la semiotica del testo abbiano ormai da decenni posto al centro della propria attenzione la pubblicità, a tutt'oggi pochissimi sono i testi che prendono in esame la forma "spot", con le sue implicazioni assiologiche, narrative e patemiche. L'autrice Cinzia Bianchi insegna Analisi dei testi pubblicitari presso la facoltà di Scienze della comunicazione a Bologna, Semiotica allo IULM e Marketing e pubblicità presso la facoltà di Scienze politiche della Statale di Milano.

