
Questo libro si propone di trattare i processi di formazione dell’identità nella nostra società, definita a più riprese incerta, rischiosa e liquida. L’autore prende in considerazione i processi della socializzazione e il ruolo di alcune tradizionali agenzie come la famiglia, la scuola e i mass media ma non esclude i Social Network e gli ambienti virtuali, divenuti oramai attori centrali.
Presentazione del volume
Sempre più spesso si sente parlare di crisi dell'identità, una crisi che sembra caratterizzare soprattutto le nuove generazioni. Ma che cosa è l'identità? Come si forma e qual è l'impatto delle dinamiche sociali sulla sua formazione?
Questo libro si propone di trattare i processi di formazione dell'identità nella nostra società, definita a più riprese incerta, rischiosa e liquida.
L'autore prende in considerazione i processi della socializzazione e il ruolo di alcune tradizionali agenzie come la famiglia, la scuola e i mass media ma non esclude i Social Network e gli ambienti virtuali, divenuti oramai attori centrali. In questo contesto, anche il corpo cambia il suo ruolo e diviene un elemento malleabile in funzione del desiderio individuale e del progresso tecnologico. Tutta l'analisi si basa su di una prospettiva differente che implica un passaggio paradigmatico: dal concetto di "individuo" a quello di "persona", che si definisce sulla base delle relazioni, compresa quella con il proprio corpo. Riuscire a integrare questi legami in maniera equilibrata significa trovare il proprio posto nel mondo e per far questo un ruolo fondamentale lo giocano i processi educativi.
Mario Salisci è docente di Sociologia dei Processi Culturali e di Sociologia della Famiglia all'Università Lumsa di Roma. Per FrancoAngeli ha pubblicato Un corpo educato. Sport, cultura e società (2016) e Il Profeta. Padre Pio e la sua opera (2014). È autore anche di numerose comunicazioni e articoli scientifici ed è referente per la ricerca nazionale sui Licei Scientifici a Indirizzo Sportivo (Miur-Coni). Nel 2012 è stato premiato a Denver negli Stati Uniti dall'American Association for the Study of Religion per la comunicazione The Power of the Prayer.
Indice
Ringraziamenti
Introduzione
(Modernità liquida e condizione individuale)
Identità e conoscenza
(Società complessa, incerta e rischiosa; L'eccedenza della possibilità e la mancanza del centro; Progresso tecnologico e trasformazioni sociali; Domande di verifica)
Il processo della socializzazione
(I modelli teorici sulla socializzazione; La trasformazione di un processo; Le diverse fasi della socializzazione; Domande di verifica)
L'identità e il ruolo
(Status, ruolo e norme; Ruolo adulto e personalità modale; L'influenza mediatica e il ruolo; Domande di verifica)
La formazione dell'identità
(Un processo rischioso e incerto; La socializzazione mal riuscita; Tra recitazione e realtà; Domande di verifica)
Meccanismi fondamentali
(La base sicura. John Bowlby e Mary Ainsworth; L'altro da Sé: il rapporto con il padre; Biologia delle relazioni; Domande di verifica)
Omologazione, individualismo e narcisismo
(Omologazione; La dissoluzione dei legami; Dall'individualismo al narcisismo; L'ambivalenza del mercato; Domande di verifica)
Il disagio del corpo
(Sociologie del corpo; Tra libertà e nuove schiavitù; La filosofia del post-umano; L'identità e il genere; Domande di verifica)
Conclusioni
I social media sono giunti alla soglia della maturità. Nei primi vent'anni di storia il loro numero è aumentato, i modelli comunicativi sono cambiati e sono nati nuovi assetti economici. I social media oggi sono naturalizzati e vengono percepiti come un aspetto scontato dell'esperienza quotidiana e della cultura. Per quasi tre miliardi di persone nel mondo. Attraverso varie piattaforme comunicano: persone comuni, istituzioni, associazioni, imprese. Il loro raggio di azione non è più limitato alle relazioni interpersonali (pubbliche o private), ma arriva a toccare processi sociali importanti, come la rappresentazione della realtà, la circolazione delle informazioni o la comunicazione tra generazioni. Il volume si propone di contribuire alla comprensione dei social media alla soglia della maturità, descrivendone nella prima parte vent'anni di storia, con particolare attenzione all'evoluzione tecnologica, comunicativa e culturale. La ricostruzione storica comprende anche un confronto tra le diverse fasi di studio e i loro intrecci con i discorsi sociali e mediali. La seconda parte è dedicata a tre snodi del dibattito: la rappresentazione della realtà - i social media sono ormai uno strumento importante di diffusione di racconti (veri e falsi), ma sono anche il luogo in cui le narrazioni si costruiscono collettivamente nelle conversazioni tra utenti; la relazione tra ciò che è privato e ciò che è pubblico - i social media ne rimettono in gioco la definizione stessa, insieme a quella delle forme di controllo dei confini della nostra privacy; l'uso intergenerazionale - i social media non possono più essere, parafrasando il titolo di un film, un paese per giovani, piuttosto un ambiente multigenerazionale. Contribuiscono alla formazione delle generazioni più giovani e vengono interpretati e usati in modo diverso dai meno giovani, che vi applicano i modelli di comunicazione a loro più familiari. Muovendosi dalla storia all'attualità, dal quadro d'insieme all'approfondimento, il volume vuole raccontare una fase di sviluppo dei social media in cui, non più novità, sono divenuti parte della cultura di chi li usa.
Si stima che in Italia in 15 anni (2000-2014) ci siano stati 1.600 nuovi casi di orfani che hanno perso la madre perché uccisa dal padre, poi suicida o successivamente detenuto. Minori o già maggiorenni, sono "orfani speciali" perché sono speciali i loro bisogni, i loro problemi, la condizione psicosociale in cui si trovano. In un attimo la loro vita è stata stravolta come in un terremoto. Non solo: come in una guerra, l'omicidio è stato spesso solo l'epilogo di continue violenze domestiche. Questi orfani vivono un trauma complesso di cui fino a oggi non ci si era mai occupati. L'Italia è il primo paese ad avere approvato una legge ad hoc che cerca di fornire risposte per rendere la vita di questi orfani e di chi se ne prende cura un po' meno difficile. Anna Costanza Baldry, che ha contribuito a far conoscere il problema e ha sostenuto l'approvazione della legge fino ai suoi ultimi passaggi, tratta qui il tema in maniera scientifica e tecnica, presentando tra l'altro i risultati della prima indagine nazionale, realizzata anche grazie al progetto europeo Switch-off e in collaborazione con la rete DiRe (Donne in Rete), che ha permesso di conoscere questi orfani, i loro affidatari e i professionisti che a vario titolo si sono occupati di loro per capire chi sono, dove sono, come stanno e stilare delle ipotesi strategiche ed efficaci di intervento. In questa nuova edizione sono stati inseriti i cambiamenti di legge. L'approfondimento giuridico di Carla Garlatti, presidente del Tribunale per i Minorenni di Trieste, arricchisce la cornice normativa all'interno della quale si muovono altre azioni. Un testo che vuole aiutare gli operatori della giustizia e dei servizi sociali, gli insegnanti e le famiglie che si occupano di loro a conoscerli e comprenderli, fornendo un know-how per la valutazione, l'intervento e l'adozione di protocolli per la gestione dei singoli casi e la riduzione del danno secondario indotto.
Il libro, scritto insieme a esperti di diverse discipline, offre una cornice teorica e metodologica di riferimento per la gestione dei processi di change management nelle organizzazioni complesse, con particolare attenzione all'impatto dei processi di trasformazione digitale, dell'Industria 4.0 e del lavoro "agile". Il testo, inoltre, propone un approccio innovativo e human centered per la gestione dei processi di change management, anche con l'utilizzo dei social media. L'approccio adotta una prospettiva etica e di sostenibilità sociale. Prevede l'integrazione tra processi di change management pianificati e cambiamento emergente. E attribuisce un ruolo critico alla Funzione Risorse Umane, individuando le competenze critiche delle HR come agente di cambiamento. Particolare attenzione viene dedicata al ruolo delle tecnologie digitali ed in particolar modo dei social media nei processi di cambiamento. Viene, infine, proposto un modello innovativo di leader del cambiamento, caratterizzato da capacità di visione, intelligenza emotiva e sociale, in grado di esprimere una leadership trasformativa, risonante e mindful. Il libro si rivolge agli studenti dei corsi di laurea e dei master, ai docenti, ai ricercatori, ai manager, ai consulenti e ai formatori interessati ai temi del cambiamento organizzativo e del change management al tempo della rivoluzione digitale, che vogliano confrontarsi con una prospettiva complessa e "umanistica", attenta alla sostenibilità sociale dei processi di change management.
Il libro fornisce al lettore un approfondimento teorico-pratico riguardante la valutazione del danno non patrimoniale di natura psichica ed esistenziale. Si tratta di un lavoro che affronta gli aspetti basilari e critici del settore, offrendo al professionista psico-forense una guida da un punto di vista scientifico, normativo e delle buone prassi. Il lavoro è un buon punto di riferimento per chi approccia la tematica per la prima volta, come gli studenti di psicologia e di medicina, ma può fornire un valido contributo anche per l'aggiornamento professionale di psicologi, psichiatri e medici legali che già lavorano nel settore. Il testo individua con attenzione il procedimento complessivo che il professionista psicologo forense deve seguire per rispondere in prima persona ai quesiti del magistrato e alle istanze delle parti coinvolte nella controversia giudiziaria. Partendo dalla definizione di danno psichico ed esistenziale e dall'inquadramento giuridico dello stesso, il contributo approfondisce in modo specifico alcune criticità legate al nesso di causalità, ad un'attenta procedura per la valutazione psicodiagnostica, agli aspetti legati alla simulazione, approfondendo in particolare la rilevazione della "disfunzione neurocognitiva simulata". L'attenzione è incentrata inoltre sui metodi più comuni utilizzati per la valutazione ed il calcolo del danno psichico ed esistenziale e vengono presentati i quesiti peritali più frequenti nella prassi consulenziale. Il manuale si chiude proponendo alcuni modelli per la stesura della relazione peritale.
L'insegnamento della Ragioneria nei percorsi di istruzione, soprattutto accademici, rappresenta una significativa sfida rivolta a ogni cultore della disciplina. La costante osmosi tra teoria e "pratica", tra aspetti concettuali apparentemente astratti e loro risvolti applicativi, tra dottrina e prassi, rende particolarmente complessa la trasmissione del sapere e soprattutto la necessaria propagazione dell'affetto verso una disciplina che da sempre scinde una minoranza appassionata da una maggioranza quasi "ostile". Il volume, giunto alla sua terza edizione, concentra le linee caratterizzanti delle diverse scuole del pensiero contabile, richiama i principi tipici delle istituzioni di Economia aziendale e colloca gli strumenti computistici e tecnici quale necessaria conoscenza propedeutica alla rilevazione contabile. Tenta, cioè, un'audace ricomposizione delle diverse aree della materia, evitando di fornire una visione frammentaria. In queste pagine convivono quindi ampi riferimenti di dottrina ed esempi didascalici, anche dei più semplici strumenti computistici, fino alle più articolate modalità di rilevazione plurimonetarie, sempre innestate nell'ambito del più ampio fenomeno gestionale, necessariamente da supportare con un efficace e moderno sistema informativo. È proprio la ricerca dell'informazione tempestiva ed utile l'alimento principale del processo decisionale che caratterizza la gestione e che deve procedere secondo logiche economiche nelle sempre più ristrette tempistiche imposte dal rapido evolversi degli eventi.
In questo lavoro, pubblicato al culmine della maturità intellettuale e dell'impegno in campo pedagogico, Maria Montessori analizza le caratteristiche psicologiche che contraddistinguono il periodo evolutivo compreso tra la seconda infanzia e l'adolescenza, sino alle soglie della maturità, individuando risposte educative e didattiche pertinenti con le specifiche esigenze cognitive, emozionali e sociali emergenti in queste particolari fasi evolutive. Dalle sue riflessioni emergono un quadro psicologico di grande interesse e attualità, indicazioni pedagogiche chiare e coerenti nonché una proposta curricolare e organizzativa di scuola secondaria centrata su una preparazione culturale «ampia, profonda, completa», attenta all'esigenza prioritaria di fornire ai giovani condizioni concrete per la costruzione della propria identità sociale e personale. Ne risulta un modello di scuola che pone al centro dell'attenzione i bisogni dell'adolescente, un soggetto «da cui dipende il futuro dell'umanità», come sottolinea l'autrice, ma che si trova ad attraversare una fase di «cambiamento radicale nella sua persona» tale da richiedere un «cambiamento radicale nella sua educazione». Oltre che un classico della pedagogia, il volume costituisce uno stimolante e quanto mai attuale riferimento per tutti coloro che intendono impegnarsi in un'azione di rinnovamento della scuola centrata sulla valorizzazione dei processi psicologici dell'allievo e sulla promozione della sua autonomia.
Il rappresentante degli interessi di un'impresa verso le istituzioni, il cosiddetto lobbista, non ha sempre vita facile e troppo spesso la sua attività non è realmente compresa. Di norma, viene assimilata a quella di una persona che vuole interferire nelle procedure pubbliche, soprattutto di natura normativa. Questa visione è miope e sorpassata.
Chi lavora nell'ambito dei Public Affairs possiede - ed è indispensabile che possieda - un adeguato bagaglio di competenze e strumenti che gli permettano di agire con sicurezza. È capace di instaurare un dialogo empatico ed una collaborazione costruttiva con le istituzioni perché le conosce, sa come relazionarsi e vive qualunque occasione nel pieno rispetto dell'etica e della legge.
Questo manuale di marketing istituzionale è volto proprio a promuovere un "buon modo di lavorare" delle imprese verso la pubblica amministrazione, per conseguire i risultati che il top management chiede di portare a casa.
Rivolto ai manager e agli addetti alle relazioni istituzionali, nonché agli studenti universitari delle business school, definisce modelli di analisi, processi di riferimento, nonché strumenti di programmazione strategica finalizzati a facilitare la conoscenza di un'istituzione, a relazionarsi con essa e ad affrontare le criticità che si possono presentare.
La costruzione del testo nasce dall'applicazione delle tecniche di management ai fenomeni relazionali e propone una trattazione estremamente empirica, evitando digressioni scientifiche o il ricorso a casi che fanno riferimento a realtà spesso lontane da quella in cui viviamo.
Questo libro nasce dalla confluenza del pluriennale lavoro insieme a bambini, adolescenti e famiglie con l'impegno didattico nelle scuole per la formazione alla psicoterapia. L'autore in realtà racconta la modalità con cui ha pensato e realizzato negli anni il "prendersi cura", superando la frequente riluttanza degli psicoanalisti a rivelare o far vedere i propri "trucchi del mestiere", se non in termini teorici. Pur avendo come riferimento teorico di base la psicologia di C.G. Jung, utilizza una pluralità di semplici ed essenziali riferimenti teorici, reciprocamente integrati, disponendo così di più apparati per pensare e di diversi ascolti possibili in funzione dell'organizzazione dei pazienti. Dedicato agli psicoterapeuti in formazione, il testo è rivolto ai professionisti dell'area sanitaria che si occupano della salute fisica e mentale dell'età evolutiva ma può essere fruibile anche da chi non esercita professioni sanitarie ma lavora comunque con bambini e adolescenti in ambito educativo e scolastico. Vengono indicati: strumenti per pensare allo sviluppo normale e patologico e al lavoro terapeutico dei bambini e adolescenti, in modo adogmatico anche per chi lavora secondo diversi indirizzi teorici; chiavi operative su come accogliere, diagnosticare e curare, con una particolare attenzione per gli attuali orientamenti che intersecano le basi biologiche, genetiche, psicologiche e psicodinamiche del disagio, traducendole però in termini utilizzabili nella pratica clinica. Implicitamente, questo libro è anche dedicato ai genitori e agli "ex bambini" che hanno potuto fruire dell'aiuto psicologico nel loro processo di crescita: lo psicoterapeuta deve comprendere il loro funzionamento, ma con questo libro il genitore o l'"ex bambino" può comprendere, a sua volta, il funzionamento dello psicoterapeuta e dare un senso a ciò che a volte può aver avuto difficoltà a comprendere e accettare.
Seguito naturale del precedente volume, "Alienazione parentale. Innovazioni cliniche e giuridiche", a cura di Camerini, Pingitore e Lopez, questo lavoro presenta un approccio psicoforense al tema dell'alienazione parentale totalmente nuovo, sia da un punto di vista teorico sia, soprattutto, pratico. L'alienazione parentale non è una sindrome o una patologia, ma rappresenta un processo psicologico in contrasto con il diritto del figlio di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori. In seguito alla separazione, padre, madre e figlio contribuiscono, in modo diverso, allo sviluppo di dinamiche relazionali disfunzionali in cui i diversi ruoli appaiono rigidi e bloccati. Attualmente, in Italia, di questo tema si parla molto. In questo lavoro, gli autori trattano l'alienazione parentale attraverso un nuovo punto di vista: quello del figlio e di come questi percepisce se stesso, il padre e la madre nella nuova condizione di famiglia divisa. Nel libro vengono descritte le fasi della consulenza tecnica di ufficio con una guida pratica relativa alle possibili domande da fare e agli errori da evitare con un focus sui provvedimenti giudiziali più efficaci da adottare a tutela dei figli. Due temi innovativi vengono affrontati dagli autori: il primo riguarda la metodologia di supporto psicologico ai genitori rifiutati dai figli; il secondo concerne la proposta di due programmi di trattamento per il recupero della relazione interrotta tra il figlio e il genitore rifiutato.
Molte cose sono cambiate nel campo della disabilità dall'uscita della prima edizione di questo testo, che risale al 1995: dalla terminologia utilizzata, alle classificazioni in uso, alla normativa nazionale e internazionale, ai modelli teorici sottostanti le diverse interpretazioni dei disturbi. In particolare, si è assistito al consolidamento di una prospettiva neurocostruttivista come chiave di lettura delle profonde differenze tra individui che presentano la stessa "condizione di salute": le traiettorie evolutive sono il risultato di una continua interazione tra fattori genetici, substrato neurale e fattori contestuali, intesi come condizioni ambientali, caratteristiche della persona ed esperienze di vita. In quest'ottica, all'attitudine a suddividere in categorie rigide i singoli disturbi si è sostituita una prospettiva dimensionale, che interpreta la diversa espressività dei sintomi come un continuum e riconosce i livelli di gravità come frutto non solo delle differenze individuali, ma della qualità e quantità di supporto. La quinta edizione del DSM applica tale prospettiva alla descrizione dei cosiddetti "disturbi del neurosviluppo", macrocategoria in cui, come si evidenzia nel corso del volume, ricadono molte delle condizioni descritte. Come nelle edizioni precedenti, il volume descrive percorsi di sviluppo e prospettive di intervento centrati sulla persona, nella sua complessa interdipendenza con i contesti storici, culturali e familiari. Scienza applicata? Un manuale per l'intervento? Anche, ma non solo. Certamente un'utile disamina degli aspetti psicologici connessi alla disabilità, una guida di base per la formazione degli studenti, ma anche delle diverse figure professionali - dagli specialisti agli insegnanti - e dei genitori che potranno trovarvi informazioni nuove o spunti interessanti per ulteriori approfondimenti.