
Questo libro propone - sotto forma di vere e proprie schede - una serie organizzata di tecniche volte a promuovere e sviluppare processi creativi, negli individui e nei gruppi. Le tecniche esposte sono tratte dal repertorio delle quattro principali artiterapie (arteterapia, danzamovimentoterapia, musicoterapia e drammaterapia). Sebbene non esauriscano la complessità delle singole discipline, tali tecniche ne riportano lo spirito e l'approccio, che vede la crescita delle potenzialità creative come uno strumento importante in area terapeutica, educativa e formativa. Professionisti e studenti delle varie artiterapie potranno trovarvi utili suggerimenti per integrare strumenti delle discipline sorelle nel proprio bagaglio professionale. Esse sono tuttavia pensate in modo da essere utilizzabili anche da operatori che non hanno una formazione specifica in tali ambiti: psicologi, psicoterapeuti, educatori, insegnanti, artisti che operano nel sociale; e, in generale, da tutti coloro che si occupano professionalmente di gruppi.
Cosa significa fare tirocinio per gli studenti che frequentano il Corso di laurea in Scienze dell'educazione? E cosa significa organizzarne e coordinarne le attività? Il tirocinio rappresenta l'occasione in cui conoscenza ed esperienza si intrecciano permettendo di indagare il rapporto tra sapere teorico e sapere pratico, rapporto che da sempre caratterizza il lavoro educativo nei diversi contesti, così come il percorso formativo e professionale di educatori ed educatrici. Pensare e fare tirocinio significa consentire agli studenti di conoscere le politiche sociali di un territorio, le strategie e gli strumenti per realizzarle; di acquisire le competenze necessarie a svolgere il proprio ruolo e a gestire le situazioni di emergenze che il lavoro educativo propone. Il volume affronta queste tematiche a partire dall'esperienza maturata all'interno delle attività di Tirocinio del Corso di laurea di Scienze dell'educazione dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca. L'intenzione è quella di dotare gli studenti di coordinate teoriche e di strumenti pratici che possano favorire spunti di riflessione in una logica di costante ridefinizione. Il testo si rivolge quindi agli studenti e alle studentesse tirocinanti, ma anche ai supervisori, ai docenti e ai referenti dei servizi, nel tentativo di individuare i presupposti per una strada comune.
Che cosa significa valutare gli interventi e i servizi sociali (sanitari, assistenziali, formativi, ecc.) in una società complessa e democratica? La valutazione è materia riservata a esperti, decisori e management oppure possono (e devono) entrare in gioco altri attori sociali (operatori e cittadini in primis)? La partecipazione può essere ridotta alla mera somministrazione di questionari di soddisfazione ai "clienti"? E questi "clienti" sono davvero "al centro", come recita la vulgata corrente? Il volume risponde in modo approfondito a questi interrogativi sulla base dell'esperienza di molti anni di studi, ricerche, consulenze, corsi e saggi. Il testo propone un ampio ventaglio di tecniche di ricerca sociale e valutativa, in un'ottica di integrazione metodologica, con un'approfondita disamina critica dell'uso e dell'abuso dei questionari, un'attenzione alle prassi dell'osservazione e della narrazione, un rilievo specifico alle tecniche di gruppo in quanto particolarmente coerenti con un'ottica partecipativa. Interrogandosi anche sulle nuove opportunità offerte alla ricerca dall'informatica e dal web.
La ricerca sulla valutazione della psicoterapia è sempre più attenta ad essere utile alla clinica, al pensiero su di essa, alla qualità del servizio erogato ai pazienti, alla formazione, alla credibilità sociale della disciplina. Le sfide che propone oggi sono: diventare una prassi legata al lavoro quotidiano, collegata alle responsabilità della presa in carica della vita di persone sofferenti; fornire dati credibili su cui esercitare pensiero condiviso e confronto; aiutare a costruire il valore, la trasparenza, l'etica e la credibilità del lavoro psicoterapeutico. Cinquant'anni di studi hanno confermato che la psicoterapia funziona, e se adeguata come rigorosità e chiarezza dei modelli operativi e della congruenza del metodo e della formazione del terapeuta alle problematiche del paziente, funziona bene. Questo volume, frutto di una significativa iniziativa comune dell'Università di Palermo e della Society for Psychotherapy Research (SPR), raccoglie i contributi di M. Lambert e R. MacKenzie. due fra i principali studiosi che nel mondo si occupano di ricerca in psicoterapia, gli interventi di noti studiosi italiani ed alcuni interventi istituzionali. Il quadro variegato che ne emerge mostra il livello di maturazione raggiunto e le differenze tra l'esperienza nord-americana e quella europea.
In questo lavoro, pubblicato al culmine della maturità intellettuale e dell'impegno in campo pedagogico, Maria Montessori analizza le caratteristiche psicologiche che contraddistinguono il periodo evolutivo che va dalla seconda infanzia all'adolescenza sino alle soglie della maturità e alla frequenza universitaria, individuando risposte educative e didattiche pertinenti con le specifiche esigenze cognitive, emozionali e sociali emergenti in queste particolari fasi evolutive. Dalle sue riflessioni emergono un quadro psicologico di grande interesse e attualità, indicazioni didattiche chiare e coerenti, nonché una proposta curricolare e organizzativa di scuola secondaria centrata su una preparazione culturale "ampia, profonda, completa", attenta alla esigenza prioritaria di fornire ai giovani condizioni concrete per la costruzione della propria identità sociale e personale. Ne emerge un modello di scuola che pone al centro dell'attenzione i bisogni dell'adolescente, un soggetto da cui dipende il futuro dell'umanità, come sottolinea l'autrice, ma che si trova ad attraversare una fase di "cambiamento radicale nella sua persona" che richiede un "cambiamento radicale nella sua educazione".
Il problema della scelta di darsi la morte è molto complesso e di larga trattazione nella storia del pensiero umano, tuttavia l'importanza del comportamento suicida è rilevabile nel fatto che esso non si può più ridurre a un fatto eccezionale. Prendere in esame il problema del suicidio equivale, dunque, ad affrontare uno dei punti cardine della problematica umana, poiché esso si collega immediatamente al problema della limitatezza e della relatività dell'esistenza. È parte della realtà sociale che quotidianamente le persone producono e riproducono in forme sempre più differenti e complesse, la cui comprensione non può essere tralasciata o acquisita solo attraverso strumenti teorici tradizionali e la conoscenza sociologica in questa direzione ci viene incontro: sono forti, infatti, le relazioni esistenti tra lo sviluppo della conoscenza sociologica e gli approcci di studio al fenomeno del suicidio. Da qui l'origine del volume che cerca, in maniera certamente non esaustiva, di rileggere e ove possibile ridefinire i paradigmi nell'ambito dello studio del suicidio alla luce delle trasformazioni della società moderna.
L'economia della cultura, considerata da molti e per molto tempo come un ossimoro o una contraddizione in termini, si è assicurata ormai un posto rilevante nelle strategie di sviluppo per l'Europa e, in misura ancor maggiore, per l'Italia. Studiosi e operatori dedicano grande attenzione ai processi attraverso i quali la cultura (patrimonio, attività, eventi, attori) può concretamente trasformarsi in risorsa per la crescita della qualità della vita e la promozione territoriale. In particolare, molte attese si concentrano sulla valorizzazione turistica degli innumerevoli beni paesaggistici, archeologici, storici e artistici che costellano il Bel Paese. L'analisi delle tendenze in atto e l'indagine su alcuni aspetti ancora poco esplorati dei fenomeni rilevanti (come l'attrattività turistica dei territori, la gestione sostenibile delle risorse, i modelli di valorizzazione possibile) consente di rendere conto del posizionamento internazionale dell'Italia e di proporre alcune linee di azione per il superamento delle principali criticità del settore. In questo libro, approcci e strumenti della pianificazione strategica sono proposti in forma di manuale, come possibili contributi operativi per la progettazione di interventi specifici sulla offerta e sulla domanda culturale e turistico-culturale.
Da qualche tempo è sempre più evidente la crescita degli eventi, sia in termini economici che di professionalità richieste. Eppure, viene dedicata ancora una scarsa attenzione al processo di selezione degli eventi e alla successiva misurazione dei risultati conseguiti. Selezionare un evento e valutarne l'impatto per il territorio e per gli altri stakeholders significa stimare il beneficio economico, sociale, ambientale e di immagine che deriva dall'aver promosso od organizzato uno specifico evento. Il testo riporta oltre quindici casi di eventi di successo: La Notte Bianca di Roma, il Festivaletteratura, il Festivalfilosofia, il Festival della Scienza, il RavelloFestival, il NapoliFilmFestival, le Olimpiadi invernali 2006, l'America' Cup di vela a Valencia, gli Internazionali di tennis BNL a Roma, l'NBA European Live Tour, il Giro d'Italia, gli Europei 2008 di calcio, le Olimpiadi estive 2008 a Pechino, i Mondiali di ciclismo 2008, i Mondiali di nuoto 2009 a Roma, e altri.
Hiding in the light, "nascosti nella luce". È con questo ossimoro che nel 1988 Dick Hebdige definisce i giovani e le loro pratiche subculturali: costantemente sotto i riflettori, eppure testardamente opachi a ogni tentativo di catalogazione entro i confini netti e precisi del trattato scientifico, dell'editoriale giornalistico, del rapporto statistico, degli approcci unidimensionali in genere. Un ambito tanto illuminato quanto ancora palesemente oscuro è certamente quello del rapporto tra media e minori. Nel volume si sostiene che la complessità e l'opacità di tale rapporto richiedono che l'approccio di tutela/controllo/disciplinamento con cui solitamente si affronta questo "problema" venga affiancato (se non propriamente sostituito) da un criterio mediaeducativo attraverso il quale i minori, sin dalla più tenera età, vengono messi in condizione di auto-governare (o perlomeno co-governare) il proprio rapporto con i media, di coglierne appieno le infinite opportunità e al tempo stesso i limiti, i vincoli, le sovradeterminazioni. Ciò implica una ridefinizione in senso mediaeducativo dell'educazione e contemporaneamente una ridefinizione in senso mediacomunicativo del processo di socializzazione quale condizione essenziale per decifrare i processi di costruzione dell'identità e le pratiche di vita quotidiana delle giovani generazioni contemporanee.
Le difficoltà del welfare si associano oggi ad una crisi economica che si è rivelata in tutta la sua drammaticità, coinvolgendo l'intero pianeta e mettendo in discussione l'attuale sistema di sviluppo. In questo contesto è sempre più evidente la necessità di legare politiche di welfare, che diano centralità al cittadino, con interventi tesi ad assicurare sviluppo, non solo economico, ma anche culturale, sociale ed etico. In tale prospettiva i periodi di crisi possono essere interpretati come grandi occasioni per attivare innovazione finalizzata al bene comune della qualità della vita. Il libro si propone di essere uno strumento per orientare, in senso innovativo, i sistemi di governance tesi a promuovere una responsabilizzazione competente del territorio. Il percorso metodologico fa riferimento ad una "innovazione sociale partecipata", che si fonda su una coordinata integrazione di investimenti individuali e collettivi, e ad una pianificazione sociale tesa a rendere protagonisti i cittadini e le organizzazioni del territorio. Il testo, che propone elementi teorici, strumenti metodologici ed esemplificazioni concrete, si rivolge ad amministratori, operatori socio-sanitari, responsabili di organizzazioni profit, non profit e volontari per promuovere un'alleanza per l'innovazione e la qualità della vita.
Il volume è rivolto principalmente agli studenti degli insegnamenti di sociologia quale sussidio per la conoscenza e l'approfondimento di alcuni di coloro che hanno dato un significativo contributo alla disciplina, potendo esso affiancarsi ad altri testi sia di carattere manualistico che monografico. La sua specificità è quella di prendere in considerazione, in un ragionevole numero di pagine, una serie piuttosto numerosa di sociologi e di scienziati sociali (quarantadue, incluse due scuole collettivamente considerate, venti dei quali appaiono a stampa nel volume e ventidue compaiono nel compact disc allegato) seguendo il criterio della collocazione di ciascuno anche in rapporto agli influssi ed alle influenze, contemporanee e successive, su altri sociologi e sulle eventuali scuole o correnti che il loro apporto scientifico ha contribuito a costituire, a formare e a sviluppare. Il volume contiene, inoltre, alcune notizie bio-bibliografiche relative a ciascun autore ed alcuni brevi cenni al contesto storico, sociale ed intellettuale nel quale essi hanno operato, nonché una loro cronologia ordinata per anno di nascita, un elenco cronologico delle opere principali di ognuno, un elenco delle prime riviste di sociologia ed un quadro d'insieme che tenta di evidenziare le relazioni e le influenze fra i vari autori e fra questi e le scuole che essi hanno contribuito a formare e a costituire.
Questo libro non si propone come semplice resoconto di una "buona prassi", ma formula alcune ipotesi di lettura abbastanza inedite sui nuovi problemi che attraversano le famiglie, sul nuovo ruolo cui sono chiamati i servizi (in particolare rispetto al lavoro di comunità), sul futuro del welfare e, più in generale, sulla convivenza sociale e la qualità della vita nei contesti locali. Lo stile espositivo (in alcune parti più tecnico, in altre più narrativo, con una forte attenzione alla descrizione puntale del che cosa e del come si è fatto) consente di rivolgersi a livelli di pubblico abbastanza eterogenei: dirigenti e operatori del pubblico e del privato sociale, università, associazioni promotrici di iniziative di cittadinanza attiva, amministratori locali.