
"L'invisibile rivoluzione conformistica di cui Pasolini parlava con tanto accanimento e sofferenza dal 1973 al 1975, non era affatto un fenomeno invisibile. Cbi ricorda anche vagamente le polemiche giornalistiche di allora, a rileggere questi 'Scritti corsari' può restare sbalordito. Il fatto è die per Pasolini i concetti sociologici e politici diventavano evidenze fisiche, miti e storie della fine del mondo. Finalmente, così, Pasolini trovava il modo di esprimere, di rappresentare e drammatizzare teoricamente e politicamente le sue angosce... di parlare in pubblico del destino presente e futuro della società italiana, della sua classe dirigente, della fine irreversibile e violenta di una storia secolare." (Dalla Prefazione di Alfonso Berardinelli)
Gli undici poemetti delle "Ceneri di Gramsci" vennero raccolti in volume per la prima volta nel 1957, in un momento particolarmente delicato per la cultura di sinistra, a un anno di distanza dalla condanna di Stalin al XX Congresso del Partito Comunista Sovietico e dalla drammatica invasione dell'Ungheria. Ebbero un successo di vendite insolito per un libro di poesia e provocarono accese discussioni tra i critici. Con la prefazione di Giuseppe Leonelli.
Il mondo in cui viviamo non è fatto di macchie colorate che si muovono a caso: grazie al nostro spirito di osservazione e alla nostra esperienza riusciamo a prevedere molto di quello che accade intorno a noi. Tuttavia sappiamo che spesso le nostre intuizioni non corrispondono alla realtà: del resto i popoli primitivi vivevano i fenomeni naturali come manifestazioni di divinità o di mostri imprevedibili e incomprensibili. Nel corso degli ultimi secoli, la scienza ci ha aiutato a capire sempre meglio il linguaggio della natura, "scritta", come ci ha insegnato Galileo Galilei, "in lingua matematica". La scoperta che possiamo capire i fenomeni fisici con i numeri (e che dunque i nostri calcoli devono accordarsi alle osservazioni) è una delle conquiste più straordinarie dell'umanità: ci ha tra l'altro permesso di sviluppare tecnologie che hanno trasformato la nostra vita quotidiana. Roberto Vacca, dopo aver dimostrato a generazioni di italiani che la matematica è facile, ci introduce ora al linguaggio della realtà. Sa che la fisica è una scienza complicata, ma comprensibile: ogni fenomeno fisico obbedisce sempre a un meccanismo che chiunque può capire. Con metodo, e offrendoci gli strumenti intellettuali necessari, "Anche tu fisico" ci guida alla scoperta delle leggi fondamentali della meccanica, della termodinamica, dell'elettricità e dell'elettronica, fino ad arrivare alla teoria della relatività e alla materia oscura...
Roma durante il fascismo. Il commissario di polizia don Ciccio Ingravallo è incaricato di svolgere un'inchiesta su un furto di gioielli avvenuto al 219 di via Merulana, una via popolare nel cuore di un vecchio quartiere. Nella casa abitano due amici del commissario: i coniugi Balducci, dai quali è solito andare a pranzo nei giorni festivi. Per lo scapolo don Ciccio Liliana Balducci è l'incarnazione della dolcezza e della purezza femminile. Un mattino, Liliana viene selvaggiamente assassinata nel suo appartamento: il furto dei gioielli e l'assassinio sono opera di una stessa persona? Da questi episodi prende il via il romanzo gaddiano, che, apparso in "Letteratura" nell'immediato dopoguerra, fu scritto a Firenze nel ricordo di un lontano soggiorno nella capitale (1926-27). Basandosi su un reale fatto di sangue, Gadda costruisce un intrigo poliziesco che gioca su un duplice registro: può essere letto, infatti, come eco del mondo e come bricolage letterario. Prefazione di Pietro Citati e nota di Giorgio Pinotti.
Nell'ultimo anno della sua vita Pasolini condusse, dalle colonne del "Corriere della Sera" e del "Mondo", una rovente requisitoria contro l'Italia che vedeva intorno, "distrutta esattamente come l'Italia del 1945". Partendo dall'analisi delle mutazioni culturali, Pasolini rintracciava i segni di un inarrestabile degrado: la crisi dei valori umanistici e popolari; le lusinghe del consumismo, più forte e corruttore di qualsiasi altro potere; le distruzioni operate dalla classe politica; una invincibile e generalizzata "ansia di conformismo"; le mistificazioni di certi intellettuali autoproclamatisi progressisti. Non è vero che la Storia va sempre avanti: l'individuo e la società possono regredire.
L'insegnamento della Geometria descrittiva potrebbe, o dovrebbe, subire una trasformazione tale da tener conto dell'introduzione dei metodi informatici anche se non è il mezzo a determinare la conoscenza ma il modo di usarlo che ne definisce la validità, pertanto i fondamenti teorici insegnati in modo tradizionale sembrano, a tutt'oggi, essere i termini 'sine qua non' per capire e rappresentare la 'forma'... ma anche la sostanza delle cose.
Il testo analizza le disposizioni costituzionali relative al diritto di manifestazione del pensiero e ai diritti "concorrenti" quali, onore, identità personale, domicilio e presunzione di non colpevolezza. Vengono poi esaminati i principi stabiliti in materia di cronaca, nelle sue diverse forme di manifestazione, dalla narrazione alla critica, dalla satira all'intervista, e la disciplina introdotta dalla Legge n. 196 del 2003 per la tutela dei dati personali. Si esaminano anche le disposizioni poste a salvaguardia dell'immagine, della riservatezza, dei segreti e del diritto di rettifica, nonché la legge istitutiva dell'ordine dei giornalisti e le norme riguardo la deontologia professionale e quelle relative al procedimento disciplinare.
"Questo repertorio linguistico nasce dall'osservazione degli errori più ricorrenti riscontrati da un giornalista e da un correttore di bozze nella lettura di quotidiani, periodici e nell'ascolto di servizi televisivi e radiofonici. Per questo è senz'altro un aiuto al lavoro giornalistico che, come si sa, si consuma nella fretta." (Dalla presentazione di Lorenzo Del Boca)
Dal Maestro dell'Osservanza, attivo nella Siena del '400, ai caravaggeschi Orazio Borgianni e Carlo Saraceni; da Guercino a Mario Ceroli, dalla critica di Libero de Libero al cosiddetto 'Ciborio di Sisto IV"; da Rutilio Manetti alle questioni lessicali delle 'Vite" del Baglione; dall'analisi delle strutture linguistiche e retoriche sottese al metodo compositivo di Giorgio de Chirico al riesame della 'disputa critica del Barocco"; dalla ricognizione del pensiero di Lionello Venturi sul ritratto antico all'indagine sul processo d'informatizzazione di Iconclass; dalla cultura domenicana di Caterina da Siena, a quella francescana e al suo profondo amore per la Creatura; dalla contemplatività di san Girolamo al carisma profetico di Giobbe; dalla revisione ideologica imposta alla figura di san Carlo Borromeo alla mariologia di sant'Ambrogio; dall'iconografia alla filologia, dalla ricerca archivistica all'iconologia. I saggi di questa raccolta, scritti fra il 1997 e il 2006, sono collegati dall'idea della profonda continuità della Tradizione, che vige anche al di là delle fratture e delle discontinuità, e che ancora in questi tempi, nascostamente, mantiene viva la nostra identità.
Il flauto magico, ovvero come il principe Tamino, innamorato della bella Pamina, dovette superare difficili prove per entrare nel Regno della Luce. Dall’opera in due atti “Die Zauberfloete” di Mozart, Gianini e Luzzati hanno tratto il loro film più ambizioso. Qui si raggiunge la fusione armonica tra scenografia (sipari, scene che ruotano, burattini, immagini fisse), fotografia (luci, ombre, silhouette) in un tripudio cromatico di gusto prezioso. Età consigliata: da 5 anni
Esattamente nell’anno in cui io sono nato venne pubblicata la prima e unica traduzione in italiano dell’opera di John Dewey The sources of a science of education, la cui edizione originale, in lingua inglese, risale al 1929. Il lettore che mi conoscesse di persona potrebbe sapere, o facilmente intuire, quanto “datata” possa apparire oggi quella traduzione.
Vuoi sperando, forse, in qualche magico effetto collaterale di rivitalizzazione su di me, vuoi per altre ragioni, più serie per la loro connotazione storico-culturale, ho ritenuto che valesse la pena dare alle stampe una nuova traduzione di questa operetta di Dewey il cui numero di pagine è inversamente proporzionale al valore e all’influenza che ha avuto per il mondo dell’educazione per decine e decine di anni. Ho utilizzato come fonte l’edizione della Southern Illinois University Press (The Later Works, 1925-1953, Volume 5: 1929-1930) confrontandola anche con il testo della prima edizione dell’opera, quella di Horace Liverghit del 1929.