
Appartenere a gruppi è un'esperienza da tutti condivisa. Compagni di gioco nell'infanzia, compagni di classe a scuola, colleghi nell'ambiente di lavoro: le persone affrontano quotidianamente il complesso gioco delle appartenenze di gruppo, che definiscono l'identità sociale dell'individuo e ne permettono l'integrazione. Questo volume analizza i fenomeni psicosociali che regolano la vita dei piccoli e grandi gruppi, secondo una prospettiva che non si limita al gruppo, ma tiene anche in considerazione l'individuo. Da un lato, infatti, vengono discussi i fenomeni principali della dinamica interna ai gruppi: la gerarchla di status, la differenziazione dei ruoli, la costruzione di norme, la comunicazione, la leadership, i processi di influenza; dall'altro sono approfonditi temi relativi all'individuo: i processi di entrata e di iniziazione ai gruppi, la socializzazione e l'adesione a norme, la costruzione di sentimenti di appartenenza, la partecipazione alla vita del gruppo, l'uscita dal gruppo. Ogni argomento viene trattato alla luce della ricerca più recente e con l'aiuto di esempi tratti dalla narrativa, dalla storia e dalla vita di tutti i giorni.
Molte persone, ogni giorno e a vari livelli, si pongono domande che hanno a che fare con il funzionamento delle organizzazioni. È possibile migliorare il funzionamento di un ufficio, di un reparto ospedaliero, di una squadra di montaggio? Può una determinata procedura burocratica essere più efficace? Come si ottengono migliori prestazioni da una unità di lavoro? Questa introduzione alla psicologia delle organizzazioni fornisce una risposta a tali quesiti, a partire dall'assunto che non si deve tanto studiare la singola organizzazione come entità, quanto analizzare i comportamenti che al suo interno hanno luogo. Individui e gruppi hanno infatti un'esistenza reale, fatta di interessi, preferenze, valori, scopi: dai loro rapporti si costruiscono i processi organizzativi concreti e quegli strani artefatti umani e tecnologici che chiamiamo appunto "organizzazioni".
Il volume fornisce una panoramica sulle associazioni nonprofit, della loro evoluzione e dei loro rapporti con la società civile. Oltre 220 mila organizzazioni attive negli ambiti più svariati (assistenza, istruzione, ambiente, sanità, cultura, ricerca scientifica, svilluppo economico), una tipologia giuridica che spazia dalle organizzazioni non governative, dalle associazioni di promozione sociale ai comitati: è il settore non profit, altrimenti definito terzo settore, privato sociale, economico civile, terzo sistema.
"La saggistica non è un genere letterario minore. Eppure, paradossalmente, la sua esistenza è stata offuscata dalla sua stessa diffusione, dalla versatilità e immediatezza del suo uso pratico", scrive Alfonso Berardinelli, aggiungendo un suggerimento prezioso: "Per capire meglio le caratteristiche generali della forma saggistica, più che teorizzare è utile studiare da vicino "che cosa fanno" diversi tipi di saggisti e, di volta in volta, "come è fatto", come funziona un saggio". È quanto avviene in questo volume. L'indagine ravvicinata lascia da parte aree ormai canoniche per concentrarsi sulla letteratura italiana (Sarpi, Foscolo, Serra e altri grandi rappresentanti del "secolo della saggistica") e su quella tedesca contemporanea, da Ingeborg Bachmann a Ulrike Draesner, da Fühmann a Handke, Sebald e Grünbein. I nessi con l'epoca dei Kritische Wälder, le differenze e affinità fra la storia tedesca e quella italiana del saggio stimolano una riflessione spiccatamente transnazionale. Maestri dei "confini varcati", gli autori di saggi, lettori voracissimi, hanno attraversato per primi le frontiere dell'Europa. Lo fa anche questo libro, che dà la narola a Albert Memmi e presenta il più insigne scrittore martinicano, Édouard Glissant, per passare poi a Borges e alla saggistica in Brasile, concludendo le sue escursioni con le letterature in lingua inglese.
Competenze, sapere, saper fare e capacità di imparare sono doti necessarie per l'individuo, ma sono anche le risorse sulle quali si costruisce il futuro di un paese. Come si possono sviluppare e favorire? Cosa può fare la scuola e qual è la situazione italiana rispetto agli altri paesi? Il volume ci fa capire a cosa serve il capitale umano nella società moderna, ma anche come lo si produce e valorizza. Il ruolo del sistema scolastico è decisivo. In quello italiano si evidenziano ritardi e disuguaglianze interne, ma anche punte di eccellenza e soprattutto una progressiva attenzione all'uso della valutazione nazionale degli apprendimenti come possibile leva per il cambiamentoi di partenza, di arrivo e dei migranti stessi. In assenza di regole concordate sul piano internazionale, per il rifiuto degli Stati di cedere anche una minima frazione della loro sovranità, viene posta a rischio la funzione positiva delle migrazioni nello sviluppo delle società.
Piero Cipollone è economista alla Banca d'Italia e attualmente presidente dell'Invalsi (Istituto nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione). Ha contribuito al volume "La nuova economia" (a cura di S. Rossi, Il Mulino, 2003). Paolo Sestito è economista alla Banca d'Italia. Tra le sue pubblicazioni per il Mulino "Disoccupati in Italia" (con S. Pirrone, 2006) e "I servizi pubblici locali" (con M. Bianco, 2010).
La liberalizzazione commerciale e finanziaria è dannosa; la globalizzazione aumenta la povertà dei paesi in via di sviluppo; le multinazionali indeboliscono le misure di tutela dei lavoratori e dell'ambiente; la globalizzazione mette in pericolo la sovranità nazionale. Si possono discutere queste affermazioni perentorie senza pregiudiziali ideologiche? È quello che cerca di fare questo libro per aiutare il lettore a orientarsi in un dibattito acceso, ma confuso. Particolare attenzione è dedicata agli effetti della globalizzazione sullo sviluppo nelle "periferie" del mondo dove alcuni paesi, come India e Cina, stanno già crescendo a ritmi vertiginosi, mentre altri restano in condizioni di ingovernabilità e povertà assoluta. Quali politiche nazionali favoriscono l'inserimento di un paese nell'economia globale? Cosa possono fare i paesi ricchi e le istituzioni internazionali?
Il volume offre una trattazione unitaria e ragionata dell'analisi economica del diritto pubblico. Il calcolo delle scelte razionali e la teoria dei giochi possono utilmente spiegare non soltanto i comportamenti tipicamente di mercato, da tempo oggetto dell'analisi economica del diritto privato, ma anche le condotte strategiche dei cittadini e degli attori politico-istituzionali nella sfera pubblica. Grazie anche a molteplici applicazioni ed esemplificazioni di diritto positivo, gli autori espongono con chiarezza i fondamenti di tale approccio e ne illustrano il contributo che può fornire all'approfondimento di alcune fra le principali questioni del costituzionalismo moderno e del funzionamento degli apparati pubblici. Il lettore potrà così comprendere perché, dal punto di vista economico, esiste lo Stato e quali sono i suoi compiti; quali sono le logiche delle scelte collettive a livello costituzionale e nel processo politico; che cos'è il mercato delle leggi e quando le norme possono considerarsi efficienti; quali sono gli strumenti più efficaci per controllare la pubblica amministrazione; se il federalismo stimoli una benefica concorrenza tra poteri pubblici o rappresenti una minaccia per gli interessi collettivi.
La mentalizzazione si riferisce alla capacità di "pensare" gli stati mentali propri e degli altri (sentimenti, desideri, intenzioni e gli stessi pensieri); essa sta alla base della possibilità dell'uomo di mettersi in relazione con i suoi simili, di essere cioè un "animale sociale" come diceva Aristotele. Si tratta di un costrutto fondamentale anche in campo psicoterapeutico, per quanto riguarda la valutazione nella pratica clinica e l'impostazione terapeutica. Questo volume, grazie al contributo dei maggiori studiosi dell'argomento, presenta in modo articolato i diversi aspetti della mentalizzazione, illustrandone le ricadute pratiche nell'intervento clinico. Un testo per tutti coloro che a diverso titolo - psicologi clinici, psichiatri, psicoterapeuti - si dedicano alla cura della mente.
In questo volume Brilli racconta la storia e la fenomenologia del viaggio in Italia dalle origini al sorgere del turismo organizzato, attingendo a una messe pressoché infinita di episodi e osservazioni: come nel concreto si svolgeva il viaggio in Italia, quali i luoghi visitati, quali le aspettative e le reazioni dei "turisti". Ne viene una narrazione di grande piacevolezza, intessuta di notizie curiose e anche divertenti, dove l'erudizione si scioglie in uno stile elegante e privo di pedanterie.
Daniela Lombardi presenta l'evoluzione storica del matrimonio dal Medioevo a oggi. Il matrimonio ha costituito per secoli uno snodo essenziale nella vita delle persone, ma le forme di questo fondamentale rito di passaggio sono molto mutate nel tempo riflettendo non solo la trasformazione dei rapporti famigliari e tra i sessi, ma anche l'azione di disciplinamento esercitata dai poteri laici e religiosi sui comportamenti individuali. Il volume disegna un tracciato che parte dalla situazione d'età medievale in cui sposarsi era un processo diluito nel tempo, dalla promessa alla coabitazione, ed era sancito semplicemente dal consenso dei due partner e registrato come un contratto, passa all'età moderna in cui il matrimonio si afferma come fatto religioso con riti e regole severe, seppure con marcate differenze tra paesi cattolici e protestanti; e da ultimo conclude con la situazione contemporanea, che ha visto una secolarizzazione del matrimonio e un graduale affrancamento della sfera privata dalla regolazione giuridica dello stato.
Paola studia all'università e lavora il fine settimana in un supermarket per pagarsi una "taglia in più" di seno. Laura ha deciso di cancellare le rughe del viso con un lifting per salvare il suo matrimonio. Piero è deriso dai compagni per le sue orecchie a sventola e i genitori stanno pensando di farlo operare. Trasformare il corpo a colpi di bisturi è una pratica sempre più diffusa, ma è davvero una novità solo degli ultimi anni? E perché lo facciamo, per piacere a noi stessi o agli altri? Rossella Ghigi ripercorre la storia della chirurgia estetica scoprendo insospettabili continuità nel processo che ha portato alla banalizzazione di questa pratica nell'era contemporanea. Dalla ricostruzione dei nasi tagliati nei duelli medioevali alla cancellazione dell'infamia della sifilide, dalla correzione del "naso da ebreo" negli immigrati del primo '900 alla occidentalizzazione degli occhi asiatici del secondo dopoguerra sino al corpo scolpito della donna in carriera, quello che è chiamato in causa è soprattutto l'individuo e il suo desiderio di integrazione sociale. Più che a istanze di eccezionalità corporea, la chirurgia estetica sembra rispondere a un bisogno di "normalità" esteriore, quale che sia il significato attribuito a questa parola nelle diverse epoche.
Il volume, qui presentato in una nuova edizione aggiornata, offre una panoramica completa delle tematiche costitutive della scienza politica. I primi capitoli propongono una definizione della disciplina, delineandone l'oggetto, il metodo e le linee evolutive. Sono poi analizzati le grandi architetture della politica, i regimi, la loro successione storica, e ancora i repertori e gli attori della partecipazione politica. Si passa quindi a descrivere le principali istituzioni della democrazia rappresentativa e ad esaminare il versante della implementazione delle politiche pubbliche. Infine, si dà conto della dimensione tipica dello stato nazionale e delle sue interazioni con l'esterno.

