
La Cina è una grande civiltà che si è sviluppata in condizioni del tutto indipendenti da quella europea occidentale, con una lingua estranea al ceppo indo-europeo e con una storia che, a differenza del mondo arabo ed ebraico, non ha avuto punti di incontro e di interconnessione con l'Europa. L'idea della democrazia, sia in senso classico che moderno, non appartiene alla cultura cinese. Un sistema la cui trasformazione - che pure è in atto se si guarda alle riforme costituzionali - si svolge con ritmi assai più lenti rispetto al rapido procedere della "locomotiva" economica, indotto più dalle sollecitazioni dei nuovi mercati, che dalle istanze politiche.
Questo volume si caratterizza per l'assunzione di un'ottica storico-comparativa: i suoi vari capitoli, pur riguardando principalmente il sistema scolastico italiano, lo confrontano sistematicamente con quelli di altri Paesi, dal momento che la globalizzazione economica e l'integrazione sovranazionale delle istituzioni politico-amministrative, sistemi scolastici inclusi, impongono di estendere lo sguardo oltre ciascuna realtà nazionale. Un'ulteriore caratteristica del testo è data dalla sistematica integrazione di teoria e ricerca, che utilizza i dati empirici a conferma, o a falsificazione, degli studi sociologici sui sistemi scolastici.
Niente è puramente naturale nell'uomo. Anche la soddisfazione dei bisogni fisiologici è plasmata dalla cultura: le società infatti non danno sempre le medesime risposte a questi bisogni. Perfino le differenze legate a fattori di tipo genetico, come quella fra i sessi, non possono essere osservate allo stato naturale perché vengono immediatamente filtrate dalla cultura che presiede alla divisione di ruoli e compiti nelle società umane. Il volume ricostruisce l'origine e la storia dell'idea di cultura e presenta i problemi delle gerarchie e dei mutamenti culturali, fino ad affrontare temi oggi cruciali nelle società attraversate dal multiculturalismo: le questioni delle identità culturali e dell'incontro fra culture diverse.
Accanto a una panoramica informativa sulle principali politiche sociali, questo volume presenta alcuni fondamentali strumenti analitici e chiavi interpretative per il loro studio. A un'introduzione storico-comparativa segue una serie di capitoli dedicati a singole politiche, ciascuno costruito secondo una griglia comune: obiettivi generale della politica, cenni storici, quadro comparato (principalmente europeo), modello italiano (destinatari e accesso, prestazioni, organizzazione e gestione), finanziamento, impatto economico, sociale e politico.
Quale ruolo giocano nell'economia i poteri pubblici, come gli Stati, l'Unione Europea, gli organismi internazionali? In quale misura e con quali esiti regolano i mercati nell'attuale fase di sviluppo della globalizzazione? Una fase in cui -secondo diversi economisti, sociologi, giuristi - sono soprattutto le grandi imprese multinazionali a porre le regole degli scambi, mentre i pubblici poteri restano dietro le quinte o producono norme deboli. Questo libro, che ricostruisce il rapporto fra poteri pubblici e mercati, mostra che nell'età contemporanea, accanto alle regole prodotte dalle imprese, un ruolo essenziale viene svolto dai pubblici poteri, nazionali e ultranazionali. L'autore evidenzia i disequilibri di una regolazione globale sempre più complessa e indica vie da seguire per raggiungere nuovi equilibri fra libertà economiche e valori sociali.
Il contesto lavorativo italiano, in costante mutamento e sempre più attento alla flessibilità, ha posto via via maggiore attenzione alla selezione del personale e alla valutazione delle risorse umane. È sempre più frequente infatti il ricorso a test per valutare diverse caratteristiche individuali in occasione di concorsi pubblici, selezioni private, ricollocamento del personale, valutazione del potenziale, ecc. Questo volume rappresenta uno strumento per la scelta e l'utilizzo dei test in ambito organizzativo e orienta il lettore a un uso responsabile e appropriato di tali strumenti.
Chi si avvicina per la prima volta alla ricerca sociale necessita di una guida completa, didatticamente accurata, ricca di esempi concreti, scritta in modo chiaro e sintetico. È a questa esigenza che Bailey ha inteso dare una risposta. Kenneth D. Bailey è docente di Sociologia nell'Università della California a Los Angeles.
Chi si avvicina per la prima volta alla ricerca sociale necessita di una guida completa, didatticamente accurata, ricca di esempi concreti, scritta in modo chiaro e sintetico. È a questa esigenza che Bailey ha inteso dare una risposta. Kenneth D. Bailey è docente di Sociologia nell'Università della California a Los Angeles.
La seconda metà del secolo scorso è stata caratterizzata da trasformazioni e fenomeni che hanno fatto parlare dell'avvento di una "nuova" società. Fra questi, la globalizzazione - intesa come crescente interdipendenza tra le regioni del mondo - ha assunto un posto di primo piano, anche nell'immaginario collettivo. I sistemi scolastici nazionali non sono rimasti immuni dal cambiamento, che ha portato alla ribalta concetti quali "competizione tra scuole", "buoni scuola", "capitalismo accademico", "privatizzazione scolastica". Ma in che modo i due versanti del mutamento in corso globalizzazione e istruzione - sono collegati fra loro? Secondo l'autore di questo volume la risposta è da ricercare in un insieme potente di idee, riconducibili al cosiddetto neoliberismo, che hanno plasmato i processi di globalizzazione economica, di trasformazione dello stato e di riforma dei sistemi scolastici. L'influenza di tali idee è rafforzata da alcune istituzioni internazionali, come l'Organizzazione mondiale del commercio e la Banca mondiale, che ne sono diventate gli alfieri, anche in campo educativo.
Il volume ripropone il capitolo dal medesimo titolo contenuto nel "Manuale di diritto pubblico" curato da G. Amato e A. Barbera, volume I "Diritto pubblico generale", precedentemente edito. È stata aggiunta una parte conclusiva che riguarda le più recenti tendenze degli assetti statuali contemporanei, che debbono confrontarsi con forme di governo multilivello e con il governo delle diversità, con il multiculturalismo e con varie forme di regionalizzazione.
Strumento fondamentale per lo psicologo, spesso i test psicologici sono utilizzati in modo inadeguato dal punto di vista sia teorico sia tecnico-pratico. Se la scelta del test adatto all'ambito di intervento è il primo passo per ottenere un risultato professionalmente valido, la sua corretta applicazione pratica è cruciale al fine di non inficiarne la validità e l'attendibilità dei risultati. Le esercitazioni pratiche proposte in questo volume introducono il lettore all'uso efficace dei test in psicologia: a partire da una serie di esercizi tratti dalla vita reale e di casi di studio vengono così chiarite le modalità di somministrazione, l'attribuzione dei punteggi, l'interpretazione dei risultati.
Invece di proporre la storia del pensiero organizzativo secondo una ricostruzione cronologica, necessariamente lunga e laboriosa, Bonazzi individua cinque aree tematiche o filoni di pensiero che nel loro insieme formano un quadro essenziale ma completo di quanto è stato detto in questo campo di studi. Oltre che informare, il volume riesce pienamente nell'intento di suggerire confronti, interpretazioni, connessioni con altre discipline, spunti per ragionare a tutto campo.

