
Il comportamento dell'uomo è frutto di molte capacità e di molte passioni, ma nelle condizioni di ritardo mentale queste appaiono ridotte, impoverite e distorte. Abbiamo a che fare con una condizione limite, chiamata impropriamente ritardo, una condizione poco conosciuta e spesso solo banalmente quantificata. Due tra le voci più autorevoli della neuropsichiatria infantile spiegano cosa accade nella persona con ritardo mentale e spiegano come la mente può essere ferita ma mai distrutta. Ed è proprio questo che apre uno spazio fecondo per un intervento riabilitativo.
Gli esseri umani si sono sempre interessati al funzionamento del loro pensiero. Fino a pochi decenni fa, gli psicologi si limitavano a comparare il pensiero delle persone comuni ai sistemi normativi delle discipline formali, come la logica o la teoria della probabilità. Questo volume testimonia il forte sviluppo autonomo che la psicologia del pensiero ha conosciuto negli ultimi anni. Sono presentati i settori più recenti di indagine, come la decisione, l'"expertise", cioè l'acquisizione di capacità di pensiero in domini specifici, e l'ergonomia cognitiva, cioè lo studio del pensiero nell'interazione con gli artefatti che ci circondano.
Un'edizione ampliata e riveduta del testo pubblicato nel 1998. Da allora sono intervenute due importanti novità: gli avvenimenti degli ultimi anni - a partire dall'11 settembre - che hanno scosso gli equilibri politici internazionali e l'evoluzione della disciplina che è oggi oggetto di insegnamento in molti corsi di laurea. Eventi che hanno reso necessario riesaminare con uno sguardo mutato l'intera materia della comunicazione politica.
La reciprocità può essere considerata una forma originaria della relazione interpersonale, che si esprime come legame comunitario, mediazione istituzionale, ethos condiviso. Questo volume ne analizza, da un punto di vista filosofico, le radici antropologiche e le principali espressioni etico-politiche attraverso un duplice percorso: nella pars destruens, si discute una sorta di schizofrenia, tra autenticità dei rapporti "corti", governati dalla logica affettiva della gratificazione, e inautenticità dei rapporti "lunghi", abbandonati alla logica economica dello scambio; nella pars construens, la possibilità di accreditare un'antropologia relazionale aperta rimanda ad un primato del 'noi'.
Principio ispiratore unificante di questo volume è lo sforzo di sottolineare l'integrazione fra dimensione medica e dimensione psicologica, promuovendo un costante colloquio tra due approcci che spesso non comunicano fra loro. Patrimonio condiviso dagli autori è la convinzione che sia necessaria una sempre più stretta integrazione fra neurologia e psichiatria infantile. Il manuale è costruito per gli insegnamenti di Neuropsichiatria infantile presenti nei corsi di laurea afferenti alla classe di Scienze psicologiche, nonché per quelli attivati nelle facoltà di Medicina e chirurgia.
Nata a Istanbul, attualmente docente di Scienza politica all'Università di Yale, Seyla Benhabib contesta l'uso che - per negare l'uguaglianza, o per tutelare le diversità - si è fatto del concetto di cultura come un insieme chiuso e immutabile. Al contrario, propone di concepire le identità culturali come negoziazione dinamica non solo nella sfera pubblica ma anche in quella privata. Per disinnescare lo scontro di civiltà, senza cadere nelle retoriche del multiculturalismo.
Questo volume, nel fornire un approfondito resoconto sia teorico sia applicativo dei problemi relativi all'aggressività, analizza le diverse strategie per controllare, ridurre e prevenire fenomeni aggressivi a livello individuale così come a livello sociale. In un primo momento l'autrice descrive i diversi approcci teorici volti alla definizione e alla spiegazione dell'aggressività come particolare forma di comportamento sociale. Rivolge quindi la propria attenzione alle manifestazioni violente nei diversi ambiti della vita di tutti i giorni e alle conseguenze che esse hanno su individui, gruppi e società.
Il volume di Betts, più che una cronistoria della decolonizzazione, vuole essere un'esposizione delle dinamiche generali, politiche, sociali, economiche ma anche culturali, che sono alla base della decolonizzazione e delle sue conseguenze. L'autore descrive le ripercussioni che le due guerre mondiali ebbero sul tramonto degli imperi coloniali, il mutamento negli equilibri internazionali e l'instabilità postbellica che favorirono la decolonizzazione, insieme al crescente ruolo dell'opinione pubblica internazionale. Inoltre prende in esame gli effetti dell'indipendenza sulle ex colonie e mette in luce come tuttora si perpetuino disparità ereditate dall'età del colonialismo.
Dopo essere rimasto per secoli una folcloristica e gelida colonia britannica, popolata da nostalgici sudditi di Sua Maestà, da ostinati coloni francesi sconfitti e da remote tribù indiane, il Canada si è trasformato, in pochi decenni, nella seconda metà del XX secolo, in uno degli stati più innovativi e interessanti del pianeta, un vero "laboratorio costituzionale", fonte di ispirazione per ogni società pluralista. La necessità di superare, in uno stato federale asimmetrico, le "due solitudini" del Quebec francofono e del resto del paese, anglofono, unitamente alla immissione di crescenti flussi di immigrati, ha spinto alla adozione di politiche multiculturali. In tale trasformazione, il diritto (e, in primo luogo, il diritto costituzionale) ha svolto un ruolo centrale. L'introduzione, nel 1982, della Carta dei diritti e delle libertà, tavola dei valori condivisi da tutti i canadesi, indipendentemente dalla loro "altra" appartenenza, segna l'avvio di un processo e di un modello di integrazione "attraverso i diritti".
Questo volume affronta il tema della testimonianza dalle diverse angolazioni e descrive sia gli aspetti psicologici (la memoria, il ricordo, la suggestione, la falsa testimonianza), sia le tecniche investigative legate al colloquio, all'intervista e all'interrogatorio, sia, infine, gli strumenti per valutare scientificamente le affermazioni di bambini e adulti chiamati a testimoniare. Il volume è inoltre corredato di utili esempi di analisi dei resoconti. Un testo rivolto non solo agli psicologi forensi, ma a tutti coloro che a diverso titolo - investigatori, periti, avvocati, giudici - sono coinvolti nella relazione con testimoni all'interno del processo penale.
Incapaci di comunicare con gli altri e di sviluppare nuove amicizie, costretti a muoversi in un mondo sociale che appare loro privo di significato e di interesse o addirittura minaccioso e ostile: sono i bambini colpiti dall'autismo, un disturbo dello sviluppo neuropsicologico che si manifesta prima dei tre anni e permane in età adulta, ma che può essere notevolmente attenuato con opportuni programmi di intervento educativo. Uno dei maggiori esperti del problema schiude la porta di questa condizione della mente umana spiegandoci che cos'è l'autismo, dalle sue possibili cause biologiche alla diagnosi, ai processi cognitivi e comunicativi che lo caratterizzano; dedica infine una parte importante del volume ai programmi di intervento.
Come si è riusciti a scoraggiare gli autori dei graffiti sui vagoni della metropolitana di New York? E perché sono diminuiti furti e aggressioni in uno dei quartieri più malfamati di Londra? Prevenire gli atti di vandalismo e abbassare il numero dei reati è possibile? Gli autori descrivono le diverse forme di prevenzione sperimentate nei paesi occidentali mostrando come tutte le strade finora percorse si fondino su precise scelte: dalla prevenzione precoce, che interviene sui bambini, sugli adolescenti e sulle loro famiglie, a quella sociale che mira a correggere le caratteristiche negative dell'ambiente, a quella "situazionale" in cui si punta ad accrescere i rischi e a ridurre i benefici per gli autori dei delitti.

