
Attingendo ai lavori di sociologi, storici della cultura, politologi, studiosi della comunicazione, Thompson traccia un itinerario attraverso una serie di temi interrelati: il sorgere dell'interazione mediata, la creazione di nuove forme di visibilità sociale, la trasformazione della tradizione, la ridefinizione del processo di formazione individuale, i mutamenti nello statuto della sfera pubblica. Il volume colloca lo studio dei mezzi di comunicazione in un contesto interdisciplinare che ha per oggetto l'affermazione e l'evoluzione dei caratteri costitutivi delle società moderne.
La prima edizione francese di questo libro apparve nel 1949. Invece di costruire un panorama storico, Chevallier ha voluto offrire al lettore una sorta di galleria di ritratti. Sono sedici i testi prescelti da Chevallier per coprire l'arco temporale che va dalla stagione dell'assolutismo (Machiavelli, Bodin, Hobbes, Bossuet) al pensiero che vi si oppone e prepara la rivoluzione (Locke, Montesquieu, Rousseau, Sieye's), all'età postrivoluzionaria (Burke, Fichte, Tocqueville), per chiudere con le due opposte vie che hanno segnato la vicenda politica dell'ultimo secolo, il socialismo e il nazionalismo (Marx Engels, Maurras, Sorel, Lenin, Hitler).
Si tratta di una breve riflessione compiuta dal noto antropologo sugli aspetti socio-culturali dei processi di trasformazione connessi alla globalizzazione dell'economia mondiale. Il tema centrale è la frammentazione del mondo, speculare alla globalizzazione, e le sue ricadute sul pensiero politico e i processi culturali del XX secolo.
Roberto frequenta la quinta elementare, vive in una famiglia media senza particolari problemi, ha sempre incontrato grosse difficoltà scolastiche: nel leggere rivela notevoli incertezze, in matematica fa errori gravi. A Roberto, simpatico e vigile, è stata assegnata un'insegnante di sostegno, e gli è stato implicitamente riconosciuto uno stato di ritardo mentale. Ma è questo l'intervento risolutivo? Un ragazzo su cinque incontra nella propria carriera scolastica un momento di particolare difficoltà tale da richiedere l'aiuto di un esperto. Genitori e insegnanti sono spesso incerti e confusi di fronte a queste situazioni. Questo volume contribuisce a fare un po' d'ordine, aiutando a distinguere tra difficoltà generiche e disturbi specifici, e fornendo le informazioni essenziali per orientarsi anche sulle iniziative concrete da intraprendere.
Nel progettare in modo unitario questo nuovo manuale, Clotilde Pontecorvo ha raccolto intorno a sé i migliori specialisti italiani (e non solo italiani) nei diversi settori della disciplina con l'obiettivo di mettere gli studenti in condizione di affrontare le tematiche di interesse psico-educativo alla luce delle prospettive teoriche più accreditate e innovative, fornendo puntuali esemplificazioni per ogni argomento trattato. L'impostazione del volume è tripartita: la prima parte presenta gli approcci di fondo, soffermandosi sulla dinamica sviluppo-apprendimento; la seconda parte tratta gli apprendimenti di base; la terza parte riguarda ruolo e problemi degli insegnanti, con particolare attenzione sia per la dimensione affettivo-relazionale, sia per le innovazioni tecnologiche.
Clotilde Pontecorvo è docente di Psicologia dell'educazione e direttrice del Dipartimento dei processi di sviluppo e socializzazione nella Facoltà di Psicologia dell'Università di Roma "La Sapienza". Con il Mulino ha pubblicato "Psicologia dell'educazione. Conoscere a scuola" (con M. Pontecorvo, 1985).
Perché si adottano comportamenti "salutari" o al contrario abitudini nocive e rischiose per la propria salute? Centrando l'attenzione sull'individuo quale agente attivo del proprio benessere, "la cultura della salute" ha conquistato uno spazio sempre maggiore negli ultimi decenni, non solo in ambito clinico, ma anche a livello di opinione comune. Il volume si propone come un'efficace guida alla psicologia della salute, intesa come analisi dei processi psicologici e psicosociali connessi ai comportamenti che hanno implicazioni per la salute.
Questo volume propone un panorama delle diverse scuole di pensiero che hanno improntato lo studio delle relazioni internazionali, dai classici fino alle proposte teoriche più recenti (Huntington, Rosenau, Fukuyama), di cui sono evidenziati punti di forza, sviluppi, contrapposizioni. Ne emergono due tendenze complementari ma concorrenti: da un lato l'approccio stato-centrico, per il quale gli stati sono comunque i protagonisti principali sulla scena politica internazionale; dall'altro l'approccio transnazionalista, i cui sostenitori ragionano in termini di politica mondiale.

