
Il manuale ricostruisce il lungo percorso della pedagogia in Occidente, prendendo in esame le forme assunte nelle varie epoche con una particolare attenzione per quelle che ne contrassegnano l'identità più attuale, sia dal punto di vista scientifico sia da quello ideologico, ma anche critico-filosofico. Emerge così la dinamicità del sapere pedagogico, disciplina in costante evoluzione.
Professore di Estetica all'Università di Roma la Sapienza, Giuseppe Di Giacomo è autore di saggi su Wittgenstein, Lukacs, sul romanzo, sul rapporto tra estetica e letteratura e tra estetica e arti figurative. In questo volume analizza la figura di Paul Klee. Nell'opera di uno dei più grandi artisti e teorici del Novecento, riflessione sull'arte e produzione artistica sono strettamente connesse. A differenza della pittura naturalistica volta al visibile, la ricerca di Klee è fondata sui puri mezzi pittorici - linee e colori - e incentrata a "rendere visibile" ciò che il visibile stesso occulta, la sua preistoria.
Chiarendo i rapporti tra storia, lingua, religione e cultura dell'area medio-orientale, Bernard Lewis analizza in questo saggio il tema del nazionalismo arabo, del fondamentalismo islamico e il modo in cui il Medio Oriente ha reagito a secoli di influenza occidentale. Testo caratterizzato dall'equità e onestà intellettuale dell'autore, questo volume è stato fatto tradurre in ebraico dal ministero della Difesa d'Israele e in arabo dalla Fratellanza Musulmana.
Il volume presenta un panorama delle scelte teoriche e metodologiche cruciali nella realizzazione di una ricerca psico-sociale, dal passaggio dall'interesse per un'area alla formulazione di una precisa domanda di ricerca, alla scelta dei metodi distinti a seconda del loro grado di intrusività alla discussione delle conclusioni tratte dal proprio lavoro, sia tramite le diverse forme di confronto con la comunità scientifica sia tramite l'analisi dell'impatto delle teorie psico-sociali sulle teorie di senso comune.
Pochi temi sono stati tanto cruciali e controversi nella storia del XIX e del XX secolo come il cosiddetto 'Welfare State', per molti versi uno dei momenti fondanti della nuova identità dello Stato moderno. In questa edizione italiana, Ritter ne ricostruisce il percorso di formazione e di sviluppo spingendo la sua analisi fino agli esiti più recenti, mentre nel capitolo finale due studiosi italiani, Gaeta e Viscomi, forniscono una lettura specifica della vicenda dello Stato sociale nel nostro paese.
La riedizione di questo testo nella collana "Manuali" conserva la struttura del libro ma con un rafforzamento dell'apparato didattico per studenti che si stanno avviando a un primo esame di linguistica, glottologia, didattica delle lingue moderne. Le integrazioni riguardano in particolare: le carte geografico-linguistiche; l'integrazione di una breve appendice di indicazioni per la trascrizione fonetica; l'aggiunta di domande di verifica e riflessione; l'inserimento dell'apparato di test nel sito internet della casa editrice accompagnato da prove finali di esame, con punteggi indicativi.
Siamo sempre più vulnerabili perché soggetti a una doppia fonte di incertezza: l'incertezza che ci viene dalla precarietà del mercato e l'incertezza che ci viene dalla politica per la sicurezza. In un saggio breve, una riflessione inedita e chiarificatrice sul rapporto tra individuo e potere. A essere in gioco è infatti la libertà perché il potere risiede oggi tanto nella possibilità di decidere la flessibilità altrui, quanto nella possibilità di decidere i modi con cui rendere sicuri gli individui. Questo doppio registro del potere attiva due logiche contraddittorie che mettono a repentaglio sia la globalizzazione che la democrazia. Paolo Ceri è professore ordinario di Sociologia all'Università di Firenze.
Molte delle recenti innovazioni del sistema scolastico e formativo del nostro paese richiedono un potenziamento delle funzioni valutative e soprattutto di quanti hanno responsabilità diretta nella gestione della scuola. Il volume offre un contributo tanto alla domanda di maggiore articolazione e consolidamento dei percorsi di studio universitari, quanto all'esigenza di coloro che operano nella scuola dell'autonomia e che pertanto devono valutare processi e risultati di proprie e altrui azioni al fine di strutturare decisioni pertinenti.
L'"Emilio", insieme al "Contratto sociale" l'opera più famosa e più diffusa di Jean-Jacques Rousseau, fu pubblicato nel 1762. Trascorsi oltre due secoli, nulla di Rousseau è andato perduto. I temi fondamentali della sua ricerca sono ancora attualissimi; anzi, hanno conosciuto una vitalità straordinaria anche nei nostri anni, quando si è avvertita universalmente la necessità e l'urgenza di difendere la naturalità dell'uomo dalle sovrastrutture che minacciano di soffocarla.

