
Pur mantenendo la divisione tradizionale tra storia moderna e contemporanea, segnata dalla cesura del 1815, questo Manuale si presenta profondamente innovativo sotto diversi aspetti. Non è una storia esclusivamente italiana o europea, è una storia narrata, caratterizzata da uno sforzo squisitamente letterario.
Dalla Spagna alla Scandinavia, Merry E. Wiesner racconta la vita delle donne europee, dal 1500 al 1750, facendo il punto degli studi sulla condizione femminile nell'Europa moderna. Il volume, la cui edizione italiana è introdotta da un'autorevole studiosa di genere come Angela Groppi, si rivolge a studenti di diverse discipline che si avvicinano alla storia secondo una prospettiva di genere.
Il volume, diviso in nove capitoli, affidati ciascuno a un diverso specialista, segue l'ordine cronologico della storia della letteratura inglese: dall'età medievale si arriva fino al secondo Novecento, analizzando i protagonisti le caratteristiche e gli aspetti essenziali della narrativa, della poesia, e del teatro inglese nelle diverse epoche.
Risultato di lunghi anni di ricerche e di esperienze attorno alla psicologia infantile, questo libro è la sintesi del pensiero di Piaget. Ne è oggetto l'interdipendenza fra crescita mentale e sviluppo fisico, analizzata già prima della nascita, quando si va determinando un'embriologia di riflessi connessa all'attività motoria del feto e poi fino al raggiungimento di uno stato di equilibrio relativo che costituisce il cosiddetto livello adulto. Il libro di Piaget è utile non solo a psicologi e a educatori, ma a quanti, nella vita familiare e sociale, sentano la necessità di avvicinare, conoscere e comprendere il complesso universo dell'infanzia.
I momenti cruciali della Resistenza, la nascita della Repubblica sotto il dominio della Democrazia cristiana, il miracolo economico, il centrosinistra e il Sessantotto, le lotte politiche e sindacali degli anni Settanta, il terrorismo: un affresco storiografico ricco di suggestioni e spunti critici che sottolinea il drammatico passaggio da un Paese fascista distrutto dalla guerra a una grande e opulenta nazione democratica. Nella complessa architettura del libro fatti politici, dati economici e analisi della famiglia e della società si intersecano, dando vita a un quadro globale dell'Italia contemporanea. Attingendo a metodi e fonti diversificate - dalla storia orale, alle analisi sociologiche, alle commissioni parlamentari - Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi ricostruisce il tessuto più quotidiano della vita degli italiani in una narrazione di grande leggibilità e rigore storico, il lavoro di Paul Ginsborg, pubblicato per la prima volta nel 1989, ha suscitato immediatamente un acceso dibattito, e ha assunto un posto di grande rilievo nella storiografia dedicata all'Italia repubblicana.
Apparso in lingua tedesca ad Amsterdam nel 1939 e pubblicato in Italia nel 1946, "Homo ludens" si caratterizza per un approccio spiccatamente interdisciplinare. Dall'indice: Natura e significato del gioco come fenomeno culturale; La nozione del gioco nella lingua; Gioco e gara come funzioni creatrici della cultura; Gioco e diritto; Gioco e guerra; Gioco e sapere; Gioco e poesia.
Benché molte nazioni credano di avere origini antichissime, non poche risalgono soltanto al XIX secolo, quando l'Europa ridefinì i propri equilibri interni configurando quegli stati che corrispondono nella maggior parte dei casi a quelli attuali. Il nazionalismo, quindi, è un fenomeno politico e culturale relativamente recente. Hobsbawm ne ripercorre la genesi e lo sviluppo dagli ultimi decenni del Settecento alla fine del Ventesimo secolo.
Il volume, pubblicato per la prima volta da Einaudi nel 1972, raccoglie tre saggi, rispettivamente dello storico dell'arte Ernst H. Gombrich, dello psicologo Julian Hochberg e del filosofo Max Blach. I tre studiosi affrontano il tema dei diversi modi di percepire le immagini, pittoriche e fotografiche in particolare: un interrogarsi sui problemi riguardanti la natura della rappresentazione nell'arte che diventa occasione di un dibattito interdisciplinare.
Riedizione in formato tascabile del settimo volume dell'Antologia della poesia italiana, pubblicata precedentemente nella "Biblioteca della Pléiade". Il libro propone una scelta dell'opera degli autori più significativi del XIX secolo: da Vincenzo Monti a D'Annunzio, passando, tra gli altri, per Ugo Foscolo, Carlo Porta, Niccolò Tommaseo, Aleardo Aleardi, Ippolito Nievo, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, ma anche poesia per musica e raccolte popolari.
In questo volume Asor Rosa non si limita a ripercorrere le ultime fasi di quella modernità iniziata ed esplosa nei due volumi precedenti, ma analizza ugualmente "il declino del moderno", o postmoderno che dir si voglia, caratterizzato dalla crisi dei "disegni generali", delle ideologie, della persuasione di scrivere per cambiare l'uomo e la storia. Un Novecento lungo in cui vengono ridefiniti gli statuti letterari che avevano contraddistinto l'operare degli scrittori nelle epoche precedenti. La letteratura come presa di posizione elitaria puntava tutto sulla distinzione e sull'originalità, viceversa nella società di massa il valore viene ricollocato dove ci sia il gradimento di molti se non di tutti. Questa è una delle cesure più rilevanti raccontate in questo libro. Ma se la storia letteraria del Novecento (e Duemila) è un momento di grandi trasformazioni e radicali cambiamenti, è anche un percorso di permanenze forti. Come per la poesia, che con Montale e altri autori ha rappresentato il vertice qualitativo del secolo scorso, e che ancora oggi, secondo Asor Rosa, rappresenta il più forte segnale di continuità con la tradizione.
Un volume presenta l'enorme corpo letterario inglese, ordinato cronologicamente dalle origini ai giorni nostri, ma cercando di dare conto di quegli autori e opere che la nostra sensibilità ritiene più rilevanti, comprese le letterature di paesi che un tempo erano parte dell'Impero. Il testo si interroga sul futuro di una letteratura che è vivacemente frammentata, distinguendo quindi fra "letteratura inglese" e "letteratura in inglese", entrambe ritenute appartenenti ad un unico orizzonte culturale. Da Chaucer e Shakespeare fino a Milton e alla Austen, dai poeti romantici a Joyce, Conrad e Beckett senza dimenticare le nuove letterature dell'ex Impero britannico.