
Il manuale sulla Gestione dell'Impresa è giunto , oramai, all'ottava edizione, partendo dal volume originario sul Sistema d'impresa, pubblicato nel 1977. In oltre trenta anni d'insegnamento e di pratica aziendale, l'autore ha via via perfezionato un testo che può , a ragione , definirsi un classico dell'economia e gestione dell'impresa. Le ultime edizioni hanno subito adattamenti per effetto della riforma universitaria, che ha distinto la laurea triennale da quella magistrale. Si sono rese così opportune una semplificazione della materia e un ridimensionamento di alcune delle parti rinviate al corso di laurea di secondo livello. Per facilitare lo studio , il manuale è stato ulteriormente arricchito con grafici e tabelle, riprodotte peraltro nel CD accluso al volume. Nonostante le revisioni apportate, il volume conserva la sua validità per la consultazione da parte di imprenditori e manager e di quanti altri volessero avviarsi allo studio alla gestione d'impresa.
A partire dalla crisi iniziata nel 2008, si è andato profilando uno scenario economico sempre più complesso, che ha fatto sorgere molti interrogativi e problemi per il mondo delle imprese. Se si riflette sulla concorrenza crescente di tipo planetario, sull’impellenza del progresso tecnologico (Industria 4.0), sulla stagnazione della domanda interna e sulla graduale compressione dei margini sul venduto, si ha chiara l’idea della difficoltà di una gestione da impostare e condurre in modo molto diverso rispetto a quella tipica di un passato di stabilità e di sviluppo.
In un quadro del genere emerge l’esigenza di una nuova visione dell’impresa collegata ad una maggiore qualificazione dell’imprenditore, chiamato ad affrontare sfide sempre più impegnative sul piano competitivo. Il nuovo modello d’impresa richiede una forte spinta innovativa, in grado di coniugare al meglio l’efficacia delle scelte strategiche con l’efficienza dell’operatività. Questo significa potere, oggi e in futuro, contare di meno su rendite di posizione e dovere invece sviluppare doti previsionali e di governo sempre più affinate in termini gestionali.
L’esito di una sfida del genere non può che poggiare sulla qualità del “capitale umano” a tutti i livelli e, in particolare, sull’abilità a sfruttare l’economia delle relazioni (vedi alleanze strategiche aziendali) puntando sulla reputazione e sul consenso da conquistare con comportamenti imprenditoriali avanzati e, specie, moralmente qualificati.
In origine all'impresa veniva riconosciuta la funzione prevalente e prioritaria di produrre beni o servizi creando valore economico e assicurandosi così la legittimazione a sopravvivere. Il protagonista di questa concezione, strettamente economica, era individuato nell'imprenditore (proprietario dell'impresa), motivato a realizzare il massimo profitto dall'investimento di capitali. In una fase successiva si è tuttavia dato maggiore risalto al profilo della responsabilità sociale («corporate social responsibility») e all'esigenza, per un buon governo, di soddisfare il complesso dei partecipanti, interni ed esterni, all'attività aziendale. Non più soltanto un ruolo prevalentemente economico ma anche una finalità sociale molto più ampia rispetto al passato, non più un solo individuo (o gruppo proprietario) al centro dell'organizzazione ma un insieme di soggetti, tutti ugualmente interessati ai risultati e alla vita dell'impresa. Alla luce di questa evoluzione concettuale, la teoria ha giustamente sostenuto che la «governance» deve dimostrarsi capace di risolvere due aspetti conflittuali: come conciliare finalità economiche con funzioni sociali e, ancora, in qual modo rendere compatibili le aspirazioni dell'imprenditore per un risultato personale ottimale e le istanze dei vari soggetti o gruppi coinvolti nella gestione aziendale. La risposta che al riguardo è sembrata più valida, nell'economia della gestione, è stata indicata nel richiamare l'importanza del ricorso all'etica, intesa come strumento fondamene.9e di equilibrio e di riduzione delle situazioni di conflittualità. L'applicazione di principi mor-"fielle decisioni e l'adozione sostanziale e non formale di comportamenti etici sembravano, a giusta ragione, potere rispondere alle nuove esigenze di gestione e, quindi, all'attuazione di un'efficace azione di governo.
In questi ultimi anni il mondo delle imprese è stato penalizzato da tre crisi di diversa natura, di carattere finanziario, per il diffondersi pandemico del Covid 19 e la terza costituita dalla recente guerra tra Russia e Ucraina con pesanti effetti economici. Si tratta di eventi che, nel loro succedersi, hanno creato una situazione di grave difficoltà, impegnando le imprese a definire strategie di contrasto e più efficienti assetti organizzativi per assicurare la continuità aziendale. Obiettivo, questo, non facile per il protrarsi di situazioni critiche sul piano macroeconomico internazionale (rallentamento e interruzione prolungata dei cicli produttivi, caduta della domanda soprattutto in certi settori industriali, ostacoli per l'approvvigionamento di materie di base e di componenti elettronici). La governance aziendale richiede, quindi, un non facile sforzo di previsione per anticipare le tendenze di trasformazione dell'economia e, in particolare, dei modelli di consumo. Di fronte a cambiamenti di tale portata, la teoria deve contribuire a costruire nuovi modelli di imprenditorialità e a individuare politiche innovative idonee a far superare una crisi di dimensioni planetarie. Questo scenario, purtroppo, continuerà ad evolvere per l'emergere di ulteriori problematiche nella gestione aziendale; basti qui citare la crisi energetica per il conflitto russo-ucraino, l'accendersi dell'inflazione, le difficoltà di funzionamento delle reti (supply chain) internazionali. Rispetto a processi di ampio ridisegno di scenari economici, sociali e politici, le imprese dovranno essere capaci di reagire mediante un profondo cambiamento delle strategie competitive e delle strutture organizzative. Su questi temi, centrali negli studi sulla gestione d'impresa, la dottrina dovrà dunque impegnarsi a fornire contributi stimolanti di riflessione e analisi.
Il mondo delle imprese è attraversato da una serie di fenomeni che hanno prodotto, e ancora di più sembrano destinati a produrre, un'accentuata evoluzione nella natura e nei comportamenti aziendali. L'affermarsi dell'aspetto sociale, testimoniato dal riconoscimento della CSR (Corporate Social Responsibility) e dal diffondersi del concetto di sostenibilità, l'allargarsi della platea dei protagonisti con la teoria degli stakeholder, il progresso dell'automazione per l'applicazione dell'intelligenza artificiale anche al campo delle decisioni, il diffondersi e, purtroppo, il permanere di crisi economiche e politiche di rilevanza mondiale, hanno portato a cambiamenti profondi nella gestione dell'impresa. Il nuovo ruolo assunto come "attore sociale", destinato a riflettersi sugli equilibri classici di organizzazioni complesse, che comunque sono e rimangono economici, fanno sorgere di conseguenza, per l'impresa, problemi non marginali di sostenibilità in contesti di mercato sempre più competitivi. Un volume dedicato alla gestione necessita, pertanto, di un aggiornamento continuo per la definizione di nuovi paradigmi comportamentali e per il ridisegno di strutture e procedure organizzative. Questo rappresenta il motivo di fondo di una XIII edizione per un Manuale destinato agli studenti di economia e ai consulenti aziendali.
Il CD-ROM contiene 4 applicativi per attività di apprendimento cooperativo nei primi due anni della scuola primaria. Le attività non si ispirano al classico modello del "clicca sulla risposta giusta", ma offrono all'insegnante una sorta di scaffolding all'interno del quale operare. Nello specifico: analizzare: per costruire e analizzare frasi e brevi testi, allenare le strategie cognitive e potenziare la correttezza sintattica; sillabare: per consolidare le abilità legate alla lingua scritta; raccontare: per ragionare sulla correttezza sintattica delle frasi, avviare l'analisi logica e stimolare una riflessione avanzata sulla lingua; comporre: per consolidare le competenze legate alla scrittura di un testo. La prima parte del libro introduce il potenziale dirompente dell'impiego delle nuove tecnologie nella didattica, con particolare riferimento all'ingresso nelle scuole della LIM. Spiega poi le dinamiche dell.apprendimento cooperativo, il ruolo del docente come mediatore e la costruzione dei gruppi di lavoro. Passa poi alla descrizione dettagliata dell'ambiente di lavoro, fornendo una guida pratica all'uso dei 4 applicativi contenuti nel software. Segue quindi una seconda parte con una cinquantina di schede operative stampabili, da utilizzare alla lavagna o direttamente in classe con gli alunni.
Nella prima parte del libro vengono illustrate le potenzialità dell'introduzione della LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) nella didattica. In particolare, vengono presentate le connessioni con l'apprendimento cooperativo. Tutte le fasi di lavoro sono descritte in modo dettagliato, a partire dalla predisposizione dell'ambiente classe fino alla scansione delle diverse proposte operative. Viene inoltre fornita una guida pratica all'uso dei 4 applicativi contenuti nel CD-ROM. La seconda parte del testo presenta numerose schede stampabili, suddivise seguendo l'articolazione del software (Analizzare Plus, Descrivere, Argomentare e Comporre). Le schede operative sono parte integrante dell'ambiente di lavoro: l'insieme di risorse digitali e schede cartacee compone infatti un percorso integrato basato sullo sviluppo delle competenze. Il CD-ROM, che conclude l'opera cominciata con il primo kit, contiene 4 applicativi per attività di apprendimento cooperativo nel secondo ciclo della scuola primaria. Attività, queste, che non si ispirano al classico modello del "clicca sulla risposta giusta", ma offrono all'insegnante una sorta di scaffolding all'interno del quale operare. Nello specifico: Analizzare Plus: serve a costruire e analizzare frasi e brevi testi, allenare le strategie cognitive e potenziare la correttezza sintattica; Descrivere: serve a consolidare, in un ambiente di apprendimento integrato, le abilità legate alla lingua scritta.
Cesura fondamentale nella storia tedesca del Cinquecento, la Riforma protestante apre anche una nuova era nella storia dell'intero continente europeo, l'età moderna. L'unità della cristianità era stata la principale caratteristica dell'Europa preriformistica: in quella unità avevano trovato il loro punto di contatto la chiesa e il mondo, la religione e la politica. I limiti di quella coesione finiranno per innescare il conflitto interno al mondo critiano. La figura e il pensiero di Lutero, la pubblicazione delle tesi luterane nel 1517, i contrasti con l'impero e con il papato, la guerra dei contadini, la diffusione del movimento riformatore nelle città, l'adesione dei principi tedeschi, la pace di Augusta del 1555: sono i passaggi fondamentali di un processo storico che vede ridelinearsi il rapporto tra religione e società, stato e chiesa, per sfociare nel definitivo tramonto del mondo tardomedievale.

