
Gli autori ricostruiscono il contesto, i contenuti, il lascito e le possibilità di rilancio del più coraggioso tentativo di reinventare il fragile Stato italiano secondo il modello delle scienze aziendali: separazione tra indirizzo (politico) e attuazione (amministrativa), autonomia e responsabilità della dirigenza, contabilità economica analitica per centri di costo, reingegnerizzazione digitale e uso dei big data, "privatizzazione" del rapporto di lavoro, normali relazioni sindacali fondate sul "buon datore di lavoro".
Il percorso delineato da questi discorsi e messaggi mostra la complessità del pensiero e dell'azione di Alcide De Gasperi, fra tradizione e modernità, tra continuità e intuizioni destinate a pesare nella seconda metà del Novecento. Tra i discorsi selezionati, ancora alcuni inediti, come quello per la festa degli alberi, o quelli tenuti nei suoi importanti viaggi nel Mezzogiorno e ad uno dei congressi della Confederazione dei coltivatori diretti. Quando scoppia la crisi bellica nella lontana Corea, nel 1950, sotto le pressioni americane, l'Italia dovrebbe celermente riarmarsi; invece De Gasperi resiste e insiste nel dare forma pubblica e contenuto politico alle leggi della riforma agraria e della Cassa per il Mezzogiorno. La terra diventa così uno strumento di stabilizzazione sociale e il simbolo di un governo che procede, nel pieno della guerra fredda, a rispondere in modo costruttivo alle sfide del dopoguerra, in chiave anticomunista ma anche antifascista. Si può leggere così un pezzo di storia italiana ma anche dell'Europa in formazione, gustando i riferimenti a una politica per la montagna e l'amore di De Gasperi per la terra e la natura, la sua conoscenza delle colture e delle culture, il rispetto per il lavoro dei contadini cui viene riconosciuta un'importante funzione nazionale, l'impegno per una politica di investimenti pluriennali nel Mezzogiorno alla luce della solidarietà fra il Sud e il Nord, con una sensibilità moderna e appassionata, figlia del suo tempo ma interessante anche ai giorni nostri.
II primo decennio, del terzo millennio, si è aperto con una crisi economico-finanziaria che non conosce precedenti. I notiziari aprono e chiudono con news legate alla finanza e non di politica economica. E' il mercato finanziario che decide le sorti di un governo che sia di destra o di sinistra, non importa. La finanza giornaliera decide le sorti di uno stato. Tutto è sacrificato sull'altare della borsa finanziaria. Come è possibile che la finanza, che è gestita da pochissime persone, possa manovrare il mondo?
La crisi attuale avrà lunghe ripercussioni, nonostante le manovre di rigore, se non si ritorna a riporre al centro l'economia e la politica che a loro volta rimetteranno al centro l'uomo come immagine di Dio. Ci si deve interrogare sul serio su quale politica e su quale economia scommettere?
Don Paolo Malerba, laureato presso la Facoltà di Teologia dell'Italia settentrionale, Milano, 2000. Dottorato in Pastorale con specializzazione in Dottrina Sociale de[I.a Chiesa presso l'Università "Lateranense", Roma, 2006. È sacerdote nella diocesi di MolfettaRuvo-Giovinazzo-Terlizzi; ha vissuto quattro anni con i padri Comboniani tra formazione e lavoro missionario a Marsabit in Kenya.
Per la Tau Editrice ha pubblicato, nel 2012 il volume "Lavoro, dono o castigo".
Il tema economico sta a cuore a Papa Francesco, in quanto dalla gestione concreta della attività produttiva dipende la sopravvivenza della intera umanità e della realtà ambientale. Il Papa spesso ha indicato la necessità di correggere le storture di una economia che si fonda esclusivamente sul profitto, sull'idolatria del successo e del denaro. Quando questo viene applicato, socialmente si instaura una economia dello scarto: pur di guadagnare si escludono persone e popoli, si riducono i diritti dei lavoratori, si peggiora la loro condizione, si sfruttano le risorse naturali senza criterio, si investono somme spaventose di denaro in armi sottraendole ai bisogni fondamentali delle persone. Una economia così strutturata genera morte. In nome del Vangelo della libertà e fraternità, Papa Francesco ci indica invece un percorso per costruire una economia della vita piena per tutti.
Nel 30° anniversario della pubblicazione, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes dedicano il proprio volume di studi sull'immigrazione in Italia al messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2021. Vi trovano spazio aspetti statistici, qualitativi e pastorali, con ampio risalto alle storie delle persone incamminate "Verso un noi sempre più grande".
A 31 anni dalla prima pubblicazione, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes dedicano il proprio volume di studi sull'immigrazione al tema della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2022. Vi trovano spazio indagini statistiche, qualitative e pastorali che prendono in esame il contesto internazionale ed italiano, dando risalto alle storie delle persone impegnate a "Costruire il futuro con i migranti".
Dall'uscita della prima edizione del testo (2007), Google ha rafforzato la sua posizione di leader introducendo nuovi prodotti e funzioni. La sua quota di mercato nelle ricerche su Internet ha raggiunto a livello globale un impressionante 67,5%. Ogni mese su Internet 1,7 miliardi di persone nel Mondo, 400 milioni in Europa e 31 milioni in Italia cercano su Google prodotti, servizi e informazioni. Questa guida permette a imprese e liberi professionisti di utilizzare i prodotti di Google per promuovere la propria attività nel modo più efficace e conveniente. Potrete avviare la promozione per il vostro sito, blog o shop, coprendo tutti i punti chiave: garantire l'indicizzazione del vostro sito; psizionare il sito ai primi posti dei risultati di ricerca; soprire quali parole chiave usano i clienti; uilizzare AdWords per trovare nuovi clienti a costi competitivi. Questa seconda edizione include nuove idee e strumenti per ottimizzare e posizionare al meglio siti sviluppati con i più diffusi software open source, come Wordpress, osCommerce e Magenta.
L'Ordine del Tempio, già fin dagli esordi, disponeva di consistenti risorse finanziarie derivanti da donazioni e dalla oculata gestione del loro patrimonio agricolo e immobiliare. Le loro operazioni finanziarie all'inizio erano meramente "passive": le case dell'Ordine erano, infatti, il luogo più sicuro per depositarvi beni preziosi. A poco a poco l'Ordine divenne la "cassaforte" dell'Europa. Questo stadio di gestione passiva venne in breve superato e l'Ordine passò ad amministrare, oltre che i fondi propri, anche i depositi dei suoi clienti, i quali avevano a disposizione dei veri e propri "conti correnti": potevano cioè ritirare denaro ed effettuare pagamenti con semplici lettere del Tesoriere. La disponibilità di questi fondi indusse i Templari ad esercitare anche l'attività di prestito: essi prestavano denaro ai pellegrini, crociati, mercanti, congregazioni monastiche, clero, principi e re. In tal modo diventarono ricchi e potenti, destando l'invidia di non pochi regnanti e religiosi. La loro ricchezza sarà la causa della loro fine. Il Tempio funzionò comunemente come esattoria e come agenzia di pagamenti per conto di re, papi, grandi signori feudali o mercanti. L'Ordine riscuoteva debiti e decime, tributi sul reddito e sul valore degli immobili. Vi si trovava sicurezza, serietà ed esperienza. È per questo motivo che i re di Francia, a partire da Luigi VII, affidarono la gestione del Tesoro reale al fratello tesoriere del Tempio di Parigi. L'aspirazione dei Templari non fu quella dell'agire economico per produrre profitto, come molta letteratura odierna vuol far intendere; infatti, per loro, il capitale non è mai diventato il padrone, è stato sempre il servo.
I nodi della costruzione europea stanno venendo al pettine. La crisi economica e finanziaria è stata trasferita sui debiti sovrani. La vicenda greca è solo il primo atto di una crisi che presto toccherà altri paesi europei e fra questi l'Italia. La scelta delle classi dirigenti è chiara: far pagare la crisi ai ceti subalterni. Vogliono usarla come ariete per l'attacco finale ai diritti conquistati dai ceti subalterni nel trentennio seguito alla Seconda Guerra Mondiale. Come prescrive la “shock economy”. L'Unione Europea è del tutto interna a questa logica, e l'adesione all'euro rende più difficile escogitare strategie alternative. Questo saggio analizza la situazione e propone l'uscita dall'euro come unica possibilità concreta per evitare un rovinoso attacco ai diritti e ai redditi dei ceti subalterni in Italia e in Europa.
L'offerta mondiale di petrolio, come quella di ogni altra risorsa minerale, cresce da zero fino a un massimo, dopodiché è destinata a calare per sempre. In questo libro David Goodstein spiega come la fine dell'era del petrolio sia inevitabile. Lo rimpiazzeranno altri combustibili fossili, quando il suo prezzo al barile sarà diventato esageratamente alto? E quali saranno gli effetti sul clima, se bruceremo tutti i combustibili fossili presenti in natura? Può la nostra civiltà sopravvivere senza combustibili fossili? Le risposte a questi interrogativi determineranno il nostro destino.
"Il mercato del cristianesimo" applica gli strumenti della teoria economica per analizzare lo sviluppo del cristianesimo e gli eventi che ne caratterizzano l'evoluzione: diffusione della dottrina, scismi, movimenti riformatori, eresie. Paradigmatico è il caso del protestantesimo, studiato e approfondito quale competitor in un mercato religioso fino ad allora dominato da un'impresa monopolista, la chiesa cattolica. Le 95 tesi affisse nel 1517 al portale della chiesa di Wittemberg alzarono il livello della concorrenza nella cristianità sino a un punto di rottura. La reazione cattolica, con la controriforma, fu la continuazione del processo competitivo, fino a includere una "differenziazione di prodotto", nella forma di innovazioni dottrinarie e organizzative. La teoria economica ci aiuta a capire come il cristianesimo si sia evoluto non solo approfondendo la dottrina, ma anche in funzione della domanda di fedeli/consumatori, della società nel suo insieme, della cultura del tempo. Gli autori evitano di dare giudizi di valore sulla religione: la loro attenzione sui temi più scottanti - scienza e religione, posizioni liberali e conservatrici, il celibato del clero, il sacerdozio delle donne, il matrimonio fra persone dello stesso sesso - offre un'illustrazione vivida delle potenzialità dell'analisi economica per comprendere il fenomeno religioso.
L'origine delle democrazie moderne, secondo Albert Hirschman, non sta nel consenso sui "valori", ma sul dato per cui "gruppi diversi, che per lungo tempo s'erano ferocemente combattuti, hanno dovuto riconoscersi incapaci d'imporre il proprio dominio: la tolleranza e l'accettazione del pluralismo sono state, alla fin fine, il risultato di uno stallo tra gruppi contrapposti aspramente ostili". Oggi però le asimmetrie di potere tra i gruppi sociali sono talmente profonde e persistenti da impedire quello stallo: con amara lucidità, Bertrand Russell profetizzava, già tre quarti di secolo fa, un mondo nel quale "un'autorità centrale avrà nelle sue mani il controllo del mondo intero". Non nella forma di un governo planetario; ma "una società di finanzieri, persuasi che la pace è nel loro interesse". Che Russell avesse ragione? Sono molti gli studiosi che sembrano adattarsi a questa pessimistica conclusione: l'autore non l'accetta. E articola con finezza e rigore, originalità e passione l'ipotesi che si possano formare processi di partecipazione collettiva, e specialmente di partecipazione politica, in grado di modificare gli assetti di potere e determinare nuove strutture istituzionali. La democrazia è allora il potere costituente con cui l'azione collettiva, nelle sue molteplici forme, può modificare le Costituzioni formali date. Il tema è decisivo e l'autore lo esplora nelle sue sfaccettature, offrendo motivi di riflessione forti e innovativi.

