GIUBILEO 2025
giubileo 2025: libri e articoli religiosi
BIBBIA E VITA
Dio l'Eterno, si è fatto mortale. Dio, il tre volte Santo, si è fatto Dio con noi. Il Dio che è Dio si è fatto uomo in Gesù: ecco l'incarnazione, ecco l'umanizzazione di Dio. Con l'incarnazione Dio e l'uomo si sono legati indissolubilmente. Egli ha assunto non solo il corpo, ma anche tutta la condizione umana: la nostra storia, i nostri sentimenti, le nostre fatiche, i nostri dolori, le nostre gioie.
In questo CD sono incise le riflessioni tenute da fr. Enzo Bianchi a Bose il 2 dicembre 2018
Due incontri in formato mp3 - Durata 2 ore 15'
Il termine “discernimento” è caduto nell’oblio e per le nuove generazioni cristiane risulta ermetico.
L’essere umano è spesso posto davanti a un’opzione; anche nelle Scritture è chiamato alla scelta del bene o del male, all’acconsentire alla volontà di Dio oppure al rigettarla, all’optare per la vita o per la morte. Nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale deve obbedire; una voce che lo chiama ad amare, a fare il bene e a fuggire il male.
Il discernimento è un dono che viene dall’alto, un dono dello Spirito di Dio che si unisce al nostro spirito, e come tale va desiderato e invocato dal cristiano. L’assiduità alla Parola, il suo ascolto obbediente, e la docilità del cuore allo Spirito effuso nel cuore del cristiano, sono le condizioni nelle quali è generata la coscienza.
Discernere è un’arte che richiede attenzione e vigilanza, il saper vedere, ascoltare e pensare, dimensioni queste che sono fondamentali per entrare in un rapporto di conoscenza con la realtà, gli eventi, le persone, e per vivere in modo maturo e responsabile.
Ritiro di Quaresima predicato da fr. Enzo Bianchi a Bose il 5 marzo 2017.
Le sette, ultime parole pronunciate da Gesù prima di morire rendono eloquente la parola della croce. Agli occhi del mondo le parole della croce appaiono folli e scandalose, ma per i credenti sono rivelazione della salvezza di Dio (1Cor 1,18-25). Queste parole sono il sigillo di tutta la sua vita; quella vita umana, concreta, quotidiana in cui fino alla fine e fino all’estremo Gesù ha amato i suoi discepoli. Esse ci testimoniano come Gesù ha affrontato la morte conservando la fede in Dio suo Padre, e ha saputo fare della sua morte un atto puntuale, l’atto di rendere a Dio il dono della vita da lui ricevuto.
Ritiro di Quaresima predicato da fr. Enzo Bianchi a Bose l'11 febbraio 2018.
Ogni essere umano è animato da una dimensione spirituale che trascende il corpo e la psiche e si esprime come una tensione verso la bellezza, il bene, la felicità, la verità. Nel cristianesimo questo atteggiamento di ricerca e di apertura è lo spazio per l’accoglienza dello Spirito santo, la vita di Dio in noi. La vita spirituale cristiana implica un lavoro di discernimento che si configura come attenzione e ascolto di ogni multiforme manifestazione dello Spirito.
La riflessione approfondisce le tappe della vita spirituale cristiana e delinea una guida pratica sulla vita interiore, che è quella dimensione dell’esperienza umana in cui si cerca e si decide il senso della nostra vita. La vita spirituale non si contrappone alla concreta esistenza quotidiana, perché è una vita vissuta nella storia, senza evasioni o esenzioni; una maniera di pensare e di agire con gli altri e tra gli altri. Avere cura della dimensione interiore è essenziale per vivere in modo consapevole; per non consentire alla propria coscienza di lasciarsi omologare; per non permettere che altri decidano e pensino per noi.
In questo doppio CD è inciso il ritiro di Avvento predicato da fr. Enzo Bianchi a Bose il 29 novembre 2009.
Nessuna povertà ci è estranea. Nasciamo nella nudità, viviamo nella precarietà, moriamo nella solitudine. L’uomo è radicalmente povero, sempre bisognoso dell’altro.
I testi dell’Antico Testamento dipingono il povero con i volti degli orfani e delle vedove, degli stranieri, degli schiavi e dei malati. Figure diverse, ma tutte accomunate dalla consapevolezza di un bisogno che solo Dio può colmare. Sono questi poveri a insegnare a Israele ad attendere il Messia, il re giusto e liberatore. Ma la Bibbia rivela anche un Dio che è dalla parte dei poveri, che ascolta il loro grido anche quando non ha voce, e che li ama più di ogni altro. È questo stesso Dio che in Gesù si fa povero, fino ad assumere la condizione di schiavo. Gesù ha incontrato i poveri e si è messo alla scuola del loro magistero di umanità. A noi è chiesto di seguirne le tracce, perché la comunione è il cuore del cristianesimo.
Perché interrogarci sul quotidiano? Tutto avviene nel quotidiano, vi siamo immersi, ma proprio per questo rischiamo di non averne piena coscienza. Il quotidiano è il luogo in cui ci costruiamo come persone e realizziamo la nostra umanità. Il quotidiano interpella anche la nostra fede e il nostro vivere il vangelo Gesù ha fatto della sua osservazione del quotidiano la base del suo insegnamento teologico e dell’annuncio del regno di Dio.
1. Introduzione. Di cosa è fatto il quotidiano
2. Il rapporto con il tempo: vigilanza e attenzione
3. La curiosità e l’esperienza
4. La cura: di sé, degli altri. L’agire di Gesù verso i malati e i sofferenti
5. Il rapporto di Gesù con animali e piante
6. La dimensione dello stupore
7. Camminare. Ridere e piangere
8. Il mangiare e il bere
9. Gesù e gli oggetti quotidiani
Corso tenuto a Bose, 24- 29 luglio 2017
Il cristianesimo non è innanzitutto dottrina, morale, esecuzione di riti, ma incontro con la persona concreta e reale che è stato l’uomo Gesù Cristo, incontro che riempie di gioia il cuore e la vita del discepolo. Nell’Evangelii gaudium, “La gioia del Vangelo”, papa Francesco auspica per la chiesa una “conversione pastorale” che significa: “uscire”, per andare verso gli altri, raggiungerli là dove sono, senza giudicare le loro qualità di fede o morali; non voler stare al centro o al di sopra degli altri, ma chinarsi umilmente ai loro piedi per lavarli, averne cura, servirli.
Il documento mette a fuoco il cammino che la comunità cristiana deve fare per incontrare con coraggio la società di oggi, e ha chiaramente i tratti di una provocazione: vuole scuotere e generare un mutamento del vivere della chiesa e dei cristiani in mezzo all’umanità.
"Questo libro non è solo una guida per il lettore o un nuovo testo sulla lettura della Bibbia nella liturgia, ma è anche un'introduzione all'ascolto comunitario delle Scritture all'interno della liturgia. Perciò non si rivolge unicamente ai lettori, bensì a tutta la comunità liturgica. Per l'autore l'essenza della lettura sta nell'ascolto, per questo il lettore deve egli stesso soprattutto ascoltare la parola di Dio nel momento stesso in cui la legge con gli altri." (Goffredo Boselli)