State buoni se potete', raccomandava spesso Filippo Neri (1515-1595) ai ragazzi dell'Oratorio e l'Oratorio - dove, nel film, vengono assistiti i bambini abbandonati raccontandosi, con il canto, la vita dei santi - è l'ambiente attorno al quale idealmente il regista ha girato tutto il film. Della Roma politica, religiosa e sociale del cinquecento, si vedono ben pochi aspetti. Magni coglie qua e là degli spunti, incurante di una oggettiva e complessiva corrispondenza storica. Assistiamo così ad una serie di pennellate di vita romana cinquecentesca. Al centro campeggia sempre Filippo Neri, mentre attorno si alternano papi (Sisto V: 'L'ordine urbano - dice a Filippo Neri - è tutto mio, e questo è lo specchio dell'ordine morale che è tutto tuo'), personaggi (che saranno fatti tutti santi, profetizza Filippo Neri, e cioè Ignazio di Loyola, Carlo Borromeo, Giovanni della Croce, Teresa D'Avila e Francesco Saverio. Vi si alternano ancora varie incarnazioni del diavolo (un calderaio, una carbonaia, una bella mora, uno scultore e un sarto ecclesiastico), la soldataglia, i briganti e una storia sentimentale di Leonetta ritiratasi in convento prima ancora che il suo Cirifischio finisse, come brigante, sul patibolo.