«La fede fa concepire e mobilita in modo diverso il mio rapporto con le cose che mi interessano, e così si crea un’esperienza di umanità diversa, ed è questa la verifica della fede». Giussani parlava così agli universitari del movimento, durante un’Equipe del 1981. In questo numero, raccogliamo le storie degli universitari di oggi, da varie parti del mondo, insieme ad alcuni passaggi tratti dall’assemblea e dalla sintesi all’Equipe del Clu di quest’anno, che ha riunito alla fine dell’estate 450 ragazzi proprio su quel tema: “La verifica della fede”.
Il ruolo della donna nel cristianesimo primitivo è stato offuscato lungo i secoli dal maschilismo imperante all'interno della Chiesa. Se consideriamo il ruolo della donna nella Sacra Scrittura, osserviamo che la riduzione del ruolo femminile non ha origini bibliche, ma è frutto di derive sociolo-giche posteriori. Basta pensare a figure femminili dell'Antico Testamento di estremo rilievo come Sarah, Deborah e Miriam. Per giungere ai Vangeli, notiamo ad esempio come Gesù da una donna (sua madre) accolse l'invito a inaugurare i tempi messianici a Cana; come si intrattenne con una donna samaritana al pozzo di Giacobbe; e come alle donne affidò il cuore dell'annuncio della risurrezione. Il dossier di questo numero della rivista offre un contributo per la riscoperta del ruolo femminile nella difusione del Vangelo nel cristianesimo primitivo. Il numero offre, inoltre, la presentazione del Vangelo di Matteo, in vista del nuovo anno liturgico che lo avrà come Vangelo delle domeniche.
Una panoramica delle controversie, delle eresie, delle separazioni in seno alla Chiesa derivate dalle discussioni sulla natura di Cristo in anni cruciali nella storia del cristianesimo.
Tema del dossier è il rapporto conflittuale tra cristiani e musulmani, a partire dal primo confronto nel VII-VIII secolo fino alle crociate del XII secolo, rapporto segnato da una generale ignoranza reciproca e da un totale disprezzo gli uni per gli altri, in cui l'elemento religioso sembra essere stato all'inizio abbastanza marginale.
Le opere di Giuseppe Flavio rivestono una grande importanza: permettono agli esegeti di comprendere quali testi ebraici circolassero nel primo secolo d.C., agli archeologi di ricostruire monumenti e città irrimediabilmente perduti e agli storici di ottenere informazioni capillari sulle società guidaica e pagana del tempo.
Il dossier di questo numero della rivista è dedicato al profetismo nelle religioni monoteistiche - ebraismo e cristianesimo - e al suo sostanziale dualismo come messaggio divino e predizione del futuro.
Nella storia delle religioni il cielo esprime simbolicamente il concetto di trascendenza, di rivelazione del sacro e del divino. Anche se la moderna scienza e le esplorazioni spaziali hanno eliminato parzialmente l'alone misterioso e arcano della volta celeste, ripercorrere la storia del cielo nella Sacra Scrittura, "dalla creazione ai re magi", è sempre un'avventura affascinante. È quanto si propone di fare, attraverso una serie di articoli, il dossier pubblicato su questo numero della rivista.
LA RIVISTA CONTINUA LA SERIE CON UN DOCUMENTO SU PETRA, SITO ARCHEOLOGICO DI ECCEZIONALE INTERESSE. ESSA FU CAPITALE DEL REGNO DEI NABATEI, FU OGGETTO DI CONQUITA DI ROMA. A PARTIRE DAGLI ANNI 90 E`OGGETTO DI SCAVI DI NOTEVOLE INTERESSE. UNA RICCA DOCUMENTAZIONE ARCEOLOGICA E OTTIMA CRITICA D'ART E CHE INVOGLIANO CHIUNQUE AD INTERESSARSI DI UN SITO ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO VERAMENTE STRAORDINARIO. PER CAPIRE IL VALORE DI QUESTA OPERA BIBLIOGRAFICA BISOGNA SFOGLIARNE LE PAGINE: LEGGERE IL TESTO, OSSE