Questa biografia è il frutto di un lungo e meticoloso lavoro di ricerca storico-archivista avviata grazie all'introduzione della Causa di canonizzazione che ha consentito l'accesso alle fonti documentali. Si tratta di un lavoro omogeneo steso a più mani, che, sulla base delle fonti acquisite da una settantina di archivi in trenta diverse località, presenta con orientamento scientifico l'intero tracciato biografico di Albino Luciani - Giovanni Paolo I (Canale d'Agordo, 17 ottobre 1912 - Città del Vaticano, 28 settembre 1978). Suddiviso in tredici capitoli il volume ripercorre gli anni bellunesi di Albino Luciani, dalla nascita fino al 1958, il tempo dell'episcopato a Vittorio Veneto (1959-1970), a Venezia (1970-1978) e, infine, il breve tratto che va dal 10 agosto al 28 settembre del 1978, e che comprende il Conclave che lo elesse Successore di Pietro fino alla morte improvvisa, avvenuta dopo appena 34 giorni di pontificato.
La questione antropologica è oggi più che mai urgente in tutti gli ambiti. Che cosa è l'uomo? Meglio, chi è l'uomo? Varie sono le risposte, spesso tra loro inconciliabili. Eppure il presente e il futuro dell'uomo, nonché del pianeta in cui vive, dipendono non poco dalle risposte di cui si occupa l'antropologia teologica. In tale orizzonte il volume presenta in particolare il pensiero di Chiara Lubich, offrendo alcune novità dal punto di vista metodologico e contenutistico. Dopo un'introduzione sulla persona e l'opera letteraria della Lubich, vengono esaminati i contenuti più importanti della sua concezione antropologica, alla luce della specifica metodologia dell'autore: una "metodologia dall'interno", che si differenzia da quelle che la tradizione teologica ha definito "dall'alto" o "dal basso". Ne deriva la constatazione di quanto pertinente sia per l'antropologia della Lubich l'attributo a essa associato di "trinitaria".
I testi e i dati biografici di Stefano Harding, nato in Inghilterra poco dopo la metà del XI secolo, che fu uno dei fondatori del monastero di Citeaux.
Grazie ai documenti conservati nel fondo Corporazioni religiose soppresse dal governo francese, presso l'Archivio di Stato di Firenze, è stato possibile ricostruire la storia del monastero fiorentino della Santissima Concezione di via della Scala. Fondato, grazie alle ultime volontà di Eleonora di Toledo,dal figlio Ferdinando I, ospitava le fanciulle delle più illustri famiglie fiorentine. Per entrarvi era necessario sostenere le provanze di nobiltà, come avveniva per coloro che volevano indossare l'abito equestre dell'Ordine di Santo Stefano. Infatti le monache erano anche chiamate "le cavaliere" dell'Ordine. Il monastero era sotto il controllo del Gran Maestro della Religione e del Priore della chiesa conventuale; dal 1785, grazie ad una legge di Pietro Leopoldo, invece, passò sotto la direzione all'Arcivescovo di Firenze.
Il volume ripercorre la scomparsa improvvisa di Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I, avvenuta dopo appena trentaquattro giorni dal ministero petrino. La notizia della sua morte ha dato vita per quarant'anni ad un filone giallistico. Attraverso un lavoro sistematico sulle fonti archivistiche mai prima effettuato - avviato grazie al processo canonico di canonizzazione di Giovanni Paolo I - è stato possibile ricostruire le ultime ore di vita del pontefice veneto grazie alla documentazione e alle testimonianze disponibili. La ricerca è stata condotta secondo criteri storico-critici e attraverso il riscontro documentale e il confronto asciutto e puntuale delle prove testimoniali. Il volume è arricchito da una vasta appendice documentaria con fonti in originale e da una introduzione, chiara e accessibile a tutti, sulla figura e sulla vita di Albino Luciani. Prefazione di Pietro Parolin.
Fondata sui documenti e gli atti del processo canonico, questa avvincente e rigorosa ricostruzione porta alla luce particolari inediti e svela come andarono i fatti. Fu il papa dei 33 giorni. La sua morte misteriosa fece gridare al complotto e molte domande restarono in sospeso. Fin dalla sua prima apparizione dopo l'elezione, con un'inedita comunicativa, papa Luciani aveva improvvisamente spalancato un'era nuova nel rapporto con la contemporaneità. La repentina scomparsa, che ben presto si trasformò in una pièce teatrale, finì per fagocitare l'intera esistenza e la consistenza magisteriale di Giovanni Paolo I, dando vita a un filone giallistico che esaltava le circostanze poco chiare. La ricerca storica avviata dalla Causa di canonizzazione è oggi giunta a un punto decisivo. In un'indagine archivistica che ha coinvolto per un decennio Stefania Falasca - firma di «Avvenire» e vicepostulatrice del processo canonico -, l'accesso alle fonti documentali ha permesso di ricostruire, minuto per minuto, ora dopo ora, sulla base dei referti medici, delle indagini e delle testimonianze fino a ieri secretate della Positio, quel che accadde in Vaticano e negli appartamenti papali i giorni prima del decesso, la notte del trapasso e i giorni successivi. Una ricostruzione storico-scientifica che, nel rispetto totale delle fonti, ha scelto la forma avvincente del racconto, così da essere chiara e accessibile a tutti, aprendo squarci impensabili e sciogliendo le inesauribili trame che fiorirono intorno a questa vicenda.
Quella combattuta dalla Chiesa contro l'incontinenza e il concubinato clericale fu una lunga e aspra battaglia, le cui radici affondano nell'esaltazione della verginità rispetto alla condizione matrimoniale. Il celibato dei chierici ha per molti secoli rappresentato la tangibile testimonianza della funzione sacrificale attribuita ai ministri della Chiesa. La tradizionale visione del matrimonio e del celibato clericale, sviluppata dal diritto canonico medievale, si infranse con la Riforma protestante, che propose un'originale rivalutazione del matrimonio, non più visto soltanto come remedium concupiscentiae, bensì come vero e proprio diritto di tutti, laici e chierici. La risposta della Chiesa di Roma, sviluppata nell'ambito del Concilio di Trento, rilanciò la lotta contro il concubinato che, nel Cinquecento, assunse i caratteri di una battaglia teologica e ideologica contro i paesi protestanti. L'età della Controriforma, tutta tesa a concretizzare gli aneliti di riforma faticosamente formalizzati durante il concilio, vide, nella diocesi milanese, saldamente guidata da Carlo e poi da Federico Borromeo, un luogo di intensa sperimentazione, in cui l'astratta normativa tridentina trovò puntuale applicazione, come testimoniano i processi per condotta scandalosa celebrati nei confronti di alcuni chierici nella diocesi ambrosiana tra Cinque e Seicento.
Il volume esplora l'affascinante e raffinato mondo ereticale spagnolo seguendo otto itinerari individuali di personaggi, più o meno noti, caduti nelle reti dell'Inquisizione. Attraverso scritti e processi inquisitoriali spesso inediti si delineano affinità e percorsi comuni all'interno di quell'eclettica e dirompente eresia spagnola cresciuta tra i conversos del Quattrocento, maturata negli ambienti di alumbrados della Spagna degli anni Venti-Trenta e fatta conoscere in Europa attraverso le straordinarie esperienze di Juan de Valdés e Miguel Servet.