«Oh Consuelo tornerò presto a disegnare dappertutto dei piccoli principi… Dov’è la mia Consuelo?». Antoine a Consuelo «Ti amo e amo il mondo dei nostri sogni, amo il mondo del piccolo principe, ci vado a passeggio». Consuelo ad Antoine
Buenos Aires, settembre 1930. Il conte Antoine de Saint-Exupéry ha già pubblicato i primi romanzi, ma la sua vita è dedicata al volo: esperto aviatore, dirige a Buenos Aires la linea aeropostale Argentina-Francia, inaugurando nuove rotte in tutta l’America Latina. È in questo ruolo che conosce la giovane Consuelo Suncín Sandoval. Scrittrice, giornalista, scultrice e pittrice, Consuelo è uno spirito libero, al limite dello scandalo: a poco meno di trent’anni ha già un divorzio e due matrimoni alle spalle. Molti la descrivono come un vulcano, dalla cui forza vitale Antoine de Saint-Exupéry rimane affascinato. Tra i due, immediatamente, esplode la passione. La loro relazione turbolenta, fatta di continue separazioni e commoventi ricongiungimenti, darà vita a una delle più belle corrispondenze d’amore del XX secolo. La vita della coppia sarà tutt’altro che semplice: il loro amore è continua-mente messo alla prova dalle lunghe fughe di «Tonio» e dal desiderio di libertà di Consuelo, ma a unirli è la comune capacità di immaginare storie e creare mondi popolati di stelle, piccoli animali e ogni genere di tesori. La promessa reciproca di un amore incondizionato permetterà loro di sopportare l’inquietudine e la lontananza, quando Saint-Exupéry deciderà di arruolarsi volontario nella seconda guerra mondiale. Tonio è consapevole dei rischi che corre e sa che potrebbe non tornare più, mentre Consuelo non smetterà mai di credere al ritorno del suo principe volante. Poco prima dell’incidente nel quale perderà la vita, lo scrittore aviatore aveva pubblicato a New York il libro destinato a diventare il suo più grande successo: una fiaba sognante e delicata nella quale un giovane principe compare magicamente davanti a un aviatore in panne, in mezzo al deserto del Sahara. L’immaginario è lo stesso che troviamo nel lessico amoroso di queste lettere inedite, che svelano in controluce la realtà dietro la fantasia, permettendoci di vedere Il Piccolo Principe come la più bella lettera d’amore di Tonio a Consuelo, del principe alla sua rosa.
Per la prima volta le prose dell'autore, comparse su riviste del primo Novecento, sono raccolte e commentate. Anche in esse l'impegno letterario è fortissimo e non meno che nelle sue liriche il poeta si mostra isolato, poi addirittura avverso alla cultura insipida, ma profondamente partecipe delle crisi epocali e dei drammi individuali.
Francesco d'Avalos è un musicista ed è un principe, parole chiave di questa sua autobiografia che, narrata in prima persona, copre appena 27 anni della sua vita, dal 1930 al 1957, peraltro attraversati da eventi come la seconda guerra mondiale, la fine della monarchia, la ricostruzione dell'Italia nel dopoguerra e la sistematica distruzione dell'orgoglio di Napoli, col suo degrado urbano sui relitti dei fasti di una capitale del passato. Questo testo è di una chiarezza esemplare e spiega tutto senza lasciare dubbi e ombre: l'autore non si sforza di nascondere nulla e neppure di piegare la storia a quel che potrebbe risultare più piacevole o più utile per la sua immagine. Con un saggio di Dinko Fabris.