Il sesto tomo si aprirà con il Futurismo, o meglio con "i futurismi": dal Manifesto dei pittori futuristi e il Manifesto tecnico della pittura futurista del 1910 al Futurismo più integrato al regime fascista; dal futurismo milanese a quello romano a quello siciliano. E il sesto tomo chiuderà questo lungo viaggio - che ha accompagnato decine di migliaia di lettori ogni anno - con due artisti che segnano un momento culminante: Lucio Fontana che con i suoi tagli apre la dimensione oltre la tela; e Michelangelo Pistoletto che con i suoi quadri specchio lascia entrare ogni volta un mondo nuovo dentro il quadro, rendendolo infinito. In questo percorso, da Boccioni a Fontana, che abbraccia alcuni decenni, troveremo artisti più o meno noti, ma tutti imprescindibili per comprendere il mondo intorno a noi: Adolfo Wildt, De Chirico, Mario Cavaglieri, Morandi, Guttuso, Bracaleone da Romana, Cagnaccio di San Pietro, l'architettura razionalista e fascista e quella della ricostruzione e del dopoguerra e molti altri protagonisti del secolo.
Opera omnia in due volumi sui testi scritti dal notissimo scultore, scrittore e artista, padre passionista Padre Tito Amodei Tutto a colori, filo refe, elegante veste tipografica, è un’opera da collezione!
Il profondo rinnovamento culturale che si realizza nel Quattrocento, si muove spesso in parallelo al lento tramonto del cosiddetto "autunno del medioevo". L'opera si sofferma sulle varietà di espressioni, sui molteplici collegamenti tra le opere di vari territori artistici, sulla fitta circolazione degli artisti, come pure sul contesto culturale del dibattito artistico e della committenza.
Una vera e articolata storia dell'arte italiana in cui viene messo a tema il legame tra ispirazione cristiana e realizzazione artistica, una chiave ormai imprescindibile per capire il patrimonio d'arte del nostro Paese. L'opera si articola in tre volumi: Medioevo, Rinascimento, Età Moderna e Contemporanea.
Appare oggi il primo volume che prende le mosse dall'arte paleocristiana (capitolo 1) per passare poi all'arte ravennate e alle prime espressioni artistiche dei popoli barbari cristianizzati (capitolo 2). Un'ampia trattazione è riservata all'arte carolingia e alla fioritura dello stile romanico (capitolo 3) per concludere infine con la grande stagione gotica e con la novità, introdotta anche nell'arte, dal movimento francescano (capitolo 4). All'interno, box con approfondimenti specifici sull'architettura, le tecniche artistiche, sulle arti minori, sulla viabilità, sulla musica, sui temi iconografici.
Le Edizioni San Paolo sono di fatto leader in Italia per tutte le pubblicazioni sull'Arte Cristiana con Iconografia e Arte Cristiana (2004) e con i due volumi di J. Plazaola, Arte Cristiana nel tempo (2001 - 2002).
Timothy Verdon, statunitense, è lo studioso di arte sacra più conosciuto nel nostro Paese. Sacerdote, vive da molti anni a Firenze. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Maria nell'arte europea (Electa, 2004), Vedere il mistero (Mondadori, 2003), Arte sacra in Italia (Mondadori, 2001).
Max Seidel ha studiato a Basilea. Ordinario di storia dell'arte a Gottinga e Heidelberg, è attualmente direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze. Questo volume, primo dei due dedicati all'arte italiana del Medioevo e del Rinascimento, si focalizza sulla pittura e contiene saggi su Giotto, Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti, il Palazzo Pubblico di Siena, Giorgio Martini, Luca Signorelli, i committenti senesi del Quattrocento.
Finalmente un libro di storia e di riflessione sull’arte cristiana. L’intera evoluzione stilistica delle opere plastiche nel mondo occidentale, dal III secolo a oggi, attraverso le opere e il profilo dei più insigni artisti; un percorso storico che studia i diversi significati da attribuire alle opere d’arte d’ispirazione cristiana di ogni epoca; la ricerca sulla ragion d’essere dell’arte cristiana, con i dissidi interni e le crisi dogmatiche e morali interne alla Chiesa cattolica; la spiegazione puntuale del significato delle opere d’arte. Un opera di alto livello che apre la collana dei Complementi di Storia della Chiesa iniziata da A. Fliche e V. Martin.
Un volume per specialisti, studenti, cultori dell’arte, architetti e storici. Un’opera immancabile nelle biblioteche e nei centri studi.
Juan Plazaola Artola (San Sebastián 1919) è entrato a far parte della Compagnia di Gesù nel 1936 in Belgio. Ha conseguito la laurea in lettere a Parigi e in filosofia all’Università Complutense. È stato rettore del Centro umanistico della Compagnia di Gesù a Salamanca, professore di estetica all’Università di Deusto (San Sebastián), ordinario di storia dell’arte all’Università di Guipúzcoa (San Sebastián), e successivamente rettore di quest’ultimo istituto e vicecancelliere dell’Università di Deusto, della quale è attualmente professore emerito. È tra i fondatori delle riviste «Reseña» e «Mundaiz», nonché collaboratore di numerose altre. Tra i suoi libri e le sue collaborazioni più importanti ricordiamo: Iconografía de San Ignacio de Loyola, fundador de la Compañía de Jesús (Madrid 1991); El arte sagrado.
Maria Antonietta Crippa (Milano 1946), architetto e storico dell’arte, è professore di prima fascia di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo Un’architettura sacra. Il santuario della Madonna della Vena a Cesenatico (Milano 1998), Gaudí. L’uomo e l’opera (Milano 1999). Fa parte della redazione italiana di Communio.
Come è noto, la nozione di romanico "lombardo" supera largamente i confini amministrativi dell'attuale Lombardia, a marcare uno dei centri propulsori a raggio europeo del rinnovamento architettonico e artistico dopo l'Anno Mille. Al punto che quasi un secolo fa un grande storico dell'arte americano, Arthur Kingsley Porter, tentando con una monumentale catalogazione sinora insuperata di censirne i monumenti conosciuti, inglobava nel concetto l'intera Italia centro-settentrionale. Per non parlare della diffusione di formule architettoniche e soluzioni decorative, come quella degli archetti pensili, che ne proiettano anche a grande distanza i presunti effetti. Essa ne individua comunque il baricentro, che nella triangolazione tra Milano, Como e Pavia segna i raggiungimenti più alti del fenomeno, oltre a registrare la fitta trama di esperienze diffuse nel territorio, con densità e coerenza non comuni. Quale sia la ragione di tale situazione privilegiata è difficile dire. Si è fatto appello, non impropriamente, alla lunga tradizione di maestranze specializzate nella lavorazione della pietra (estratta dalle vicine cave prealpine) che si è voluta far risalire ai "magistri comacini" di età longobarda (ma si discute ancora sulla corretta etimologia del nome), o meglio ai maestri intelvesi e poi campionesi, che percorsero le strade dell'Italia centro-settentrionale tra il XII e il XIV secolo.
Il volto pittorico della Roma tardo antica e medievale, raramente è giunto a noi intatto; più spesso si mostra frammentato o nascosto o perduto. E tuttavia di questo patrimonio, moltissime sono ancora le tracce visibili sulle pareti di chiese e monumenti della città o i brani di dipinti e mosaici staccati che si conservano nei musei e nei loro depositi. Nel caso di contesti pittorici perduti talora ne sopravvive la memoria visiva, grazie a copie antiche (acquarelli, disegni, incisioni) e fotografie storiche. L'Atlante, di cui si presenta qui il I volume, ricrea i nessi, anche se perduti, fra le pitture murali e il loro originario assetto all'interno degli edifici, presentando una serie di percorsi visivi sulla base di planimetrie e modelli digitali 3D. Si tratta di ricostruzioni grafiche studiate per far emergere mosaici e pitture in contesti architettonici compromessi o meno, ricollocare virtualmente i dipinti staccati, raccontare i palinsesti pittorici "sfogliandoli", visualizzare le decorazioni ormai perdute, ma documentate.